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In piedi - Extramamma

In piedi

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Notte di Capodanno. Anita ed Emma sono particolarmente moleste. L’eccitazione è alle stelle. Ore 00.15 del primo gennaio 2009.
“Ma voi siete così perchè non eravate mai state alzate fino a quest’ora, vero?”, chiedo alle due nottambule.
“No, cioè sì”, risponde Anita. “In piedi mai. Magari eravamo sveglie ma a letto”
“E tu mamma? Qual è, nella tua vita, l’ora più tardi in cui sei stata sveglia in piedi?”
Faccio un rapido riavvolgimento mentale: i cavalli dormono in piedi e anch’io tante volte li ho quasi imitati…notti brave nell’altra vita…qualche notte in aeroporto…una notte di travaglio…notti da jet-leg…notti a litigare…notti ad allattare… l’elenco sarebbe lungo…ma devo solo dare una risposta da mamma saggia.
“Massimo fino alle tre”, dico assertiva.
“Fico!”, risponde Emma ammirata.

Ho letto Tutto per una ragazza, un romanzo di Nick Hornby l’autore inglese, diventato famoso negli anni ’90, con Alta Fedeltà e Febbre a 90°. Questi primo romanzi mi avevano divertito molto poi per un po’ non ho più letto nulla di Hornby perchè, in un supplemento domenicale inglese, avevo letto lo sfogone della moglie (separata) che raccontava di come il simpatico Nick, che scrive con grande empatia di rapporti famigliari, problemi sentimentali e adolescenziali, nella vita reale si disinteressasse completamente del loro figlio autistico. Allora avevo deciso di boiccottarlo.
Poi la mia socia mi ha prestato Tutto per una ragazza perchè parla di skateboard e di Tony Hawk, il più famoso skater di tutti i tempi e per sintonizzarmi meglio con Anita e le sue passioni ho iniziato questo romanzo. La storia è quella di un sedicenne skater londinese che si innamora di una coetanea e “inavvertitamente” la mette incinta. Poi un po’ come nel film Juno, c’è l’intera sequenza dei sentimenti di paura e angoscia davanti alla nuova reponsabilità e al futuro. Il tutto condito con perle di saggezza da skater e descritto con divertente delicatezza. L’ho letto in fretta, cercando di valutare se potevo passarlo poi ad Anita.
In alcuni passaggi decidevo: sì, sì, sì! In altri: no, no, no!.
Fanno sesso e lei rimane incinta: glielo do così capisce che certe cose possono essere “pericolose”. I figli sanno che anche i genitori fanno sesso: non glielo passo. E così via: ogni capitolo cambiavo idea e alla fine ho deciso solo di raccontarglielo (con la dovuta censura) come la Rai negli anni’ 60.

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7 Replies to “In piedi”

  1. Eccitazione da mezzanotte: SuperT si è messo a fare uno show pazzesco. A ballare e ancora un po’ faceva la break dance… Ho avuto paura.

    Per il libro…Non deve essere per niente facile. Come e in che modo fare da filtro su queste cose e quanto o no possono essere educative.
    Io mi ricordo molto bene della paura folle che ho avuto dopo aver visto “Noi ragazzi dello zoo di Berlino”. Che secondo me è un film troppo forte per una ragazzina. Fatto sta che mi ha terrorizzato e ho sempre avuto ben in mente le conseguenze della droga.

  2. E’ sempre bello leggerti…
    le tue figlie sono spassosissime!!
    …ma davvero solo fino alle tre?…hihihi
    Ti auguro un anno sereno e pieno di attimi felici!!
    Rox

  3. mi ricordo la facile battuta “sono tornata presto…LA MATTINA presto”,ma certe cose si raccontano ai figli dopo l’età della ragione(quando hanno sui 40 anni)e forse altre è meglio ometterle proprio:-)
    Difficile lavoro il censore,ho già l’angoscia.
    Fammi un in bocca al lupo, da domani comincio il calvario della scelta della materna:-((((

  4. @Elena
    SuperT deve aver già acquisito un po’ di spirito da showman e a Las Vegas può sempre esergli utile!
    Anche a me Christiane F. mi aveva angosciato moltissimo!
    @ le due nottabule
    Cavolo è vero, certe cose bisogna edulcorarle, non c’è scelta, altrimenti poi ci/mi si ritorcono contro.
    @Rossana
    smack! smack!

  5. sigh avevo lasciato un commento ma è sparito! anche io ho letto quel libro durante le vacanze e ho avuto i tuoi stessi pensieri…ma mia figlia ha 16 ani che dici, tolgo la censura???aghaghaghagah

  6. ovviamente ha 16 anni, nn ani…col freddo che c’è mi si sono intorpidite le dita!

  7. @emily
    bello questo lapsus alla Tinto Brass, anche Emma ha detto che i suoi compagni dicevano “Buon ano!” :-))

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