Assolutamente imperdibile, soprattutto se da piccole si è amato il romanzo. Questo è il settimo adattamento cinematografico del classico di Louisa May Alcott e riesce a mantenere inalterato lo spirito vintage di questa storia di formazione (ambientata negli Stati Uniti nel lontano 1865 alla fine della guerra di Seccessione). Nonostante lo scenario storico la regista Greta Gerwig, geniale, è riuscita a svecchiare le sceneggiatura con uno spirito femminista leggero e molto attuale.
La storia delle quattro ragazze March, rispecchia ancora le schermaglie fra sorelle: la competizione, l’affetto, i dispetti e i sogni. Con il padre ancora in guerra, sono povere e imparano l’arte di arrangiarsi. A quei tempi l’unico sbocco possibile per una ragazza era il matrimonio e le quattro fanciulle reagiscono con uno spirito molto personale e diverso a questo ineluttabile destino femminile.
Nonostante tutti conoscano la trama, il plot risulta fresco e intrigante. Il cast del film è eccezionale: Emma Watson che impersona Meg, la sorella maggiore, Saoirse Ronan è bravissima nell’interpretare l’impavida Jo (infatti è appena stata candidata all’Oscar come miglior attrice), Beth (Elisa Scanlen ha una parte commovente ma un più breve) poi c’è la sorella minore Amy, viziata e capricciosa e anche Florence Pugh che la interpreta è candidata come miglior attrice non protagonista. Poi c’è Meryl Streep, perfetta nella parte della zia e Laura Dern che fa la mamma. Candidature anche per i costumi (fantastici e originali), sceneggiatura e colonna sonora.
La pellicola dura più di due ore che però passano in un lampo, tanto ci si fa coinvolgere nelle peripezie della famiglia March, dagli intrighi sentimentali ed economici. E’ consigliatissimo andare al cinema con amiche e figlie, anche bambine (dai 10 anni in su) che se non hanno ancora letto il romanzo ne diventeranno senz’altro fan.