Volevo fare un post sulle baby squillo…
Volevo fare un post sullo sciaccallaggio mediatico dei giornalisti/colleghi che vanno fuori dalle scuole, anche dal liceo di mia figlia, a chiedere: “ma qualche tua compagna si prostituisce?”, “ma tu andresti a infrattarti in bagno con una tua compagna che fa le marchette?”, “ma il mestiere più vecchio del mondo esiste perchè ci sono i social network?” e altre domande intelligenti.
Volevo dire la mia ma poi ero già stanca di leggere quello che sentenziavano gli altri…
Quindi non mi rimane che volare molto più basso, non toccare la sociologia e raccontare invece quello che mi è successo ieri: un deja-vu di un incidente che mi era già capitato ma è stato comunque una brutta sorpresa.
Ieri mattina, con mia figlia, ho accompagnato alla stazione del “passante ferroviario” (il treno che attraversa Milano e, in certe zone della città, fa le veci della metropolitana ) una sua amica che era rimasta da noi a dormire.
Da brava mamma acrobata, ho avuto la luminosa idea di portare con noi anche Lola che doveva fare il suo giretto ed eravamo un po’ in ritardo sui tempi. Il piano: stazione e poi passeggiatina.
Così mentre mia figlia accompagnava fino al binario la sua amica, ho fatto scendere dalla macchina Lola e, valutato il deserto attorno a noi, l’ho lasciata libera di sgroppare un po’ nelle aiuole antistanti. La piccola bastarda, in un attimo a tradimento si è rotolata su una cacca, impanandosi bene e tornando poi da me scondinzolando, felice.
La cosa era già successa qualche anno fa, con l’altro cane che avevo (l’ho anche scritto in Una mamma da URL) e l’esperienza avrebbe dovuto insegnarmi a diffidare delle routine di bellezza dei cani, ricordarmi che nella loro mente, sapere di cacca è il massimo, il loro Chanel n°5!
Quello che mi ha fregato è il carattere mite e angelico di Lola.
Mentre Jack, il primo cane che si era trasformato in un mottarello di cacca, era un ribelle indisciplinato, da Lola non mi sarei mai aspettata un simile comportamento in riva alle Ferrovie Nord.
Posso anche comprendere l’euforia che può pervadere la mente canina magari in un bel giro in campagna, quando tra le tante cacche di mucca ne si sceglie una, per immolare il ricordo di un magnifico pomeriggio.
Ma ieri in quei due minuti in stazione la fedifraga poteva anche evitare.
Da nera, colore originale del suo mantello, era diventata marrone e vi risparmio gli altri dettagli!
Dovevo assolutamente tornare a casa in auto, non avevo acqua con me, non c’era un bar…e fortunatamente neanche persone che ridevano. La guardavo con odio. Lola non si capacitava del mio malumore, manifestato anche con epiteti irripetibili.
Alla fine sfogato l’apice della disperazione, sono riuscita a reagire.
L’abbiamo pulita con dei kleenex, avvolta e immobilizzata in una vecchia coperta, che avevo fortunatamente nel bagagliaio, e a finestrini spalancati, per sopravvivere all’olezzo disgustoso, siamo tornate a casa di gran carriera e finalmente l’abbiamo lavata sul balcone.
Mentre lei cercava di opporsi, di scappare. Stupita e schifata dall’acqua e dallo shampoo.
Ora profuma di Baby Johnson ed è molto, molto triste.
Lo so che per lei sono strana.
Lo so che impanarsi nella cacca di un altro essere (spero non umano) è solo una strategia di caccia…
Lo so che è un cane e non una figlia…
Ma nonostante mi abbia chiesto più volte di fare la pace, guardandomi con il suo muso implorante, al momento ancora non le parlo!
3 Replies to “Un mottarello di cacca”
Comments are closed.
Bentornata 🙂
Sfortunatamente OGNI e ripeto OGNI volta che lascio libera Moka lei corre a cercare qualche bella cacca maleodorante o cadavere di lucertole per rotolarsi allegramente.
L’ultima volta l’ho portata in un parco…slegata…poco dopo ho scoperto la presenza di mucche in lontananza…continuo la storia dal finale scontato?
Non la sleghero’ mai più’ :/
Ehm succede, purtroppo, devi tenerla sotto stretta sorveglianza è più forte di loro…
Un’ esperienza… olezzante di vividi fior… (;-))