Sarebbe stata la mia prima.
Non l’ho mai fatto perchè non avevo mai provato così forte il desiderio, la necessità di dire a una persona quanto l’ammiro. Ieri sera invece avevo l’urgenza. Dovevo comunicare con lei. Avevo appena letto l’ultima pagina del suo ultimo libro, era ora di cena. Chissenefrega-va, dovevo scrivere a Ruth. Invece di andare in cucina ad apparecchiare sono andata su Google e ho digitato Ruth Rendell: tante risposte ma la mia amata non ha un sito suo. Ok, ha 79 anni e quindi non è certo una nativa digitale, ma un sito oggi ce l’hanno tutti.
Potrei scriverle attraverso il suo agente, ma non è la stessa cosa. Volevo una roba cuore-a-cuore. Ha pubblicato un sacco di libri, gialli e non, ha vinto un sacco di premi, ha anche un seggio alla Camera dei Comuni fra i Laburisti inglesi, ma in Italia non è conosciutissima.
A me “l’ha presentata” qualche anno fa un’amica, dicendo: “Non hai letto nulla di lei?” Che fortuna, andrai avanti per anni…”
Dopo cinque anni soni già in crisi di astinenza, ho già divorato quasi tutto. La leggo in inglese, in Scozia ho comprato “Portobello” l’ultimo suo libro, non è a livello di alcuni suoi precedenti, ma anche questo è riuscito a farmi visualizzare Londra, che lei descrive benissimo, a farmi pensare che “è vero attorno a Portobello road ci sono un sacco di scippatori, anche a me hanno fregato la borsa mentre ero seduta a bere un caffè in un bar con un’amica”. Ripensadoci ieri mi sembrava quasi una bella avventura, mi sentivo un personaggio di Ruth, mentre in realtà ero rimasta chiusa fuori di casa (la chiave nella borsa), era sera e non era stato per niente divertente.
I libri di Ruth Rendell sono thriller però la loro forza non è nella suspense, ma nei ritratti psicologici dei protagonisti, nella capacità che ha di descrivere le situazioni sociali e le loro dinamiche.
Leggere un suo libro è, per me, l’equivalente letterario del comfort food, mi consola, mi fa star bene. Quando sono triste mi prendo un suo libro e tutto passa.
Volevo scriverle questo, volevo dirle che anch’io ho fatto la cronista di nera, come lei, da giovane. Leggendola ho imparato ad apprezzare di più le storie gialle e così ho iniziato a leggere anche Fred Vargas che ambienta le sue storie a Parigi e anche questo mi piace molto. Un paio di anni fa leggevo di un cadavere trovato in Rue du Temple, ci sono stata e me la ricordavo…sì già lo vedevo il morto ammazzato sul marciapiede… il piacere della lettura era amplificato, come quando Emma da piccola guardava sempre i cartoni della Pimpa con il pupazzo pimpesco in braccio. Ci si sente molto più partecipi!
Quando, poi ieri sera, ho capito che tra me e Ruth non ci sarà comunicazione sono andata finalmente in cucina a sfamare le creature, un po’ imbronciata.
“Cosa c’è mamma?”
“Non riesco a scrivere la mia fan letter a Ruth! “
“Peccato…pensavi che magari poi ti avrebbe anche risposto?”
“Di solito rispondono, magari con lettere già pronte”
“Dici che Avril Lavigne mi risponde?”
Anita avrà una chance, ma me la prendo anch’io…Ruth I love you!
15 Replies to “Fan letter”
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Mmmm, non la conosco, ma mi hai fatto venir voglia di approfondire!
Extramamma, questa Ruth dovrebbe pagarti una provvigione: anche a me è venuta voglia di conoscere i suoi libri. Ti saprò dire! Ciao!
Anche io non ho letto mai nulla di questa scrittrice…ma dopo aver letto questa tua promozione tanto entusiasta e sincera…bhè penso che correrò quanto prima in libreria un suo libro.Quale mi puoi suggerire da leggere per primo???Ti abbraccio fortissima Patty!
Beh, almeno i tuoi, di fans, sapranno dove trovarti!
🙂
Io volevo fermarmi nel Mercantour tornando in Italia qualche settimana fa per ripercorrere i luoghi di Un uomo a rovescio…
Ruth Rendell è estremamente prolifica, io ho ancora un suo romanzo da leggere (il bosco maledetto), sono gli ultimi fuochi di una passione per i gialli che pian piano con l'età si è placata.
Però hai proprio ragione. Ci si dimenticano tante cose, leggendo 😉
Non e' la mia preferita, ma ho letto con piacere Simisola e Road Rage del mitico ispettore Wexford 🙂
Mi hai incuriosita … da suggerisci qualche titolo da cui iniziare la conoscenza!… 'Notte
Di Vargas mi ha parlato un'amica proprio ieri al parco ma Ruth l'hai presentata così bene che sono proprio curiosa di leggere qualche libro. Da quale consigli di iniziare?
"C'era nel carattere di Eunice uno strano risvolto: sebbene niente le avesse impedito di uccidere o di ricattare, non aveva mai, in tutta la sua vita, rubato nè preso in prestito un oggetto senza il consenso del suo legittimo proprietario".
Questo è stato il mio primo.
Hai inquadrato i suoi libri alla perfezione, quello che ti tiene incollato al libro, fino all'ultima pagina è proprio la suspence, il pensiero di "E ora?". Il ritratto psicologico del personaggio. A volte, la follia.
E' da molto che non leggo più Ruth, si accettano consigli.
Un saluto.
Concordo con Beta… con cosa suggerisci di iniziare?
Jolanda, l'amore non ha prezzo!
Ruth, per gli amici, ha scritto un po' di romanzi in cui l'investigatore è l'ispettore Wexford, citato da Supermambanana. Belli ma forse preferisco gli altri, Simisola, mi mancava e l'ho appena trovato A Edimburgo, devo ancora iniziarlo. Poi ci sono i romanzi che ha scritto firmandosi Barbara Vine che mi entusiasmano meno.
Potrei consigliare, Il bosco maledetto, che è l'ultimo uscito. Oppure I tredici scalini, La morte non sa leggere, citato da Mammagiramondo, poi uno vecchio che mi è piaciuto moltissimo è Crocodile Bird ma non sono risucita a trovare il titolo in italiano, così pure per A sight for sore eyes. Poi ci sono quelli da cui è stato tratto un film: La damigella d'onore, Carne tremula, Nel buio della mente.
Jolanda, sì hai ragione, qualche pound per questo servizietto lo meriterei!!
ehm…in inglese hai detto? spero che sia tradotta anche in italiano altrimenti x me rimarrà nel suo cantuccio! adesso mi hai incuriosito e vado a vedere in biblioteca
Cara Extramamma,
sono una tua fan e vorrei dirti che leggo sempre il tuo blog e mi piace tutto quello che fai.
Grazie di esserci!
Fan innamorata :))
Uffi hai indovinato subito 🙂
Mammafelice: che scioccherella!
Mammagiramondo, quel libro lì l'avevo anche preso nei gialli dell'estate di Repubblica!