Ieri c’era un articolo piuttosto allarmante su La Repubblica a proposito del latte alla spina. Come al solito il titolo era più spaventevole del testo, comunque è interessante perchè fornisce molte indicazioni tecniche sui vari tipi di latte in commercio e consiglia comunque di tornare ai vecchi metodi della nonna: bollire il latte sfuso prima di consumarlo. Poi su Il Venerdì ho letto un’inchiesta su i panettieri abusivi di Napoli e ho scoperto, tra i tanti dettagli terrificanti ingredienti, che nei loro forni usano anche il legno delle bare riesumate.
Qui mi posso allegramente, si fa per dire, agganciare al film che ho visto ieri pomeriggio: Twilight, ovvero la sagra del vampiro fighetta.
Emma era stata invitata a un compleanno in un multisala, l’ho accompagnata e ho approffittato per andare con Anita e un’altra mamma amica a vedere appunto Twilight, che mi era stato “tanto” raccomandato, come film da adolescenti, da un’altra mamma amica (quando la prendo….).
Dopo anni di Winnie Pooh, Nemo e la Gang del bosco, e avendo schivato con particolare attenzione tutti gli High School Musical, devo ammettere che su i teenagers movies non ero proprio preparatissima, ma già dai primissimi fotogrammi ho cominciato a rimpiangere in contemporanea, sia il vecchio Laguna Blu che il classico Nosferatu. La mia amica, fra uno sbadiglio e una botta di sonno, ha giustamente commentato che era stato meglio Tom Cruise, tanti anni fa in Intervista con il vampiro.
La storia: adolescente bella ma scorbutica si innamora del ragazzo sbagliato, un vampiro. E, incredibilmente, cominciano i guai. Dialoghi irritanti e stitici, insistenti primi piano sulle bocche semiperte dei protagonisti, che data l’età non hanno ancora usato il botulino, ma hanno comunque un’imbarazzente immobilità espressiva. Zac Efron a confronto sembra Robert De Niro.
E’ un film per adolescenti perchè non ci sono scene peccaminose: gli innamorati si guardano ma non si toccano troppo. Non c’è neppure azione: solo qualche voletto qua e là che sembra un ritaglio avanzato delle scene delle battaglie con la scopa nei film di Harry Potter.
Neanche Anita, grazieadio, è riuscita a farsi catturare dalla trama: rideva e mangiava tacos.
Putroppo questa pellicola è la prima di una lunga serie, il film è la trasposizione cinematografica di bestseller e nel prossimo futuro ci aspettano altre mirabolanti avventura di ridicoli vampiri con il gel.
4 Replies to “Pane, latte e vampiri”
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Certe notizie fanno sicuramente più paura di certi film.Lo dice una che ha appena finito di dare una bottiglia di latte non pastorizzato al mezz’uomo duenne.Per questa volta è andata bene..ma mi sa che torno al pastorizzato.Ma…la notizia riguardo il legno delle bare riciclato..:-O
Wayta
io me l’aspettavo una reazione simile da parte delle multinazionali del latte: ci stanno rimettendo troppi soldi e nn c’è niente di meglio che creare un bel po’ di panico con notizie di cui nessuno può provare la veridicità.
dicevo qualche giorno fa a mio marito che mi meravigliavo che dopo la mucca pazza e il pollo col raffreddore nn ci fosse il latte avvelenato.
il latte al distributore accorcia la catena della distibuzione, è buono costa il giusto ed evita una montagna di immondizia. richiede accorgimenti xkè se nn lavi bene il contenitore che ricicli finisce che ti avveleni da solo. sono quasi due anni che consumiamo almeno 2 litri di quel latte ogni giorno e stiamo benissimo! e uso le stesse 4 bottiglie da 2 anni!
Ha ragione Emily, probabilmente è una bieca mossa dei boss del latte industriale. Ma intanto bolliamo e laviamo bene le bottiglie!
Io sono molto favorevole al latte sfuso, ma da tempo mi aspettavo l’allarme latte da bollire. Perchè è vero, il latte sfuso va bollito, non c’è niente da fare, è una questione di igiene. Ma una cosa non esclude l’altra, giusto?