Mentre gli ultracinqantenni stolti di tutto il mondo odiano Greta Thumberg, l’accusano di essere manipolata, bruttina e soprattutto rompipalle. (Abbiamo rovinato il pianeta in nome del profitto, e allora? Adoro il mio SUV, fatti gli affari tuoi! Non rompere che sei cessa e torna a scuola! Sono alcune delle risposte che pensano dovrebbero zittirla per sempre)
I giovani hanno recepito il suo messaggio d’allarme (non solo per la comodità di balzare scuola e andare in piazza ogni venerdì e postere l’impegno ecologico sui social!) e stanno attivandosi per salvare il pianeta. Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo, il primo romanzo per ragazzi di Fulvio Ervas, racconta proprio, in maniera delicata e divertente come i più giovani si organizzino per reagire alla stoltezza di chi è al comando e in nome dell’interesse personale boicotta saggezza ed ecologia. Non fa nulla per correre ai ripari, nega il cambiamento climatico e derubrica il problema tacciandolo di inutile allarmismo.
La plastica ingolfa gli oceani, annienta l’ecosistema e uccide molte specie. L’inquinamento rischia di sterminare le api, le fogne cittadine sono diventate la residenza di creature mutanti: non è una visione distopica ma la nostra realtà resa appena più drammatica. E allora a rimboccarsi le maniche per risolvere la situazione sono i più giovani, l’obiettivo di salvare il mondo diventa un’avventura che vale la pena combattere.
Fulvio Ervas riesce a raccontare l’abisso dell’indifferenza di certi adulti e la passione contagiosa dei ragazzi con spassosa ironia. Un romanzo da leggere in autonomia dai 10 anni in poi, ma anche da proporre ai più piccoli, per aiutarli a trovare la consapevolezza ecologica. Una storia così vale più di mille esortazioni a non sprecare.