Ho appena finito di leggere Il ruggito della mamma tigre, il libro che ha suscitato tanto scalpore per i metodi educativi dittatoriali dell’autrice, Amy Chua, una cinese di seconda generazione che vive negli Usa. Anch’io come la stragrande maggioranza dei lettori mi sono scandalizzata per la durezza di certe strategie coercitive, come ad esempio l’idea balzana di mettere la figlia fuori nel giardino al freddo per farle cambiare idea durante un capriccio. Ok, l’ha lasciata solo due secondi ma una punizione del genere non deve neanche essere presa in considerazione.
Anche se non occorre essere cinesi per pensare che una cosa del genere possa funzionare… qualche mese fa al ristorante avevo sentito un padre scellerato, italianissimo, minacciare la figlia di chiuderla nello sgabuzzino se non avesse fatto una certa cosa.
Comunque, per capire la storia di Amy Chua, madre di due bambine, bisogna soprattutto partire dall’idea cinese dell’educazione e della disciplina. Discutibile e incomprensibile per noi, come senz’altro lo è la nostra per loro.
Questo libro mi ha infatti ricordato molto Il circolo della fortuna e della felicità, di Amy Tan, un romanzo bellissimo dove si raccontavano le vicende di quattro madri cinesi (di prima generazione) trasferite negli Usa e di come avevano cercato di educare all’eccellenza le loro figlie. Con successi e fallimenti. E sopratuttto molti risentimenti da parte delle figlie.
In altre recensioni de Il ruggito della mamma tigre (che ho letto per documentarmi) si enfatizzava soprattutto l’ossessione per la disciplina, per l’allenamento compulsivo allo studio della musica, mentre in questo memoir la cosa più interessante, quella che possiamo mutuare, è invece l’idea di questa madre che si mette in discussione. Ha un’idea di disciplina, prova con tutte le sue risorse ad applicarla ma non ha sempre certezze e riscontri.
Come spesso succede le va bene con la primogenita, più docile e ligia alle regole. Malissimo invece con la seconda, ribelle e determinata a fare di testa sua.
Non sono d’accordo con Amy Chua quando pensa che i figli siano obbligati a primeggiare e neppure sull’idea di affiancarli sempre nei loro allenamenti. Condanno la sua ansia di controllo totale.
Però ne ho ammirato lo spirito partecipativo, l’impegno costante nell’educazione e anche il coraggio di chiedersi se stia facendo la cosa giusta.
In questo mondo in cui si prendono sempre più allegramente scorciatoie, facendo danni irreparabili nell’educazione, ma anche solo nell’accudimento dei figli, non è cosa da poco.
Parcheggiarli davanti alla TV, dar da mangiare schifezze, intontire con i videogiochi e pensare che se vanno male a scuola sia colpa degli insegnanti dubito che sia una strategia migliore dell’educazione radicale della mamma tigre.
L’equilibrio, come sempre, è a metà strada. Per trovarlo forse dovremmo guardare a quello che è diverso da noi con più curiosità e non criticarlo a priori.
Io devo ancora cominciarlo, ma mi incuriosisce molto per tanti motivi…
Io sono una mamma squacquerone: forse dovrei leggerlo per trovare la giusta stagionatura facendo la quadra tra i miei lassismi e i suoi nazismi…>;-) a parte gli scherzi, mi hai fatto venire curiosità, non sapevo nulla di questo libro
ti abbraccio forte forte panz
non sono mamma, sono solo qualche volta “utente” nel senso che mi capita di interagire con persone che hanno bambini e mi snervo dopoi 5 minuti. persino con le nipotine di mio marito che di base sono carine e divertenti, ma non è possibile possano fare TUTTO quello che passa loro per la mente con capricci abissali se contraddette. poi ho anche un’amica carissima prof in un liceo milanese che ha una sua idea. dice che i ragazzini oggi li tirano su come la lattuga, gli danno l’acqua e basta, cioè zero educazione che passa anche attraverso delle regole. sono anche una fedele spettatrice della trasmissione SOS Tata (e trovo tata Lucia un fenomeno). insomma da tutto ciò ho dedotto che forse ci vorrebbe un po’ di equilibrio.
