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Al parco con il cane - Extramamma

Al parco con il cane

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Ho un altro estratto dal libro per voi…

Nel parco vicino alla scuola c’è anche una vasta zona per cani recintata che oggi è vuota, mi faccio convincere dalle insistenze di mio figlio Riccardo e tolgo il guinzaglio a Bart per permettergli di correre. Appena lo libero inizia a muoversi velocissimo zizagando fra gli alberi in preda a una gioia folle. Riccardo lo guarda estasiato.
“Mamma hai visto com’è felice? Adesso corro anch’io con lui”
Spariscono tutti e due verso la fine del prato.
Rimango sola e mi godo il tepore del sole e il profumo dell’erba. Da lontano vedo Riccardo che lancia un bastone a Bart. Il cane corre a prenderlo ma nonostante sia un retriver, non si sogna minimamente di riportarlo.
Dopo un po’ vedo Bart tornare trottando allegramente verso di me.
Non è più biondo, colore classico dei golden. E’ diventato marrone scuro ed emana un olezzo disgustoso. Non è più un cane. Si è trasformato in un Mottarello di cacca.
Chiudo gli occhi e conto fino a dieci. Spero che questa non sia la mia vita. Spero di riaprire gli occhi e vedere una scena diversa davanti a me.
Purtroppo non succede. Li riapro e trovo Riccardo che mi guarda preoccupato: “Mamma, Bart si è rotolato nella cacca perché ha lo spirito del predatore. Così le prede non sentono più il suo odore e lui può assalirle. Capisci? Non devi essere troppo arrabbiata”
Riccardo mi fissa preoccupato. Bart mi guarda scodinzolando. Penso che mio figlio sia molto preparato in scienze per la sua età. Penso che il mio cane sia un incubo. Penso di non aver fatto nulla di così orrendo per meritarlo.
Come faccio a metterlo in macchina in questo stato? Casa nostra è troppo lontana da raggiungere a piedi. Non posso neppure salire su un autobus con un cane ricoperto di cacca.
Nel parco c’è una fontana ma il getto è troppo piccolo per lavare via tutto lo sterco. Con l’aiuto di alcuni fazzoletti di carta cerco di limitare un po’ i danni. Poi ho un’illuminazione. Mi viene in mente Kim Basinger, la diva che si lavava i capelli solo con bottiglie di acqua Evian. Rimetto il guinzaglio a Bart e tenendomi alla giusta distanza lo trascino fino al più vicino supermarket. Lo lego fuori e dico a Riccardo di aspettarmi al suo fianco. Mio figlio protesta ma l’ignoro.
Compro sei bottiglie dell’acqua minerale più a buon mercato e appena esco faccio la doccia a Bart, tappandomi il naso.

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13 Replies to “Al parco con il cane”

  1. Ciao grazie degli auguri per Francesca 🙂
    …accipicchia quanto avete scritto in questi giorni ci metterò un po’ a mettermi alla pari con i commenti

  2. @Agrimonia
    ancora complimenti: Francesca è un nome bellissimo!
    @Soleil
    grazie dell’incoraggiamento 🙂
    @MariaCristina
    I tuoi twit mi piacciono moltissimo!!!

  3. Io sto benissimo grazie.
    Mi riferivo alla tua scrittura che non risulta affatto fluida. Frasi troppo corte, troppi punti e alcune virgole fuori posto. Fa salire un pò di ansia e irritazione.
    Scusa se suona male a sentirsi ma mi era sembrato che cercassi commenti imparziali.
    Come non detto se non è così.

  4. Una situazione da brutto sogno… oppure, da romanzo.
    Una pagina vivace con un buon finale.. risolutivo.
    E l’uso di molte frasi semplici (con un unico predicato), quindi brevi, secondo me riesce a rendere efficacemente la situazione “convulsa”.
    Per quanto riguarda le virgole, toglierei quella di … vedo Bart, tornare trottando.
    Forse un altro paio, invece, ci starebbero nel testo…
    Scusa, scusa, la deriva da insegnante, ma “la” Francesca qui sopra mi ha contagiata…

    Buon lavoro!

  5. io vedo già il film.
    Di dico la verità, non c’è feeling tra me e gli “amici a 4 zampe”, quindi, bleeee, ma poverina…

  6. @Cautelosa
    mi piace avere un’insegnante tra chi mi legge, “derivati” pure quanto vuoi. Grazie della correzione: ho tolto la virgola 🙂
    @Mannu
    …certo il film lo faranno senz’altro 😀 😀
    @Francesca
    non ho mai avuto gatti ma tutte le mie amiche “gattare” mi raccontano che sono molto più gestibili!

  7. arf, arf, slurp, slurp: non vedo l’ora di leggere il resto. a me sembra molto fluido. segnalo solo una virgola fuori posto (ma è segno di genialità che chi conosce bene l’autrice le vede già nello sguardo). La virgola fuori posto, secondo me è “insistenze di mio figlio, Riccardo”…ma poi se è vero che le virgole sono un modo per dare un ritmo al testo, forse mi sbaglio pure (visto che il ritmo è tuo e ci fai quel che vuoi!). comunque non vedo davvero l’ora di leggerlo tutto

    un abbraccio
    panz

  8. Grazie Panz, della critica costruttiva 🙂 tolgo anche quella virgola, mi riprendo la grammatica e ripasso il capitolo punteggiatura!

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