Volare in mongolfiera è un’esperienza unica: emozionante e indimenticabile. Per questo sta diffondendosi sempre di più l’idea di regalare questa avventura per festeggiare occasioni speciali e renderle ancora più memorabili.
Il volo è adatto a tutti, anche ai meno coraggiosi, senza limiti di età. Per salire nel cestello della mongolfiera non sono necessarie speciali doti acrobatiche.
Una volta deciso dove volare c’è una ritualità che rende ancora più intrigante l’esperienza. Il giorno prima della partenza, si aspetta la comunicazione del pilota che confermi il viaggio, infatti volare in mongolfiera è anche qualcosa di antico, che asseconda necessariamente i ritmi del vento e della natura.
Perciò bisogna seguire le previsione metereologiche per avere il via libera. Se tutto è a posto, l’appuntamento è all’alba sul luogo di decollo. E l’eccitazione dovuta all’idea di provare questa esperienza fa dimenticare anche la levataccia.
Si viene condotti con un transfer sul posto del decollo, si incontrano i piloti, tutti professionisti con molte ore di volo e in perenne contatto con l’aereoporto più vicino, e gli altri partecipanti al volo. I cesti delle mongolfiere hanno capienza diversa e possono trasportare da 4 a 10 persone.
E’ un’escursione avventurosa che si potrà fare nei cieli lombardi, oppure in Toscana, in Umbria o ancora sopra Torino, o Roma. Da questa prossima domenica 7 ottobre tra gli itinerari di volo in pallone si aggiunge anche Ferrara.
Un sogno ad occhi aperti quello di avvicinarsi alle nubi in mongolfiera, che diventa realtà ogni prima domenica del mese, quando si innalzano i grandi palloni colorati pronti a guardare la città, le meraviglie artistiche e i giardini nascosti, dall’alto. Un’esperienza che si può prenotare direttamente qui.
Prima della partenza il pallone viene gonfiato, sdraiato su un fianco, con l’aria di ventilatori che viene scaldata grazie a un colpo di fiamma da fornello a bombola. Per volare infatti, seguendo un principio della fisica, l’aria del pallone deve essere più calda di quella dell’atmosfera circostante.
Quando il pallone è pronto si sale nel cestello, ci si arrampica utilizzando apposite feritoie. Una volta a bordo, inizia l’avventura!
Si volteggia nel silenzio e nella luce rosata dell’alba. Si ascoltano i primi rumori della vita che si risveglia e sembra di vivere un sogno. Una suggestione magica mai sperimentata prima.
Il volo dura circa un’ora e mezzo e poi c’è il tocco avventuroso dell’atterraggio, che non è mai in un posto definito in precedenza, sempre perché il pilota deve seguire le correnti del vento e manovrare con sapienza l’equilibrio dell’aria calda/fredda del pallone.
E una volta scesi, si fa colazione, si brinda per commemorare il volo e si torna con l’equipaggio o in bicicletta al punto di partenza.