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Il segreto di Victoria - Extramamma

Il segreto di Victoria

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Siamo tornati, l’altra sera nell’ultimo pezzetto di volo, quello da Londra a Milano c’era un vento tremendo che faceva ballare di brutto l’aereo. Ero stanchissima tanto quanto bastava per non farmi tremare di paura. Infatti quasi dormivo anche se stavamo per atterrare a Malpensa. Ero seduta in un posto a tre, a sinistra avevo un ragazzo sconosciuto e a destra, Emma.
A un certo punto nel dormiveglia ho sentito un balzo fortissimo, un salto in basso genere montagne russe e senza pensarci con un riflesso incondizionato di terrore ho afferrato fortissimo la mano e il braccio del ragazzo che avevo a sinistra.
Lui nello stesso momento ha fatto la stessa cosa con me.
Poi nel rimbalzo ci siamo guardati, siamo arrossiti e imbarazzati ci siamo detti: “Sorry!”
Ed è finita lì, ci sono stati altri salti, altri momenti di panico ma abbiamo tenuto le mani a posto.
Poi abbiamo avitato accuratamente di guardarci e salutarci.
Emma invece rideva e ha detto: “Sembra di essere sulle montagne russe!” infatti alla fine ha vomitato.
E così da enigmatica viaggiatrice e abbracciatrice dei cieli (sarebbe un ottimo inzio per un romanzo rosa!) sono tornata subito una mamma che scende dall’aereo con il sacchetto del vomito in mano.

A S.Francisco le possibilità di shopping sono infinite, si può comprare di tutto tranne i libri. Peccato. Le librerie sono sparite: Amazon le ha ammazzate tutte. Dopo che la catena di Borders è fallita ed è stata comprata di Barner&Nobles nessuno dei negozi di quest’altro franchising sono in centro città.
Così siamo passati dalla storica City Lights, quella di Lawrence Ferlinghetti, il poeta della beat-generation. Stipata di libri fino all’inverosimile fa respirare quel bell’odore di carta che mi inebria. Peccato che sia un po’ autoreferenziale e, ad esempio, abbia in bella vista tutte le opere di Charles Bukowsky che mi avevano divertito ai tempi, ma non sono proprio dei classici imperdibili. Unici autori italiani venduti Paolo Giordano e Umberto Eco.
L’altra libreria soddisfacente che abbiamo trovato è nel quartiere di Ashbury-Haight, dove negli anni ’60 sono “nati” gli hippy. Oramai è rimasta solo una strada dove molte boutique tentano di tener vivo lo stile flower-power per compiacere i turisti.

Ma se in città la situazione libraria è triste, non si può dire la stessa cosa per le mutande. E questo fa pensare. Se non si riesce più a sfogliare un libro e magari a bere un caffè valutando l’acquisto, come succcedeva da Borders, adesso non mancano invece le occasioni di scegliere ponderando bene tra culotte e brasiliana.
Gli acquisti di lingerie infatti sono possibili in ogni dove. E voi sapete quanto reputi antropologicamente interessante intrufolarmi in questi luoghi. Quindi sono entrata da Victoria’s Secret e mi sono stupita. Perchè credevo fosse una boutique esclusiva, vetrina di una collezione ultra-sexy e chic, pubblicizzata da modelle allevate poi per diventare fidanzate di Leonardo di Caprio.
E invece ero rimasta indietro anni luce: ora nei negozi di Victoria’s Secret i prezzi sono modici, e dopo Natale c’era il saldo del superdsaldo saldissimo, e quindi erano presi d’assalto da centinaio di donne di ogni specie, taglia ed età assatanate di tanga, g-string ma soprattutto push-ups. Infatti mentre facevo la fila per fare mio uno splendido pigiama (e qualche mutanda, lo ammetto) Anita ha messo le mani nel cestone dei reggiseni multicor ed è rimasta basita. I modelli che vanno a ruba sono super imbottiti, ma così imbottiti che noi ce li sognamo, tipo che hanno 70% di imbottitura e 30% di vera tetta.
Ecco il vero segreto di Vittoria.
E poi il tocco finale, la genialata del marketing. Quando si arriva alla cassa e la commessa inizia a battere lo scontrino, sul display appare il saluto alla cliente: “Hello bomshell!” (Ciao Panterona!), pensi “Che carino mi ha riconosciuta!” e ti fa sentire così sexy, ma così sexy che acquisti subito qualcos’altro di trasparente, glitterato e inutile!

