La scuola di Anita organizza un open-day la prossima settimana e ai genitori è arrivata la solita letterina minatoria: siete pregate/i di produrre un manufatto per i mercatino di Natale che, nella stessa occasione, si terrà nell’atrio della scuola. “Manufatto”: una parola all’apparenza innocua ma carica di minacce.
Significa che le madri, per essere degne di essere considerate tali, devono produrre “qualcosa” da esibire orgogliosamente nel famigerato mercatino.
Tanti anni fa, una mia amica che aveva già i figli alla materna mentre ancora io ero childless, mi aveva blaterato qualche cosa a proposito del concetto di manufatto-materno-festa-scolastica. Lavorava tutto il giorno era stressata e inviperita e aveva detto alle insegnanti qualcosa come: “Piuttosto vi do i soldi, non rompetemi l’anima. Il manufatto, manufatevelo voi”. Ovviamente le maestre l’avevano considerata una madre snaturata e anch’io (che sognavo la maternità) avevo pensato: “Egoista, cuore di pietra”.
Ora vedo il problema con occhi nuovi: sono d’accordo al 100% con la mia amica e sto solo pensando come arginare il problema. Certo, sto scandalizzando milioni di mamme blogger dalle mani d’oro che con 2 calzini e po’ di panno fanno cose meravigliose.
Nel curriculum ho un pupazetto a maglia, 3 anni fa, ma è stato un travaglio quasi più lungo e laborioso del parto. Quindi la festa è il 13 dicembre e non ci sono i tempi tecnici per la creazione. Rimane l’eno-gastonomico, l’agro-alimentare. Di solito me la cavo con una torta salata (base pronta e ci infilo dentro 2 verdure) ma Anita vorrebbe, per non sfigurare, qualche cosa di più complesso. Allora non ho altra scelta che la truffa: l’idea mi è venuta dai telefilm genere Desperate Housewifes: vado al super e nella zona gastronomia arraffo un torta o similia. Poi tolgo la scritta Esselunga e metto invece Extramamma, copio su un foglietto gli ingredienti, con l’accortezza di tralasciare i vari coloranti e… il gioco è fatto!
Devo solo capire dove comprare quella simpatica carta trasparente per confezionarla con l’arte di nonna papera.
20 Replies to “Manufatto no grazie!”
Comments are closed.
nei negozi dove vendono carta, specialmente in questo periodo di confezionamenti di cesti natalizi, troverai anche la simpatica carta trasparente che ti farà entrare nell’olimpo delle mamme-che-sanno-anche-confezionare-una-torta-per-il-mercatino-di-natale-della-scuola…
in bocca al lupo, tiz
io credo che non si debbano obbligare le persone a fare le cose. nella scuola di mia figlia c’è la stessa identica iniziativa e ogni anno è tutto un lamentarsi. spesso vengon fuori degli sgorbi inguardabili ma le maestre fan le contente perchè ” purchè sia fatto a mano e coi bambini” va bene tutto.
però credo anche che lo scopo sia un altro. sia quello di dare uno stimolo, una possibilità, un incentivo a migliorare la propria manualità e quella dei propri figli che è una cosa davvero preziosa.
certo uno non deve sentirsi vincolato al mercatino di natale ma magari durante l’anno può trovare un momento migliore, lavorarci sopra e poi mettere da parte.
io ti capisco in pieno: sono negata!!! il mio unico orgoglio sono le numerose sciarpe (so fare solo quelle) a rovescio, con i ferri.
mi è spiaciuto tanto non vederti ieri, mi avrebbe fatto molto piacere…
scusa se nn ti ho ancora risposto a mail, sono stata un po’ incasinata, ma non c’è assolutamente problema per uqella cosa!
a presto
panz
Vergogna! Qualcuno te lo dovrà pur dire: vergogna! 😀
(tra qualche giorno tocca anche a me) (invidio chi sa truffare con arte)
Io la carta trasparente la trovo nei negozi che vendono carta e affini tipo scatole ecc.
