Il mio libretto, Breve storia della letteratura rosa, ha ricevuto molte attenzioni. Più di quanto mi sarei aspettata. Apprezzamenti trasversali: quotidiani seri com Il Foglio, il Post ma anche da un pubblico più giovane come quello degli youtuber.
Con l’emergenza Covid le presentazioni purtroppo sono state solo virtuali e online. Ma finalmente, sabato prossimo, 26 settembre sarò a Una ghirlanda di libri, fiera dell’editoria indipendente che si svolge a Cinisello Balsamo, nella villa Casati Stampa. L’appuntamento è alle 16, l’ingresso è gratuito ma per partecipare è necessario prenotare, qui il link.
Tutta la storia del rosa è iniziata dal romanzo epistolare di Samuel Richardson nel 1740 quando scrisse di Pamela, servetta molestata dal suo datore di lavoro. Richardson era specializzato nella scrittura di missive (unica forma di comunicazione fra persone, all’epoca) e la trama del romanzo nacque proprio così, dalle lettere che la ragazza scriveva ai genitori in cui si lamentava delle attenzioni del capo. Pamela però se la giocò bene: riuscì a salvare la virtù e a farsi sposare dal focoso pretendente. E infatti il romanzo si intitolò Pamela e la virtù premiata. Fu un best seller e continuò a essere ripubblicato nei decenni a venire.
La storia di Pamela non è altro che una rivistazione della fiaba di Cenerentola e diventerà poi anche il canovaccio della fiction televisiva con più audince di sempre: Elisa di Rivombrosa.
Tra gli altri personaggi raccontati nel saggio c’è la scrittrice Maria Giulia Assunta Nannipieri, in arte Mura. Una donna assolutamente controcorrente che un secolo fa ha avuto il coraggio di scrivere un romanzo Perfidie che raccontava la love story fra due donne e successivamente ha osato l’inosabile con un altro libro in cui era narrato un amore interazziale: lei italiana, lui etiope. Mussolini mise al bando tutti gli scritti di Mura e la fece seguire dalla polizia.
Nel libro racconto anche il mio incontro con Barbara Cartland, avvenuto nel lontano 1989, quando la regina del romance aveva 88 anni ma era arzilla più che mai. Agghindata come una Moira Orfei bionda, tutta vestita di rosa, con il pechinese in braccio mi ricevette nella villa (simile al castello della Barbie) ad Hatfield, nella campagna dell’Hertfordshire. La Cartland è la scrittrice più prolifica, a 75 anni, pubblicò ben ventitrè romanzi. Stava sdraiata sul divano e li dettava alla segretaria.
Se avete voglia di saperne di più e conoscere anche tutte le cattiverie che i grandi critici letterari hanno indirizzato alla scrittrici dei romanzi rosa, non potete mancare alla presentazione di sabato!