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17 Replies to “Il segreto di Victoria”

  1. Peccato che mi son persa il negozio di Victoria!
    Invece uno dei pochi acquisti fatti (con grande soddisfazione mia e stupore altrui) negli States nel lontano 2004, è stato un libro di foto di Ansel Adams che ogni tanto sfoglio ancora con estremo piacere!
    Bentornata!

  2. Hello bombshell! COme stai?
    Io purtroppo non sopporto più Victoria. Ho passato i primi anni ossessionata e appena apri il mio cassetto delle mutande sembra sia esplosa una bomba multicolor. E forse…mi sono anche un po’ stancata….
    però è indubbio che i prezzo sono decisamente bassi. La qualità…nì ma la fantasia è per ora imbattibile.

  3. Una mia amica americana non le lava mai…….le mutande usate le butta e ne compra di nuove!
    Buon anno nuovo
    francesca

    1. Che riccona! Io al massimo getto delle vecchie Roberta 😀

  4. Davvero i prezzi da Victoria’s Secret sono accessibili? Quando sono stata a New York ho evitato la tentazione di andarci proprio perché pensavo che mi sarei salassata! Arghhhhhh!

  5. eh certo che certi miti sono probabilmente dettati da noi italiani, che basta dire “america” e gli occhi luccicano…
    che bellissimo viaggio avete fatto, chissà le tue figlie quante esperienze e come si saranno riempiti gli occhi di emozioni, panorami nuovi… bello 😉

  6. il tuo exploit aereo sembra davvero l’inizio di un film alla sandra bullock (senti l’ho riscritto un po’ volte, è sbagliato non farci caso ilpc è lento per cercare come si scrive il cognome) che tra le altre cose ha girato un film “caduta dal cielo)

    Per la ricerca della mutanda, per vedere le donne impazzite davanti ai perizoma ch eormai sono out perchè pare vada di più il brasiliano, basta entrare da I T mss in un negozio outlet di domenica pomeriggio…anzi io non ci entro perchè non ho volgia di fare mezz’ora di coda per tre slip

  7. Quindi niente più “innamorasi” in libreria come De Niro e la Streep? Anche quella di new york mi pare abbia chiuso 🙁 che tristezza!

  8. Molti divertente, l’exploit aereo: inizio di romanzo, o anche di commedia à la Nora Ephron, di quelle con Meg Ryan!

  9. L’afferrare la mano del vicino (nel mio caso = marito) è un classico dei viaggi in aereo… Ti dà quel (momentaneo) senso di sicurezza che nel momento della turbolenza è quello che ci vuole.
    Per quanto riguarda la mutanda di Victoria…. ahimè, dovrò accontentarmi di Tezenis o di Intimissimi. Sono in saldo anche quelli…

  10. Caspiterina, io ho ancora delle mutande di Paul frank nel cassetto ( e non ho più quelle con i giorni della settimana solo perchè ormai erano consumate)….dovrei farmi un giro da Victoria…

  11. Adoro San Francisco!
    Ci siamo passati in viaggio di nozze, un paio di giorni e m’ha fatto innamorare!
    Victoria’s Secret l’ho solo visto da fuori, però…

    Un abbraccio!
    🙂

  12. oh, come mi sei mancata… Che bellezza, San Francisco è un po’ il mio sogno, chissà se riuscirò mai ad andarci? 🙂 Per quanto riguarda il volo, se da ragazza ggiovane la cosa mi garbava parecchio, l’ultimo volo, ormai di tempo fa, per e da Praga, mi ha fatto passare la voglia. Urla strazianti mentre si volava sulle Alpi tra Svizzera e Italia, mani dei vicini stritolate e preghiere recitate a voce non alta, di più. Ricordo un gaudioso tipo pelato che faceva il figo e beveva un quartino di barbera prima che le hostess ci requisissero i vassoi e tutto il resto. Secondo te nello scossone il vino su chi è gentilmente atterrato? Ovvio, infatti la mia bella maglia beige porta ancora il ricordo di quel viaggio orrendo.
    Quanto alle tette…be’, Victoria vende anche online…certo, con il costo della spedizione te ne fai per una scorta di perizomi a vita!!! 🙂 🙂

  13. Ciao, grazie del commento che mi ha fatto morire dal ridere 😀

  14. Ciao Amica Panterona.. ma tu sei fuoriiiiiiiiiiii.. ma fuori bene pero’!!!!
    Ti stimoooooooooooo Fratella

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