Una valle isolata e freddissima, due fratelli ormai anziani che non si parlano da quarant’anni anche se vivono a cento metri l’uno dall’altro e fanno lo stesso mestiere: gli allevatori di pecore e montoni. C’è tanta neve e una natura selvaggia e inospitale.
Se fosse un film americano ci sarebbero stati invece mille flashback di quando i due protagonisti erano belli, giovani, aitanti e magari avevano cominciato a odiarsi per colpa di una donna (ovviamente molto gnocca), ma è un film islandese per cui i fratelli sono solo vecchi, grassi, incazzosi e anche un po’ alcolizzati per quasi tutto il tempo. E di donne ammaliatrici neanche l’ombra.
Però il film è bellissimo e coraggioso. Presentato a Cannes, nella scorsa primavera, si è aggiudicato il premio della categoria Un Certain Regard ma non credo che avrà molto successo al botteghino perchè c’è poca azione e molta poesia. I due fratelli si chiamano Gummi e Kiddley, (indossano sempre quei bellissimi maglioni che noi chiamiamo “norvegesi” ma saranno mica islandesi?) e allevano orgogliosamente i montoni migliori della valle. Tutto va abbastanza bene finchè non si scopre che fra gli animali si è diffusa una malattia letale e per debellarla i greggi devono essere abbattuti. Da qui si innescano reazioni di ribellione, tragiche e divertenti allo stesso tempo. Il regista Grimur Hakonarson è bravissimo a misurare phatos e ironia, a coinvolgere lo spettatore che alla fine esce dalla sala pensando che magari, in estate, una puntatina in Islanda si potrebbe anche fare, sarà una terra fredda, ma sembra abitata da gente simpatica.
2 Replies to “Rams – Storia di due fratelli e otto pecore”
Comments are closed.
Lo voglio proprio andare a vedere! E’ in programmazione al cineforum cui sono iscritta
Credo che non rimarrai delusa, a tratti può sembrare un po’ lento ma ti coinvolge molto 🙂