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Violenza in piscina - Extramamma

Violenza in piscina

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Di solito non sono una persona aggressiva.
In auto per esempio Sant’ si lascia andare e dice delle cose tremende agli altri automobilisti, mentre io sono sempre tollerante. Ma forse ognuno ha i suoi ambiti.
L’agnellino in un settore si trasforma in una tigre in un diverso territorio.
L’ho scoperto nella mia ultima puntata in piscina. A me piace nuotare, soprattutto d’inverno nella piscina chiusa dove si fanno le vasche seriamente. In estate, buttarsi tanto così per rinfrescarsi è piacevole ma non mi dà soddisfazione.
Questo prologo per dire che probabilmente ero già maldisposta. Così l’altro pomeriggio mi sono buttata con Emma a fare un po’ di vasche con la “tavoletta”: si allenano le gambe e si può anche chiacchierare. Andavamo avanti e indietro tranquille quando ho scorto due persone, un lui e una lei, che conversavano in piedi proprio alla sommità della nostra corsia.
La corsia di fianco era vuota quindi ero tranquilla: si sarebbero tuffati lì. Invece dopo poco si sono buttati proprio nella nostra. Non so cosa mi sia preso ma sono diventata una furia, ho abbandonato Emma alla sua velocità e sbattendo le gambe come posseduta ho puntato sul nuotatore maschio armata di tavoletta, purtroppo l’ho mancato. Ma non mi sono persa d’animo e ho virato verso la ragazza e, come indemoniata, nuotando sempre al massimo delle mie possibilità, le ho dato una tavolettata sulle braccia. Così, per farle capire che aveva sbagliato corsia.
La sventurata non ha detto nulla. Forse speravo in una collutazione ma lei ha continauto a nuotare a stile. Forse avrà pensato che non l’avessi fatto di proposito? O avrà avuto paura di provocare una psicopatica?
Non lo sapremo mai, però nel frattempo, gonfia di adrenalina come un hooligan, ho continuato a nuotare fortissimo avanti e indietro. Mentre Emma si vergognava di essere mia figlia nuotava da sola, facendo finta di non conoscermi.
Ho fatto altre 4-5 vasche sperando in una rissa ma le mie due vittime designate si sono fatte gli affari loro, continuando ad allenarsi a stile senza darmi la soddisfazione di un duello.
Alla fine, dopo 15 vasche sono uscita un po’ delusa dal loro spirito zen.
Una profonda vergogna mi ha assalito solo quando mi sono asciugata e rivestita. Sono tornata a casa in fretta sperando di non incontrarli mai più. Poi mi è anche venuto in mente che tanti anni fa avevo già preso a tavolettate un’altra persona che aveva invaso la mia corsia in un’altra piscina cittadina. Quella donna era piuttosto robusta e mi aveva preso a male parole.
Per questo forse ho aspettato quindici anni prima di rifarlo.
Domani vado in vacanza e forse ne ho proprio un gran bisogno. Due settimane per rinfrancarmi e tornare in me.

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10 Replies to “Violenza in piscina”

  1. hei ma quella foto lì l’ho già vista 😉

    certo che sei proprio tremenda hai fatto agguati come lo squalo bianco 😀

  2. Emma ha tutta la mia solidarietà e comprensione 😉 😉 😉
    …comunque, detto tra me e te, anche io ODIO le piscine estive dove non c’è rigore!

    RIPOSATI ^_^

  3. Pensa al beneficio in termini di dispendio calorico, con quelle quindici vasche… rissose.
    Ti sei meritata almeno tre gelati…
    Buona vacanza!

  4. Ciao Patrizia – sono Caterina ci siamo conosciute a Matera l’anno scorso. Volevo fare un salto da te e questa posta mi ha fatto veramente sorridere. Anch’io soffro di ‘pool rage’, essendo australiana e grande nuotatrice. Da noi infatti è quasi un crimine invadere la corsia di qualcuno che sta facendo stile o rana tranquillamente. Al limite, se ti trovi nella corsia sbagliata, ti toccheranno i piede per dire ‘get out of my way’! Comunque anch’io divento pazza quando uno si mette davanti a me, sopratutto un uomo che non sa nuotare e crede di fare bella figura! Ha!

    ciao cat
    Vieni a Matera? Io ci sono

    1. Ciao, grazie di esserti ricordata di me 🙂
      No, quest’anno niente Matera, peccato così non ci rivedremo, però sono venuta sul tuo blog ed è sempre un piacere!

      Grazie per aver condiviso il mio punto di vista “violento”, senza vergogna 😀

  5. ahahahahah ti ci vedo!!! anche mio marito è allucinato alla guida, ogni volta mi incavolo come una bestia a sentire i suoi insulti verso gli altri automobilisti! però nn ti avrei mai fatta così….violenta eheheheh

  6. Ho letto con una sorta di sorriso il testo. Personalmente vado a nuotare solo quando so che le corsie da 25 mt, al massimo hanno 2 o 3 persone. Di piu’ diviene un tormento e invece di rilassarmi mi innervosisco. Oggi stavo nuotando tranquillamente il mio 1500 mt a stile ed eravamo in due persone in corsia, piu’ o meno alla stessa andatura.Ad un certo punto arrivano due giovani galletti che pensavano di essere Phelps e andavano piu’ veloci. Insomma, iniziano a sorpassare senza ritegno facendomi perdere il ritmo e costringendo il sottoscritto a fermarsi. Saranno andati anche veloci , ma cio’ non gli dava il diritto di comportarsi cosi’. Sono stati molto prepotenti. Probabilmente la mancanza di cervello, e il vuoto che ne consegue, aumentava la loro galleggiabilita’.

    1. Grazie del commento da nuotatore!
      E della condivisione del problema. Anche a me sono capitati spesso personaggi maleducati che spadroneggiano nuotando come se fossero alle Olimpiadi. La battuta sul poco peso della loro testa vuota fa ridere ma probabilmente si avvicina anche molto alla realtà.

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