Quando due settimane fa sono stata qualche giorno a Roma, vivevo in un appartamento proprio sopra la stazione di una fermata della metro e davanti all’ingresso c’era un ambulante indiano che gridava:
“E daje, e daje, e daje!” per attirare i clienti.
Ogni mattina vendeva cose diverse. Allora mi svegliavo, correvo in cucina e aprivo la finestra per scoprire l’offerta del giorno.
Una volta erano magliette, un’altra abitini, un’altra ancora cosmetici e l’ultimo giorno libri.
“1 euro al pezzo!”, urlava lui. “E daje, e daje, e daje!”
I libri come pezzi, prodotti, merce.
Come i cosmetici, come le t-shirt con la faccia di Audrey Hepburn. Sì, perchè ormai siamo ridotti così.
Gli ultimi dati Istat sulla lettura nel nostro Paese sono stati allarmanti: solo il 4% degli italiani compra un libro al mese, e un minuscolo 5% legge 12 libri all’anno. La quota dei lettori è scesa dal 46% al 43%.
Le donne leggono più degli uomini, i ragazzi leggono fino ai 14 anni e poi la situazione diventa drammatica: “li stiamo perdendo…”
Infatti l’interesse cala, cala, cala, precipita, poi risale un pochino, fino ad arrivare ai lettori forti, 14% della popolazione, che veleggiano sui cinquant’anni e oltre.
Mia figlia, al tempo delle medie, era andata a un campo estivo di pallavolo e si era portata un paio di libri da leggere, le sue compagne la guardavano schifate e le chiedevano scandalizzate:
“Ti piace leggere?”
Quindi l’iniziativa #ioleggoperchè è importantissima, una mano santa per cercare di mitigare questa vergogna, questo buco nella nostra cultura. Gli eventi legati a questo progetto sono stati tantissimi, i messaggeri dei supereroi e in tutto il nostro Paese succedono cose imperdibili.
Domani è il D-day e ci sarà anche uno speciale su Rai3 dalle 21 alle 24 con un collegamento con piazzetta Gae Aulenti, qui a Milano, e tra i blogger invitati a commentare, a fare live blogging, a twittare e commentare l’evento, per una serie di circostanze fortuite e misteriose, con altri quattro blogger seri e preparati ci sarò anch’io. Quindi ho bisogno del vostro aiuto e della vostra partecipazione: potete interagire, lanciare messaggi, anche minacce, forse :).
Fate finta che sia Sanremo e rimanete connesse. Scrivetemi, parlatemi, vi prego, magari anche su twitter (che è più veloce).
Credo che saremo all’aperto e piazzetta Gae Aulenti è una specie di galleria del vento, quindi magari sarà anche freddo e mi ammalerò!
Se mi abbandonate mi avrete sulla coscienza!
* No, non è Dubai, è la nuova Milano 😉
Non ti ammalerai, perché lo sceneggiatore è sottile ma non malizioso, e lo direbbe anche la nostra comune amica Ellegio, anche se magari con altre parole.
Ci sarò, virtualmente, ci sarò, come potrò. Un unico rimpianto, non esserci di persona (sarò dentro la mia iniziativa qui, in quel momento).
Ma non importa, l’importante è che ci siano libri e lettori, in quantità. E poi sono sicura che prima o poi #ioleggoperché avrà anche il merito di farci incontrare de visu.
Bello! Non vedo l’ora 🙂
Ero a leggere il tuo blog mentre tu passavi di qui!
Serizzima e preparatizzima. Seee…
🙂
mancano solo 12 ore e sono già un po’ in ansia!
Ci sarò anch’io domani sera in Piazza, ho già scritto a Iome e Ammennicoli, vi troverò sicuramente; nel mio piccolo sono anch’io Messaggero
Bene!!! Sarò contenta di conoscerti 🙂
Non sono nè seria nè preparata ma vi seguirò sicuramente!
Grazie!
(aiuto)
Speriamo bene 🙂