Con le mani ancora imburrate dalla preparazione dei biscotti per Babbo Natale (quest’anno il vecchio panzone lo facciamo schiattare con il colesterolo alle stelle) sono pronta al mio packaging strategico. Chi ha i bambini piccoli ancora non l’ha sperimentato ma verso gli 7/8 anni, quando i dubbi serpeggiano, bisogna farsi astuti. Vale a dire particolare attenzione a come si incartano i regali, perchè i pargoli hanno già la loro bella memoria visiva e ci vuole niente a tradirsi.
Ho anche il problema di non ricordare dove ho nascosto i regali. In questa casa è il primo Natale: ho molti armadi a muro e ho infilato i regali un po’ a capocchia e quindi ritrovarli non è per niente facile. Nella vecchia casa avevo il mio solito angolo dove riponevo gli oggetti segreti. Adesso invece devo fare una caccia al tesoro e devo ammettere che è piuttosto snervante. Comunque quando li ritroverò saranno così impacchettati:
-regali da noi alle bimbe in carta normale già presente in casa o anche fornita dal negozio in cui sono stati acquistati. Riconoscibili da etichette normali.
-regali di Babbo Natale, rigorosamente in carta mai vista prima, senza brand. Comprata e nascosta accuratamente. Biglietti segreti scritti con la mano sinistra, altrimenti le bambine “sgamano” la calligrafia materna.
-regali che ci compriamo io e il Sant’uomo e facciamo finta che li abbia portati Babbo Natale. (Un anno non l’abbiamo fatto e le bambine hanno commentato: “In effetti quest’anno non siete stati poi così buonI”). Così adesso ci compriamo da soli un libro e poi la incartiamo con la carta segreta no-logo uguale agli altri regali del Panzone.
-regali che tre membri della famiglia fanno al quarto e possono essere confezionati come cavolo ci pare. Sono i più divertenti.
Anita oramai è troppo grande per credere a B.N. ma finge e inforna i biscotti canticchiando. Auguri a tutti e che il cenone via sia lieve!
Effettivamente, fin da ora (quattro anni di Luna) è difficile nascondere i pacchi e propinarle la storia dei pensierini ai conoscenti.
Lei mi chiede perché, ai bambini che conosciamo, ci pensiamo noi, e a lei ci pensa Babbo Natale.
Per non parlare, appunto, della carta: vista in casa, ci mette niente a capire che l’abbiamo impacchettata noi.
Buon Natale cara. 🙂
Per me questo è il primo Natale “recitato”: il grande non ha nemmeno 3 anni. Ma capisce bene! Sono tutta eccitata, mancano poche ore.
Tanti auguri extramamma!
Uh mamma, che fatica mi aspetta!
Ricky quest’anno non era molto interessato, a un anno la cosa importante è la festa con tutti i parenti (beata gioventù!), ma mi sa che dall’anno prossimo ci dovremo inventare qualcosa e dal racconto che fai, con gli anni dovremmo inventarcene sempre di nuove!
Che stress, ma che stress positivo! 😉
E che bravi che siete 😉
Anch’io mi sono ritrovata con in mano la carta che ho usato per il regalo di “Babbo Natale” pronta a incartare qualcos’altro. Mi sono fermata e ho detto “E se Leo la riconosce?” Pronti a comprarne un’altra.
In effetti tanta è la frenesia dello strappo che a volte la confezine passa del tutto inosservata. Ma non si sa mai. Le piccole menti diaboliche hanno anche un Dna da Ispettore Clouseau da non sottovalutare. Comunque il momento dello scarto-regali è topico: a me qualche lacrimuccia viene sempre.
Consolati cara Patti, io sono partita la vigilia di natale x piacenza dimenticandomi i regali nel box a Milano! (non tutti pero’) al rientro li hanno trovati sotto l’albero a Milano e io ho inventato che loro nella letterina avevano dimenticato di scrivere l’indirizzo di Piacenza!! eh eh!
Lisa anche a me è successo quand’ero a Imola, sono partita per Milano e ho lasciato i regali chiusi nell’armadio! :-))