Sono diventati famosi cantando e ironizzando sulle abitudini (purtroppo verissime) dei liceali milanesi. Hanno iniziato con video autoprodotti nel parco vicino a scuola e adesso fanno serate ovunque e hanno un contratto con una casa discografica. Hanno scelto di chiamarsi Il Pagante, riferendosi allo sfigato che non ha il pass e perciò non riesce a entrare e bere gratis nei locali il sabato sera. L’ironia dei loro testi è fulminante, sono l’evoluzione dei bambini cresciuti con le merendine, infatti cantano:
“Nel Mulino che vorrei entro in pass e bevo Grey”
Le canzoni più famose sono sullo slang degli adolescenti: balzare, sbocciare, evitare lo sbatti e fare after, cioè tornare a casa molto tardi la mattina dopo aver sbocciato tutta la sera.
Sull’after, l’inizio di questo video è molto divertente con la telefonata della madre che si chiede dove caspita sia finito il figlio. Lui risponde scocciato, ma nella rubrica la mamma è segnata con un cuoricino, quindi un po’ vizioso ma tenero!
I modelli giovanili ritratti da Il Pagante non sono per niente edificanti, non rappresentano certo i figli che i genitori sognano (se non hanno incubi).
Ma so’ ragazzi…
Dopotutto chi non ha mai fatto after?
Ai miei tempi, a Riccione dopo la discoteca andavamo in spiaggia ad aspettare la mattina e una volta, con un po’ di amici, ci siamo anche mangiati tutto il cabaret di bomboloni che incautamente il fornaio aveva lasciato fuori dalla porta del bar dello stabilimento balneare, prima che aprisse. Ricordo ancora quanto fossero buoni.
E non c’erano i cellulari e nessuno poteva telefonare per dirti di tornare a casa 😉
(Ah, che bei tempi! Che nostalgia, nel secolo scorso ero proprio una bad girl!)