Quanto può influenzare nella crescita di un adolescente la passione musicale? Il fanatismo per una rockstar può diventare l’unico universo in cui vale la pena vivere? C’è un’età in cui succede e non deve essere necessariamente l’amore irrazionale per una boyband o l’ammirazione per una cantante da emulare. Può diventare anche uno stimolo per maturare e capire quale sia la propria strada.
E’ quello che succede nella storia, vera, raccontata da Blinded by the light , la pellicola ispirata dall’esperienza vissuta da Sarfraz Manzoor, un ragazzo pakistano emigrato in Inghilterra con i propri genitori, che in seguito al colpo di fulmine per la musica di Bruce Springsteen decise di non vergognarsi delle sue origini “straniere” e perseguire la sua passione di scrivere, diventando poi giornalista e autore. Dal suo romanzo autobiografico “Greetings fron Bury Place: Race, Religion and Rock’n roll” è stato tratto il film che esce oggi con il sottotitolo Travolto dalla musica, è un musical diretto da Gurinder Chada, già regista di Sognando Beckham, (i temi delle due pellicole sono molto simili).
La storia si svolge nel lontano 1987 a Luton, (dove sorgeva l’aereoporto londinese più sfigato e lontano dalla città, prima dell’avvento dei voli low cost) in piena era Thatcheriana. Il protagonista è un diciassettenne pakistano. Non particolarmente attraente, viene bullato dagli skinhead razzisti e violenti del quartiere dove vive. Comandato a bacchetta dal padre che teme si contamini con le peccaminose abitudini occidentali e naturalmente ignorato dalle ragazze a scuola.
Ma il suo triste destino cambia improvvisamente quando un compagno gli passa due cassette (sì quelle che si riavvolgecano con la matita!) del Boss. Scoprire la musica e le liriche di Bruce Springsteen diventa un’iniezione di entusiasmo, passione e coraggio. Basta passività, travolto appunto dalla musica, questo adolescente scoprirà per cosa vale la pena crescere e lottare.
Il film è una storia di formazione condita da molta musica, coinvolgente e ironica. Importante da vedere in questi tempi anche perchè si affronta il tema del razzismo e dell’intolleranza. Viene mostrata quella dei “bianchi” ma anche quella, altrettanto pericolosa, più intima e privata, dei genitori emigrati che negano ogni libertà ai propri figli.