Un suggerimento fai da te – niente stress: ho acquistato una palla di plastica trasparente (in un negozio che vende materiale hobbistico) che si apre in due e ha un gancetto per diventare una pallina da albero. Puoi riempirla con: fiori di plastica, secchi, foglie, paglia o colorarla dentro con le tempere e fuori decorarla con la colla glitter (se poi ti vuoi lanciare fai un bel decoupage natalizio).
Le metti un bel nastro per appenderla et voilà.
Non dovrebbe portarti via molto tempo e allietare la coscienza
Non sono per niente scandalizzata 🙂
Anzi, devo dirti che sono molto d’accordo con te… un po’ mi inquietano queste competizioni tra mamme a colpi di lavoretti.
Io poi non so nemmeno fare le torte (che mi vengono tutte al gusto di frittata, anche quelle senza uova)… siamo messe male! ehheee
Io voto per un cestino (rigorosamente comprato) pieno di mandarini e di noci, e con qualche pallina di Natale (rigorosamente comprata). W i mandarini e W l’Esselunga! 🙂
Farò tesoro di questi commenti (anzi, li copio subito in world) per quando sarà il mio turno!
P.S.: peccato che non c’eri ieri, ti avrei conosciuta volentieri.
ti capisco, come ti capisco! domenica scorsa sono stata coinvolta nella creazione di un manufatto per la figlia di una mia amica, una stessa da appendere all’albero. bella è venuta bella, ma, per carità, che se lo facciano quelle che ne hanno voglia!
(comunque se il problema è la carta, è di facile risoluzione :))
ma x carità ascoltami: vai in uno di quei cento mecatini simioia l tuo e compra una decina di manufatti delle altre mamme…io faccio così e li riciclo x queste occasioni. alle altre mamme sono felici xkè i loro scaraffoni qualcuno se li compra e a te nn scassano i cabasissi con i lavori manuali. che se mi prend una botta di lavori manuali ho una montagna di roba da rammendare, altro che bambole di pezza!
Raccogliamo firme contro il manufatto obbligato delle mamme!
Ma quante ore al giorno dovrebbe avere una mamma?!
Purtroppo cara extramamma, sono negata quanto te e di consigli propri non so darteli!
in bocca al lupo!
confeziona una sgorbio qualsiasi poi fammi vedere dove ‘ che la compro io all’open day !!!!
Lisa
Mi aspettavo un coro di “vergognati” e invece mi avete dato un sacco di consigli e idee. Grazie!
Solo Rossana mi ha, giustamente, sgridato!
Solidarietà!!
La solita scassapalle, insomma! 😀
per fortuna nella Materna dei miei figli i manufatti se li manufanno loro, con una bella iniziativa (il Collaboratorio) che coivolge nonni e mamme che hanno tempo, gli altri li lasciano in pace
alle elementari… boh, non mi hanno ancora chiesto niente, ma – oddìo – c’è ancora tempo! paura!
il consiglio di EMILY è diabolico ma geniale. Seguirò il suo consiglio!
m.
Prima sono entrata nel panico, pensando che tra poco toccherà anche a me questa sorte tragica,poi, leggendo gli altri commenti ho cominciato a prendere appunti..:-D
Wayta
certo che non sanno piu’ cosa inventarsi nelle scuole, no qui ninete di tutto cio’, pero’ ho preso appunti non si sa mai..!! 😉
Sbatacchiala un po’prima di incartarla, così prende quell’aria proprio casalinga. O sputtanala con delle zucchero a velo messo leggermente irregolare sopra. Senza usare il ciapino dell’IKEA, per capirci.
Mammasterdam il tuo consiglio è magistrale: sputtanare una torta è proprio quello che voglio fare! Ciapino io lo scrivevo con due “P” ma vedo che anche le blogheresse di Bologna, quelle con il copyright ne usano solo una, quindi ri-setto anch’io lo spelling!