L’ultima stagione della serie televisiva era stata davvero brutta e noiosa. Sembrava girata in fretta senza troppa cura, probabilmente i fan l’hanno seguita (così almeno ho fatto io) sperando in qualche guizzo della trama che riesumasse gli intrighi più interessanti delle prime stagioni.
Così quando ho saputo che Downton Abbey sarebbe diventato un film non avevo grandi aspettative, invece la versione cinematografica è stata una piacevolissima sorpresa. La vicenda del film è collocata circa 18 mesi dopo l’ultima puntata della serie.
Racconta come l’organizzazione e la vita di Downton rischiano di andare in tilt per la visita inaspettata del re e della regina. I sovrani, in tour nello Yorkshire hanno deciso di dormire una notte al castello. I Crawley sono lusingati ma anche impreparati: tutto deve essere perfetto in tempo record.
Oltre al re e alla regina arriverà anche la loro servitù. E proprio l’intrusione dei domestici reali provocherà frizione e rischierà di mandare sottosopra l’equilibrio di Downton.
Ottima musica, splendida fotografia, costumi meravigliosi, dialoghi brillanti: la ricetta del successo della serie è mantenuta e ampliata. Trama e colpi di scena sono da commedia e il personaggio che sorregge tutto il cast è, come al solito, la grande Maggie Smith, la capostipite deliziosamente acida e sarcastica per tutto il plot.
Non brilla per originalità ma è un film che fa bene al cuore, al termine della pellicola si esce dal cinema, cullati dall’emblematica colonna sonora, più felici e sereni. Gli spettatori, chiaramente fan della serie, erano sorridenti e commentavano il destino dei vari protagonisti come si trattasse, di persone reali, amici e parenti!
Anche perchè fra un ballo, una lucidata all’argenteria e un banchetto, la trama riesce a lanciare un messaggio di speranza per il futuro. L’auspicio di abbattere le discriminazioni e diventare più tolleranti.
Quanto mi è piaciuto!!!! Una signora in sala già si chiedeva se si sapeva quando sarebbe uscito il sequel ^_^
Che carina! Dai, speriamo che lo facciano veramente 🙂
Anch’io ho “percepito” lo stesso coinvolgimento e partecipazione in sala quando l’ho visto. Come era successo anche con Mamma Mia!