Questo è successo un mesetto fa, quando io e le ragazze eravamo nella ridente cittadina dove tutti vanno in bici.
Serata al ristorante, scelto per caso, a naso. La “sala” è all’aperto in un cortile di un vecchio palazzo. Ci sediamo, leggiamo il menù e troviamo un bel “tortelloni” che piace a Emma e “cotoletta e patatine” per Anita nelle proposte bambini. Arriva la cameriera, glielo diciamo.
“Il menù bambini è solo fino a 10 anni”, risponde mentre guarda Anita con sospetto.
“Ok, mia figlia piccola a 10 anni, allora lo prende lei e poi lo scambia con sua sorella”
“Non si può fare”, dice fiscale.
“Come non si può fare?”
“Per il menù bambini bisogna avere al massimo 10 anni”
“Ma è uguale no, tanto ordiniamo solo un menù”
“No, non è uguale”, insiste caparbia la cameriera.
A questo punto avrei voglia di alzarmi e andare altrove, ma è piuttosto tardi.
Siamo stanche e abbiamo fame.
Emma mi fa l’occhiolino e dice: “Allora mangio io la cotoletta”
La cameriera resta un po’ soprapensiero, sembra non fidarsi, ma poi prende l’ordinazione.
Noi abbiamo un piano: appena arrivano i piatti se li scambieranno.
Peccato che la cameriera-carabiniera dopo aver portato i piatti rimanga sulla soglia del cortile, a guardarci.
A controllare. Lo fa perchè vuole vedere se la trasgrediamo alle regole del menù bambini ma anche perchè deve sorvegliare tutti, siamo all’aperto. Non c’è nessun altro modo di tenere d’occhio i clienti. Qualcuno potrebbe svignarsela con i grissini.
Io mangio, mentre le mie figlie fissano immobili tortelloni e cotoletta. Aspettiamo tatticamente il momento opportuno.
Finalmente arriva una coppietta, la cameriera li fa sedere, ci volta le spalle. Li aiuta a scegliere il vino, perdono tempo.
Zac! Velocissima mezza cotoletta trasloca. Quattro tortelloni emigrano a razzo.
L’atmosfera si sta facendo elettrizzante. Sta diventando una delle cene più eccitanti della nostra vita.
La cameriera è sui 27-28 anni, abbastanza carina con i codini. Forse single, senz’altro odia i bambini.
Però le piacciono i ragazzi. Ne arrivano tre, di cui due particolarmente appetibili, forse rigettati da un casting per commessi da Abercrombie&Fitch.
Sono la nostra salvezza: la cameriera si mette a scherzare con loro. Il suo viso carico di disprezzo per gli approffittatori dei menù bambini è illuminato dal sorriso di una che flirta di bestia.
Da noi oramai è stato abolito l’embargo: tortellone libero, cotoletta sdoganata e patatine per tutti.
Alla fine abbiamo mangiato bene ma niente mancia.
23 Replies to “Fuori a cena”
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Ci sara` stato uno sconto per i vecchietti immagino
ma che persona frustrata… ma dai, ma è veramente una cozza, sta cameriera ahhaaaa
W il contrabbando di cotolette/tortelloni, ah ah ah! 😉
che arpia! cretina completa, aggiungerei anche!
ma che stupidata!!! cosa fa, chiede la carta d’identità a tutti i bimbi che entrano???
organizziamo una cenetta o pranzo portando bambini di 11 anni e poi sveliamo che si sono tolti un anno per farle dispetto 🙂
e vorrei ben dire… altro che mancia!!!
riesco ancora a stupirmi dei livelli che può raggiungere la stupidità umana…
Ma che tristezza!!! Come direbbe un mio amico è sicuramente un’aviopenica (dal latino: avio= uccello, penìa= mancanza) ;)))))))))
Ciao!
Nooooo…. ma dai, ci stai mettendo alla prova!!!!! Questa te la sei inventata e la stai testando per inserirla in un nuovo libro 😉
Ci mancava pure che gli lasciavi la mancia!!!!
Odiosa questa cameriera…
Sfoderare la mitica frase “Can I please talk to the manager?”….
Allucinante!!! Altro che mancia…mazzate!
Francesca
vecchietti ma di una certa data di nascita, ascendente scorpione, con le scarpe blu e la tessera della bocciofila…scommetto che anche a loro ha messo dei paletti!
Barbara/ Maria Chiara/Giulia
forse aveva preso troppo sul serio le indicazioni del capo!
Twin
oppure c’era stata un’invasione di nanetti?
Linda
:)) sono contenta che ti abbia divertito
Nuvole e Rocciajubba
entrambe d’accordo, una un po’ più radicale e un pizzico violenta!
Agrimonia
anch’io all’inizio pensavo scherzasse
Tao mamma
simpatico il tuo amico latinista…io conosco dei sinonimi un tantino più volgari.
Beta
donna di poca fede! Ti dò l’indirizzo e il nome del locale, così vai anche tu e provi 🙂
Mamma non basta
con i soldi del monopoly!
Improvvisamente in quattro
la prossima volta piuttosto un panino su una panchina 🙂
Riccardo
😀 avrei dovuto, ma non eravamo a NewYork volavamo un po’ più basso, un po’ più in Bassa Padana!
Non ci posso credere. La storia sa quasi di fantascienza. O forse lo è la ragazza in questione.
Roba da matti … e allora magari se vai al McDonald a Ferrara capace che non gli lasciano nemmeno prendere un happy meal se non gli mostri la carta d’identità dei figli … 🙁
Che cameriera poco ‘elastica’!
Probabilmente ben istruita dai proprietari…
a pensarci bene mi viene in mente la scena del fast food nel film “un giorno di ordinaria follia”…
ondaluna
e invece è tutto vero, sai che la realtà a volte supera la fantasia 😀
cautalosa
diciamo pure un pelo rigida!
riccardo
bellissimo quel film!
“Ok, mia figlia piccola a 10 anni…”
Matita rossa o blu?