MarinaM
bellissimo questo post lo condivido in tutto. io sarei del tipo tigre ma x fortuna (?) mi manca la costanza, mi manca la ferocia di perseguire obiettivi così duri. e poi in fondo in fondo sono una figlia che ha avuto a sua volta una madre tigre e quindi i danni che fanno queste persone sono ben chiari x me.
ma ho ben chiaro anche l’altro modello, che è quello di mia suocera e di sua figlia, che produce cazzoni fannulloni, ragazzi senza un briciolo di amor proprio, sogni, obiettivi, voglia di faticare x ottenere qualcosa. e poi come sintetizzi bene tu, la colpa è dell’insegnante, sempre e cmq.
tempo fa la grande è stata bocciata due volte all’esame scritto della patente e ora gli è scaduto il foglio rosa: comemnto della madre e della nonna: è colpa dell’autoscuola che l’ha mandata a fare gli esami non preparata….nn ho parole….
Non sono per gli estremismi, ne in un caso ne nell’altro, e finora avevo sempre letto solo critiche rivolte alla mamma tigre, in effetti in tutti gli articoli che mi sono passati fra le mani raccontavano le stesse 3-4 cose (studio per ore della musica, no a dormire dalle amiche, …) che parecchie volte mi hanno fatto dubitare, ma chi ne parla ha davvero letto il libro? Penso che lo prenderò presto per farmi un’idea più approfondita.
Ho sempre cercato di stare accanto alle mie figlie, spronandole a dare il loro meglio (che non significa l’eccellenza, ma impegnarsi) e cercando soprattutto di dare il buon esempio, come racconti tu, anche da noi la seconda é la più ribelle e voleva fare di testa sua, gliel’abbiamo lasciato fare e in pochi mesi ha collezionato ben 7 insufficienze !!! Ne ha recuperate 5 in 3 mesi con grande fatica sua e anche mia.
Penso che come in tutte le cose la giusta via da seguire sta nel mezzo :
dargli se possibile le giuste opportunità, essere al loro fianco, educare.
buon fine settimana
Ultimamente ne ho sentito parlare parecchio di questo libro, mi mette un filino di ansia, come mi ha urtato e messo ansia quello di Estivill.
Per quanto sia non lo leggerò mai, la Tata me la gestisco io e non me lasento di essere così dura con lei.
Fra il comportamento della mamma tigre e uqello della mamma permissiva, esiste sempre la via di mezzo, che non guasta mai
come sempre la via di mezzo è quella giusta poi a seconda dell’ovulazione e la vicinanza del ciclo divento più o meno tigre….una volta mi sono talmente stufata di sentirmi dire “c’ ‘è di peggio” riferito ai quaderni dei ocmpagni al disordine degli astucci dei compagni che gli ho urlato dietro come una pazza “ma c’è anche di meglio azzo!”
e lì forse più che tigre sembravo davvero da rinchiudere in manicomio!
Insomma sarà acnhe vero che a volte noi genitori siamo di manica larga ed anche a kimono, però vedo la classe di Prince non avere ambizioni, avere un atteggiamento passivo, accontentarsi della banalità…è possibile che sia smepre e solo colpa di noi genitori???
Avevo letto un post interessante su questo libro qui: http://parlacoimuri.splinder.com/post/24514230/tigri-pecore-e-altri-animali-ovvero-la-mia-famiglia-20
Io non mi addentro nella discussione: intanto non l’ho letto 🙂 e poi cerco di evitare il confronto con gli altri sui miei metodi educativi 😉
sono una tigre schizofrenica, credo 🙂
ciao..un commento che non c’entra nulla ..con la recensione di questo libro..ma è funzionale al give..volevo dirti..che il mio nick follower..è catymariposina non caty2…Un abbraccio!!
Non ho della prole su cui sperimentare ma… sono d’accordo, no ansia da controllo assouto ma nemmeno pensare che sia tutto il mondo a doversi occupare di tuo figlio meno che te… pensa che una mamma manager orgogliosa della sua famiglia numerosissima con 4 bambini mi ha detto: Mah, a volte mi sembra che mi siano cresciuti spontaneamente sotto la scrivania…
LaStancaSylvie
Premetto che non sono mamma, quindi l’esperienza in questo caso NON aiuta. Sono insegnante, però, che qualcosa fa. Anche io ero stata perplessa guardando alcune cose della mamma tigre. E nello stesso tempo incuriosita se non affascinata dalla dedizione. Forse sì, dovremmo guardare a quel modello con quella curiosità che vorremmo per le parti migliori del nostro, in modo che una mescolanza, idealmente, porti a uno sguardo sui giovani migliore.
