Musei
Quello che ci ha dato più soddisfazione è stato The American Museum of Natural History diventato famoso con il film “Una notte al museo”. Siamo state infatti felicissime di posare con la statua di Scemo-Scemo, come la chiamavano nel film. Questo museo occupa uno spazio grandissimo, disposto su due edifici, pieno di cose interessanti. Famoso per le stupende ambientazioni dei suoi diorami (in confronto quelli dell’omonimo museo milanese fanno piangere), che sono stati utilizzati, o meglio liberamente interpretati, anche nel film “Diario di una tata” . Dove si vedeva la protagonista, giovane studiosa di antropologia che osservava i diorami sulla popolazione attuale dell’Upper East Side di Manhattan che mostravano l’evoluzione della specie: tutti i bambini, di mamme ricche e nullafacenti erano affidati appunto a tate straniere. Purtroppo però questa era solo una ricostruzione cinematografica e questi diorami non esistono e neppure quelli di Sacajawea, la giovane squaw, guida indiana che aiutava il Presidente Roosvelt…però siamo riuscite a vedere un interessante padiglione interamente dedicato alla vita, la cultura e l’artigianato dei nativi americani, che erano veramente molto avanti…prima che gli yankee li sterminassero tutti. Mi sono infatti chiesta se guardando queste cose i nostri abbiano un vago senso di colpa, forse sì e per questo ora sono così noiosamente politicamente corretti.
Un’altra mostra molto intrigante era quella, temporanea, dedicata alle rane. Non potevamo lasciarcela sfuggire infatti Emma adora le rane, soprattutto sotto forma di pupazzo ma è interessata anche a quelle vere. La cosa più curiosa che abbiamo scoperto è che l’animale in assoluto più velenoso del mondo è una piccola rana gialla che vive in sud America. Chi la tocca muore, ecco la foto casomai faceste un giro in Amazzonia, state all’occhio.
L’altro museo che siamo riusciti a visitare è stato il Moma: era pienissimo di gente tanto che purtroppo non era più possibile vedere la mostra speciale dedicata a Tim Burton. Però abbiamo girato un po’, ammirato Monet, una mostra fotografica e una meravigliosa dedicata al Bauhaus e alla loro incredibile modernità. Unica delusione la caffeteria: sembra una mensa che vorrebbe essere una salumeria, infatti per dare un tocco esotico/europeo hanno appeso prosciutti e salami dietro al bancone!
Aereo e sicurezza
Siamo stati veramente molto fortunati a partire nei giorni prima del fallito attentato di Amsterdam e a tornare prima del pasticcio di Newark, infatti una delle mie grandi idiosincrasie andando negli Usa era proprio la rottura di scatole della security. Ho avuto una brutta esperienza nel 2003 quando siamo passati dall’immigration di Miami, dove di solito sono cattivissimi perchè punto cruciale di chi tenta di entrare negli Stati Uniti da Cuba e dal Sud America, dopo l’11 settembre erano ancora peggio. Ci urlavano: “In fila!” ringhiando, neanche fossimo a Guantanamo.
Poi avevo anche per errore scambiato la valigia (una samsonite rossa, ahimè ce se sono milioni) con quella di un altro e per poco non mi mettevano in cella perchè il vero proprietario trasportava del cibo mentre io negavo di averlo! Quindi bugiarda sul cibo potevo essere disonesta su qualsiasi altra cosa secondo gli agenti. Poi ho rischiato il divorzio perchè Sant’ si era “leggermente” innervosito con me, anche perchè per questo abbiamo perso la coincidenza. Quindi questa volta è andata proprio bene, ci hanno solo preso le impronte digitali e analizzato le scarpe (“made in Italy” quindi abbiamo fatto anche bella figura!).
Abbiamo viaggiato con l’American Airlines che, qualche anno fa, per tagliare i costi, ha cominciato ad assumere hostess “di seconda scelta” cioè da 50 anni in su. Queste signore, guistamente sono un po’ malmostose perchè con l’età succede e di default ne hanno la palle piene di sorridere ed essere cortesi. Nel viaggio di andata è andata bene, mentre in quello di ritorno la nostra hostess era un po’ maldestra e scorbutica. Anita che sedeva lato corridoio ha ricevuto sulle gambe sia l’acqua che il succo d’arancia, poi al momento della colazione sono volati i croissant. L’hostess nonna li lanciava come fossero freesbee, io dormivo e quindi ignara, al risveglio, ne ho mangiato uno che era già caduto tra i sedili due volte. Le mie figlie, che sedavano di fianco a me e conoscevano la biografia del croissant perchè erano già sveglie, hanno tentato di fermarmi ma l’avevo già addentato.
Mi piace molto questo viaggio “virtuale” a NY, come dicevo nel precedente post, mi ricorda i bei momenti passati in viaggio di nozze.
Attendiamo un’altra puntata!
Bentornati dalla vacanza e buon anno nuovo, un po’ in ritardo, ma neanche troppo, dato che il vero 2010 inizia oggi che son finite le feste.
NY è una crocetta che non ho ancora messo sul mappamondo, ma è nella lista delle mete da visitare assolutamente in futuro.
Cavoli… Anita ormai è alta come te! Ops, forse era meglio non ricordatelo? 😉
PS per fortuna ora segnali i post nuovi anche su FB, perché i tuoi feed non vogliono saperne di funzionare con il mio Google Reader >_<
Confesso ho dovuto cercarmi su wikipedia cosa fossero i diorami!
