Oggi, 17 maggio, è la giornata mondiale contro l’omofobia e mi sembra perciò il momento giusto per parlare di questo bellissimo e coraggioso libro in libreria dal prossimo 26 maggio. È scritto da Giovanni Molaschi, illustrato da Roberta Maddalena Bireau e consigliato dagli 11 anni, perchè le discriminazioni è meglio cominciare a combatterle il prima possibile.
La strada da fare è ancora tanta ed è allucinante pensare che solo nel 1990 l’OMS derubricò l’omosessualità dall’elenco delle malattie.
Questo albo illustrato, sulla falsariga di alcuni volumi come Storie della buonanotte per ragazze ribelli, racconta vite esemplari e celebra la forza di essere se stessi vincendo i pregiudizi. Lo fa attraverso dodici biografie di personaggi famosi, più o meno attuali, che hanno combattuto non solo per la loro autenticità, ma anche per aiutare gli altri, con la forza e coerenza delle grandi passioni.
La prima storia raccontata è quella di Alan Turing, il geniale matematico inglese che durante la seconda guerra mondiale, con i suoi calcoli decifrò Enigma, l’arma segreta dei nazisti, il dispositivo crittografato in cui erano dettagliate tutte le mosse strategiche. Questa scoperta permise di sconfiggere l’esercito tedesco (la vicenda è narrata nel film The Imitation Game). Dopo questo exploit la fama e la gloria per Turing furono enormi, ma non bastarono per salvarlo dall’onta di essere fuorilegge perchè omosessuale. Negli anni’50 in Inghilterra essere gay era reato e il matematico dovette scegliere fra la prigione e una sorta di castrazione chimica “per guarire”. Scelse la seconda e poi si suicidò.
Un altro protagonista del passato, vittima dell’omofobia, fu Hans Christian Andersen, lo scrittore ebbe successo e fama, ma soffrì sempre per non poter dividere l’esistenza con la persona amata. E questo dolore si ritrova in una lettura più profonda e meno disneyana de La Sirenetta, che in fondo racconta, occultando la verità dietro il fantastico, la frustrazione sentimentale dell’autore.
Tra le storie invece più vicine ai giorni nostri, ci sono quelle di Tiziano Ferro e del suo coraggioso outing, della calciatrice americana Megan Rapinoe, in prima linea per combattere la discriminazione di genere che permette di pagare le atlete il 25% in meno dei colleghi maschi. Poi ancora la vicenda della poliziotta americana Laurel Hester che nel 2006 è riuscita a fare ottenere la pensione di reversibilità ai “congiunti” dei poliziotti, anche se non erano sposati ed erano dello stesso sesso.
E anche la nostra Cathy La Torre la migliore avvocata per i diritti della personalità (diritto al nome, diritto all’identità) da sempre impegnata in prima linea contro gli abusi del cyberbullismo.