Bismama
è un libro interessante se lo leggi cercando di capire e senza prevenzione, anche se gli strilli promozionali sono partiti proprio dagli atteggiamenti più radicali si questa madre.
Panz
adoro lo squaquarone…e anche te!
Marina M
il successo enorme di Tata Lucia è incredibile, perchè lei dopotutto non ha lanciato nuove teorie pedagogiche, si basa sul buonsenso, quello stesso buonsenso che dopo tanti anni di permessivismo per comodità si è completamente perso di vista!
Emily
conoscendoti, contavo sul tuo supporto!!!
Ludo
Infatti spesso, “noi” giornalisti non leggiamo il libro per recensirlo, ma solo il comunicato stampa. Per questo le recensioni sono tutte uguali 🙁
Cmq le secondogenite in genere sono sempre più toste, anche a casa mia! Good luck!
Zia Cris
hai ragione a paragonarlo ad Estivill, ma questa mi sembra meno nazista perchè si mette in gioco. Estivill era ben ritto invece nella sua posizione dominante. (e anche nella sua posizione in classifica dei best sellers, beato lui!)
Agrimonia
il richiamo all’ovulazione è molto vero:D anche le tigri ovulano!!! Comprendo bene anche il ritratto della classe di Prince, anche da noi ci sono quadretti simili. Però credo anche che sia sempre, almeno fino alle medie, colpa dei genitori. Qui da noi vedo esempi eclatanti e ovviamente anch’io ho le mie colpe!
LGO
grazie della segnalazione, sono andata ho letto e anch’io ho trovato una recensione più interessante e profonda delle altre.
Caty
grazie di essere diventata follower, ti avevo riconosciuta!
Stanca Sylivie
che carino il ritratto dei bambini di muschio!
‘povna
sono con te: mescolare è sempre una buona idea e poi credo che un’insegnate a volte abbia una visione anche più profonda di una madre, eprchè non è acceccata non tanto dall’amore, ma dalla paura di venir giudicata. Di svelare inadeguatezza. Questo mi sembra, da quanto vedo, il tallone di Achille che porta tutte le madri a negare qualsiasi colpa.
Chi io?????
Come fanno anche i ragazzi a scuola.
Bello questo tuo commento al libro, io lo sto aspettando e non vedo l’ora di leggerlo, perché io sono un po’ mamma tigre e le mie sorelle mi contestano per questo :
A me leggere tutte le recensioni e commenti in IT e NL è servito a:
decid4re che non lo leggo
fare un po’ pi`¨la tigre quando figlio 1 il venerdì diventa isterico per non andare al coro
Murasaki
il libro parla anche del rapporto fra sorelle, quindi fa per te:)
Mammmamsterdam
allora è friday-tiger!
che coincidenza, l’ho appena finito anche io, il mio pensiero l’ho messo qui,
http://momsinthecity.wordpress.com/2011/06/01/ho-letto-il-ruggito-della-mamma-tigre/
a me il libro è piaciuto molto, la Chua non è certo una donna/mamma facile, ma ho ammirato la sua capacità di andare controcorrente pur mettendosi in discussione, la voglia di lasciare davvero un segno.
Angela – aspirante tigrotta
Ho figli ultraventenni che mi hanno sempre definita prosaicamente una “rompimaroni”, perché non ho mai amato le scorciatoie. Ho sempre cercato di pormi verso di loro in modo coerente, ma sono incapace di inflessibilità. Non ho letto il libro, solo stralci e recensioni, ma dalla cattedra (che occupo da qualche lustro) posso dire che i figli più infelici che ho visto probabilmente erano cuccioli di mamme tigre. Credo che il mio ideale sia la mamma lupa, la donna di “Donne che corrono coi lupi”.
un saluto
Maria Cristina
Maria Cristina
grazie del commento 🙂
Ho letto “Donne che corrono coi lupi” ma tanto tempo fa, e non mi ricordo la mamma lupa, adesso è in alto nella mia libreria, prendo la scala e lo cerco!
Come forse avrai viso ultimamente la Rodotà ha scritto un po’ di roba sulle varie tipologie di mamme, dalla tigre in poi, la mucca, la cocker, ecc.
anche se ultimamente la Rodotà mi piace, mi sembrano un po’ stronz…ate.
Adesso vado a cercarmi la lupa:)