Con la mia ignoranza in matematica l’ho sfangata più o meno tutta la vita.
Però adesso, sembra arrivata la vendetta dei numeri: Emma-liceo classico, bravissima in tutto ha avuto un break down in mate. Non tanto per il voto quanto per l’emozione negativa, l’angoscia che le provocavano rette e parabole.
(Come darle torto?!?!?)
Naturalmente non ho detto molto ma mi sono sentita in colpa.
(Altrimenti che mamma sarei? Me l’ha confermato anche una psicologa con cui ho parlato ieri, nel codice materno il senso di colpa è intrinsico, inutile illudersi. Non si scappa)
Però non è solo colpa mia, è anche di un’insegnante di mate che per due anni ha mandato certificati medici ed è stata piuttosto assente. E poi è anche colpa di un supplente bellissimo che era arrivato in classe l’anno scorso e le ragazze si facevano interrogare (senza voto) andavano alla lavagna così le compagne le potevano fotografare con il bello.
Foto carine ma niente apprendimento.
Però adesso c’è un film che può salvarci la vita e migliorarci la pagella.
Il diritto di contare, che racconta una storia vera e coinvolgente.
Una vicenda ambientata in Virginia nel’61, alla NASA, dove lavorava nel settore colored computer , un team di una ventina di donne di colore particolarmente geniali con i numeri. Così geniali, nonostante la pelle scura e l’handicap di essere femmine, da essere scelte per missioni delicate e speciali. Come, ad esempio, calcolare la rotta del razzo che avrebbe portato nello spazio l’astronauta John Glenn. Dotatissime nei calcoli tanto da imparare a programmare le schede per i primi calcolatori IBM.
Succedeva in un periodo dove il razzismo era fortissimo e la discriminazione totale.
In autobus c’era la sezione (di pochi posti) per i neri, i bagni erano divisi, le scuole più importanti off limits, e queste donne sono state delle eroine coraggiose, capaci di lottare per i loro diritti e passioni.
E qual è stata la leva che ha scardinato le discriminazioni? La matematica.
L’amore per la matematica e per i numeri.
Questa pellicola riesce magistralmente a coinvolgere lo spettatore che tifa per le protagoniste, si emoziona e angoscia davanti ai troppi ostacoli.
Miracolosamente ce l’ha fatta anche con me, quindi funziona con chiunque.
E a maggior ragione con uno studente che deve trovare il coraggio e la voglia di affrontare senza paura e prevenzione cose mostruose come equazioni e integrali.
Il diritto di contare è quasi una medicina, una terapia.
Meglio di mille discorsi per cercare di convincere a studiare chi si dichiara intollerante ai calcoli. Un film che dovrebbe essere messo nel POF.
Con un cast di attori bravissimi e una storia forte, diverte e commuove, ma soprattutto fa venir voglia di ricredersi.
Purtroppo non si può vivere senza matematica.
E studiarla, è incredibile, ma può essere anche un piacere.
Bentornata!
Il film è proprio bello, coinvolgente ed entusiasmante.
6
🙂 Sì è vero, poteva diventare troppo commovente, prevedibile o patetico invece ha un equilibrio perfetto!