Saluti Francesca
Ahhhhhhhhhh New York, bello grazie 🙂
molto aspiracional, per me. Spero di riuscire a fare un viaggio così bello con i due nani, quando saranno un po’ più grandi (da quando ha visto “Una notte al Museo” la piccoletta ha dichiarato che lei vuole andare a New York a vedere la statua di scemo-scemo :-). Meraviglia.
io sono stata negli USA a maggio 2002 e proprio a NY…e mi portavo dietro parmigiano per due famiglie…roba che se mi avessero chiesto di aprire la valigia avrei dovuto pagare 10.000$ di multa, come un cartello avvisava minaccioso alla dogana! Mi è andata bene…
Tua figlia grande…è proprio grande! ma quanto è alta?
baci
Che peccato… già finito il viaggio? Ma non potresti farci vedere qualche altra foto… che chissà se mai mi capiterà di andare a N.Y. °O° … e adesso vado a vedere cosa sono i diorami che Be (che sta sbirciando da sopra la spalla) ha già posto domande in merito… Bacioni
allora non sono l’unica…bene!!!
ho cambiato destinazione delle ferie prorprio per certi motivi…fai un po’ te!! sono messa proprio male loso, ma é cosi’!!
bacioni!!!
Bentornata carissima!
che dire?
mi ci hai fatto tornare davvero con questi racconti!
ma lo sai che al negozio di timbri ho fatto un mini corso di scrapbooking?
lo adoravo anch’io, anche perché da bambina collezionavo timbrini!
Troppo forti gli extra- in vacanza!
L’hostess nonna li lanciava come fossero freesbee, io dormivo e quindi ignara, al risveglio, ne ho mangiato uno che era già caduto tra i sedili due volte.
ahah ;D
un saluto di sera
Belle le cronache del vostro viaggio newyorkese! Mi hai fatto venir voglia di tornarvi….
E concordo son le tue osservazioni sulle hostess dell’American Airlines. Anche noi eravamo stati colpiti dall’età non proprio verdeggiante delle suddette signore (le “nostre” erano state però più gentili…), tanto che i miei figli mi avevano rassicurata sul fatto che avrei potuto anch’io far domanda di assunzione…
Sempre gentili, eh!
la cronaca di viaggio mi e’ piaciuta!
devo dire che nella tua visita virtuale, oltre ai grandi classici (musei e co.) ho particolarmente apprezzato l’angolo del calzino spaiato e il negozio di timbri. Forti!
Ah…ma che INVIDIA!!!!! Che invidia!!!
Mentre voi già vi apprestavate ad atterrare a NY, noi avevamo percorso sulla A1 il tratto Bologna Firenze… solo 5 ore, che vuoi che sia??? ARGH…
Vi ho pensato, sperando che la situazione voli non fosse disastrosa.
Sono davvero felice che sia stato un bel viaggio e tutto sia andato bene.
Ancora auguroni!!!
complimenti! il tuo blog è delizioso! tornerò spesso a trovarti!
felice 2010, vale ancora, no?
Direi delle belle vacanze! ^__* …una curiosità ma esiste davvero la statua del cane Balto al central park? oppure è un’altra invenzione disney che a furia di sentirla mi son convinta che sia vera?
hahahahaha mi hai fatto proprio ridere con questa ultima cosa della hostess…in avanzato stato di decomposizione!!!! ma davvero costano meno??? sono felice che vi siete divertite, x le ragazze sarà stata un’esperienza incredibile, che invidia…
Alchemilla
Anche noi avevamo fatto lì il viaggio di nozze!
PianoB
…Anita è 2cm meno di me e “stranamente” pesa 10kg in meno! Su google reader provo a indagare, grazie di avermelo segnalato!
Francesca
scusa pensavo fossero più conosciuti!
MariaChiara
…la mia Anitina deve essere 1.65 più o meno
Akari 🙂
Beta
il viaggio bello, peccato che è una settimana che non dormo fino alle 5 del mattino per il diverso fuso orario. Sono stravolta e non riesco a combinare nulla!
Caia
anche le mie figlie vanno pazze per i timbri
Mannu
baci 🙂
Maria Cristina
l’hostess lanciava…lanciava…non ho esagerato!
Alle
sì, certe cose danno un po’ fastidio
Luviluvi
:-)) grazie!
Cautelosa
…anch’io ho pensato che se va male con la scrittura posso sempre provare a fare un colloquio all’American Airlines!
Soleil
anch’io amo di più i negozietti che i megastore 🙂
NU
quasi più comodo New York che l’A1 in certe occasioni! anche questa settimana avevo una paura folle che nevicasse con rischio di rimanere impantanata in qualche strada di Milano.
emme
Grazie e felice di conoscerti!
Agrimonia
è vero la statua c’è e la storia raccontata in Balto è accaduta veramente.
Emily
stai pensando di riciclare qualche vecchia hostess in ditta?
La parte migliore era quelle delle hostess, ma come è possibile? Nella patria dove il cliente è re? Dove il servizio ha raggiunto picchi patologici?
Povere donne, devono trattarle veramente malissimo per arrivare a ciò. Dici che le paganop o si accontentnao dell’assicurazione sanitaria e delle mance, come le cameriere (che manco hanno l’assicurazione).
Le pagheranno, le pagheranno ma ti assicuro che queste vecchie ragazze ne hanno veramente le palle piene, come biasimarle?