La prima puntata di Summertime, nuova serie di Netflix dedicata agli adolescenti, mi era parsa un mix fra una pubblicità di gelati e la trasposizione di un telefilm americano scemo in terra romagnola.
La scelta del nome della protagonista, “Summer, che però che odia l’estate” mi aveva fatto subito storcere il naso.
Pensavo di non guardare oltre e invece, complice la solita noia da quarantena, il giorno dopo mi sono sintonizzata nuovamente sulle avventure estive del gruppetto di ragazzi di Cesenatico. Ed è andata a finire che mi sono sciroppata tutte le puntate e ho deciso che per l’audience di riferiemento (ragazzi fino ai sedici anni) è molto meglio di molte altre recenti proposte televisive.
La trama racconta l’estate di un gruppo di amici che trascorrono il tempo fra spiaggia, lavoretti estivi e primi amori. La serie, nata da un’idea di Federico Moccia, gronda ovviamente romanticismo e semplifica spesso le problematiche usando molti cliché. Ma il messaggio che traspare è senz’altro più apprezzabile delle storie basate sul sensazionalismo a tutti i costi.
Offre spunti interessanti che riguardano il valore dell’amicizia, la paura dell’inadeguatezza e il rifiuto delle discriminazioni. Bellissima la fotografia e notevole anche la colonna sonora (in cui brilla anche Il cielo in una stanza cantata da Mina) , molto meno azzeccati altri dettagli come, ad esempio, alcune scelte del casting.
Fortunatamente i protagonisti sono “veramente” giovani, non come in tante altre occasioni dove a interpretare adolescenti sono attori visibilmente trentenni. Solo il padre della protagonista ha un’età incongruente e si nota. Nella realtà l’attore ha solo 9 anni più della figlia! Poi come sempre nelle produzioni italiane la lingua universale è il romanesco.
In Summertime, abbiamo il protagonista Ale che nella storia si è trasferito da Roma (per correre in moto) con il padre, la madre e il miglior amico. Quindi questi quattro personaggi sono giustificati nel loro simpatico accento, ma gli altri? In tutto il cast solo due personaggi hanno la parlata del luogo: la recepionist dell’hotel e il venditore di ciabattine e gonfiabili.