C’è l’aspirante scrittore che ha paura di essere troppo commerciale. Mentre la tizia dell’ufficio stampa, gatta morta professionista, la fa sognare a tutti e non si concede mai a nessuno, ma il suo “talento” serve per scalfire lo snobismo letterario di un critico crudelissimo nelle recensioni. Poi il libraio che, per non chiudere bottega e fallire, non sa più a che religione convertirsi. E ancora l’editore scaltro che conosce il valore inestimabile di un autore di bestseller, soprattutto se è morto.
Per non parlare dei ringraziamenti a fine libro. La masturbazione degli autori che scrivono perle come: e ringrazio il mio amico Giovanni, lui sa perchè. E anche la zia Rita che ha sempre creduto in me, dalla comunione in poi.
Antonio Manzini è un genio e un grande autore: si è tolto lo sfizio di raccontare con grande ironia e sarcasmo cosa succede dietro le quinte del dorato mondo delle lettere. Autori pretenziosi, egocentrici, disperati, osannati ma sempre e comunque infelici perchè c’è qualche “collega” che è più alto in classifica. Editori in crisi e pronti a tutto ai limiti della truffa.
Ghost writer di calciatori e star televisive professionalmente e contrattualmente solo un pelo sopra allo sfruttamento ai ragazzi del food delivery. Della letteratura non frega più niente a nessuno perciò pubblicare i libri di influencer, youtuber e insta vip è il modo che ha l’editoria per sopravvivere.
Una realtà tristissima che Manzini è riuscito a trasformare in qualcosa di spassoso. Ogni riferimento è puramente casuale, contiene sette racconti realistici e accattivanti. Leggendoli annuivo e ridevo da sola. Lo consiglio a tutti, da regalare e da rileggere più volte per garantie il buon’umore.