Sono felicissima che il Premio Nobel per la letteratura sia stato assegnato a Svetlana Aleksievic, la scrittrice e giornalista bielorussa che da anni descrive con coraggio e onestà la condizione in cui vive il popolo sovietico. Già l’anno scorso era, secondo i bookmakers inglesi, era una delle candidate più papabili per il prestigioso premio e in occasione dell’uscita del suo libro “Il tempo di seconda mano” edito da Bompiani, aveva fatto una conferenza stampa.
Avevo partecipato e le avevo chiesto appunto della prossima candidatura al Nobel, lei con molta semplicità aveva detto che non le sembrava possibile. Mentre molti scrittori sono pieni di sè, con la sindrome della primadonna, questa autrice, così importante, era disponibile e tranquilla, quasi umile. Ed è proprio questo suo atteggiamento sincero e modesto che mi colpito, una scrittrice tradotta in quaranta paesi, che ha anche affrontato l’esilio perchè le sue idee e i suoi scritti non sono mai piaciuti al potere, parlava e si raccontava come una persona qualsiasi, semplicemente come una testimone del proprio tempo.
Parlava di Putin ma anche della sua nipotina con cui cercava di passare maggior tempo possibile. La nipotina che accompagnava all’asilo alla mattina ed entrando nell’edificio rimaneva perplessa vedendo manifesti di propaganda dello Stato Sovietico, messi lì per inculcare il patriottismo da subito anche ai più piccoli.






Non la conosco proprio ma voglio provare a leggerla ^_^
Ho saputo che i suoi libri ora sono fuori catalogo, li hanno ritirati per rimetterli fuori a un prezzo maggiorato, visto che ha vinto il Nobel. Il meraviglioso mondo dell’editoria 🙁
Ma si trovano in ebook.
Ecco, questa proprio mi era sconosciuta…
Vale la pena di leggerla, senz’altro ti intrigherà.