Le vacanze sono finite da più di un mese, siamo già stressati al punto giusto per anelare un nuovo viaggetto. Il mio sogno, per cui sto cominciando a risparmiare, sarebbe riuscire a vedere l’aurora boreale. Quando la scorsa primavera sono andata a Be Nordic mi ha incuriosito il titolo della presentazione del viaggio alla scoperta dell’aurora boreale, cominciava così: “Almeno una volta nella vita…”
Non avrei potuto essere più d’accordo infatti l’occasione di poter ammirare questo incredibile spettacolo naturale non bisognerebbe lasciarsela scappare, anche perchè -come hanno spiegato- il fenomeno di luce che caratterizza l’aurora boreale è dovuto ai campi magnetici (qui potete trovare tutte le spiegazioni scientifiche) in cui interagisce anche l’inclinazione terrestre e pare che il momento migliore, particolarmente favorevole, per vedere questa meraviglia sia da qui al 2020. E il periodo giusto va da ottobre a marzo.
Dove andare per vederla? Ci sono diverse possibilità, e ho scoperto anche che ci sono varie Lapponie: si può andare alla ricerca dell’aurora in Finlandia, più a nord di Rovaniemi e dormire magari in un igloo di vetro. Oppure provarci nella lapponia svedese, e visitare il parco di Abisko, in mezzo alla tundra, il desero artico, e arrivare all’Aurora sky station, dove si incrociano le dita, e si aspetta la magica luce.
Infatti quello che rende ancora più intrigante il viaggio è che non esiste certezza di potere assistere al miracolo dell’aurora boreale, bisogna inseguirla, sperando nel clima giusto: freddo e secchissimo.
Quanto freddo? -38°!
La temperatura giusta per provare l’Ice hotel, che esiste da circa 20 anni e viene ricostruito ogni anno. Ci si arriva in seggioivia e si può dormire sulle pelli di renna, accoccolati dentro un sacco a pelo speciale.
Se invece si preferisce un clima più temperato, si fa per dire, -20°, si può scegliere di rincorrere l’aurora nella lapponia norvegese, dove i panorami sul mare tra isole e golfi sono spettacolari e forse è anche la meta più adatta ai viaggi in famiglia.
Per i duri e puri invece c’è l’Islanda, dove mentre si aspetta l’aurora si può godere dell’incredibile paesaggio vulcanico con i suoi vapori gyser, un’atmosfera magica e un po’ inquientante come nell’ultimo romanzo di Fred Vargas.
Ma come ci si deve vestire per fronteggiare il freddo polare?
A strati -ha risposto la responsabile della presentazione- e ha anche fatto vedere un video esemplificativo sulla vestizione. Mi ricordo che c’erano delle gran mutande di lana, di quelle lunghissime. Ma comunque -ha aggiunto per rassicurare i più freddolosi- nei luoghi strategici di osservazione, nella caccia all’aurora, ci sono dei bungolow in legno dove si entra un attimo per scaldarsi!
E’ uno dei viaggi che sogno costantemente. La vedo ardua ma visto che ho tempo fino al 2020 resisto!
Ci si copre bene, e via verso il polo! Abbiamo ancora 5 anni per cercare la mutanda lunga perfetta 🙂