Le figlie devote possono fare tante cose per aiutare la famiglia, ma la storia di questa ventenne che ha deciso di mettere all’asta la sua verginità per aiutare i genitori a ricomprare la casa di Seattle, distrutta in un incendio e non assicurata, mi puzza di abile manovra marketing per rendere più “preziosa”, cioè più cara, la merce.
Perchè di mercificazione si tratta e anche della peggior specie.
Per attuare il piano i genitori sono rimasti a vivere nell’edificio bruciato mentre la figlia ha traslocato, dalla vecchia abitazione a pezzi nello Stato di Washington, a una casa d’appuntamenti nello Stato più liberale del Nevada (dove i bordelli sono legali) per aspettare il fortunato e ricco cliente ideale.
La povera illibata ragazza attende da un anno l’acquirente giusto ma adesso pubblicizzando il suo sacrificio filiale, urbi et orbi, certamente le quotazioni saliranno.
Mentre medita a chi mollarla il prezzo è arrivato a circa 400.000 dollari.
Provo tristezza, stupore ma anche una certa pratica perplessità.
Ma perchè non “l’ha messa” su Ebay?
In questo mondo altamente tecnologizzato sarebbe stato più facile e comodo: niente spese di viaggio, zero critiche dei benpensanti (devi farlo per amore, non per amore dei soldi!)
Soprattutto avrebbe evitato la noia di dover vivere vergine in un bordello del Nevada per un anno.
Poi mentre la loro figlia aspetta di essere acquistata dal miglior viscido acquirente, cosa fanno i genitori? Scelgono le nuove piastrelle? Confrontano i prezzi del parquet?
Questa squallida vicenda aprirà forse un nuovo interessante orizzonte sia nel mercato immobiliare che nelle polizze antincendio.
E degradazione nella degradazione, sono sicura che alimenterà comparsate televisive super trash, ispirerà un memoir a luci rosse e forse diventerà anche un film.
La trovo semplicemente una cosa stupida e mortificante
E’ finita su tutti i giornali quindi ha ottenuto quello che voleva. E anche il padrone del bordello sarà contento 🙁