disclamer: scrivo poco ma solo storie vere 🙂
Sono andata dal parrucchiere per l’agognato taglio scalato. E sono stata molto fortunata, non solo per il taglio, soprattutto per l’ambiance.
Mentre ero seduta sulla seggiolina aspettando il mio turno, è entrata come un ciclone nel negozio una ragazza bionda e boccolosa travestita da diva. Aveva gli occhialoni neri, anche se erano le diciassette di un piovoso pomeriggio di novembre, un cappellino, stivali alti e un chihuahua in una borsa fucsia di panno lenci. Ad accompagnarla, naturalmente il manager-factotum-bodygard. Brutto ma giovane, tatuato, pelato e sempre al telefono.
“Mi devo mettere le extentions, qui e lì, perchè devo fare un film”, ha spiegato al coiffeur con leggero accento romano da vera attrice.
“Prego si accomodi”
“Si pronto…non se ne parla neanche…mi richiami lei”, declamava il manger-factotum-bodyguard al cellulare, mentre la bionda si sedeva, toglieva il cappello e parcheggiava su uno sgabello la borsa-cuccia con il cane.
“Vede qui ho più capelli che lì”, mostrava la diva al parrucchiere, “Vorrei pareggiare la situazione perchè sa se mi inquadrano da questa parte…”
“Sarebbe un bel guaio”
“Eh, infatti! sono preoccupatissima”
“Adesso risolviamo”
Mentre lo staff del negozio cercava nei cassetti ad hoc le ciocche del giusto colore, una cliente seduta vicino a me, sussurrava con un po’ di malignità : “Lo sospettavo che quelle della TV e del cinema fossero piene di capelli finti!”
Il manager-factotum-bodyguard intanto era uscito e rientrato nervosamente dal negozio almeno tre volte, atteggiandosi come se dovesse salvaguardare la sicurezza di Obama. Un paio di signore di una certa età , sedute vicino alla porta, sbuffavano infastidite per le correnti d’aria fredda provocate da quest’andirivieni tattico.
“Uffa! Ho la cervicale!”
Poi finalmente le ciocche della giusta tonalità di biondo sono state trovate.
Il manager-factotum-bodygard si è assentato per un po’ e l’inserimento extention è cominciato.
Il parrucchiere, come da copione, cercava di fare conversazione.
“E il suo cane come si chiama?”
“Stella”
“E sta sempre dentro alla borsa?”
“Noooo, delle volte sta anche nelle camere d’albergo, o nei camper quando giro un film…”
“E non lo porta mai a fare un giro?”
“Al mio cane non piace camminare!”
In quel momento però, inavvertitamente, una signora ha scontrato lo sgabello con la borsa-cuccia, (la diva aveva lasciato ingenuamente aperta la cerniera) e il cane Stella si è lanciato fuori!
Freedom!
Ha cominciato a correre come una trottola iperattiva, avanti e indietro in ogni angolo del negozio. Purtroppo la sua padrona non ha potuto alzarsi per riacchiapparlo in tempo, (era un momento topico dell’attaccatura di un’extention) e quindi Stella, inseguita da una volenterosa shampista, sentendosi braccata, dallo stress, ha marchiato il territorio.
Una pipì sul tappeto d’entrata del negozio. E poi ha morsicato la ragazza che è riuscita finalmente a placcarla.
“Oddio! Noooo! Quanto mi dispiace! Non è mai successo prima!”, la giovane diva era costernata, voleva anche pulire per rimediare al danno, ma le è stato impedito.
Archiviato l’incidente, l’inserimento extention è continuato e così la conversazione:
“Quanto tempo ha il suo cane?”
Al lavatesta qualcuno ha sibilato una brutta cattiveria, ma la giovane diva fortuntamente non ha sentito. Ha preso invece in braccio Stella e l’ha baciata con trasporto.
“Ha solo otto mesi, il mio tesoro!”
Stella come cane non era niente di speciale. La giovane diva invece era veramente una ragazza bellissima, peccato per la carenza di neuroni.
ahahahahah
ma tu, cosa pensavi davanti a cotanta tempesta di neuroni? 😀
Mi sono divertita un sacco, ma cercavo di non lasciarlo palesare troppo!
Alla fine quando la divetta si è alzata, pronta per uscire, ci siamo anche sorrise (sono proprio una iena) 😀
fantastico! queste sono fortune che capitano a poche.
Quando frequentavo il negozio di un’amica parrucchiera ebbi la fortuna di passare un’oretta alla compresenza di un “divo” locale…momento irripetibile!
Magari con un uomo è stato anche meglio!?!?!?!
Parlava? 🙂
fin troppo! non ha taciuto un attimo io qui..io lì..io su..io giù quando è uscito persino la proprietaria del negozio ha tirato un sospiro di sollievo