La giornata ufficiale contro la violenza alle donne sarà il 25 novembre, domenica prossima. Oramai i giornali ne parlano da giorni e pubblicano i drammatici bollettini delle vittime. Nel nostro Paese sono almeno 7 milioni le donne che sono state oggetto di violenza. Mentre nel 2012, i femminicidi sono stati più di 100: donne e ragazze uccise per mano del marito, del fidanzato o di chi vorrebbe essere tale ed è stato rifiutato. La cultura del sopruso e della legge del più forte continua a sopravvivere, anzi mentre le donne tollerano sempre meno possesso e gelosia, l’equilibrio di genere sballa e certi uomini cercano di ristabilirlo con la forza. In maniera orrenda. Non si può catalogare, per comodità, il maschio violento nel “ghetto” di chi ha poca cultura, di chi soffre disagi economici. Di chi magari sbarella per colpa della crisi.
Purtroppo il germe della violenza è trasversale: può germogliare fra il ceto benestante, fra gli uomini di buone letture, come fra l’altra metà del cielo più truzza. E’ una questione di educazione, di cultura, ma soprattutto di profonda insicurezza: i maschi che ricorrono alla forza per ottenere quello che vorrebbero o per vendicarsi sono dei poveretti. E non vanno compatiti. Ma allontanati subito, senza vergogna e senza connivenza.
Spesso è difficile perchè le vittime degli abusi si sentono sempre anche un po’ colpevoli e provano timore nel denunciare, nell’allontanarsi, sono spesso pronte a offrire un’altra chance.
A me è capitato solo una volta di sperimentare di persona questa violenza.
Un giorno di tanto tempo fa ho preso un pugno sulla bocca da un fidanzato, con cui il rapporto si stava sfilacciando. Durante una discussione, gli ho risposto seccamente (qualcosa tipo “sei proprio un’idiota”, non ricordo bene comunque gli davo dello sfigato) e lui mi ha mollato un pugno, spaccandomi il labbro.
Sono rimasta scioccata, ma da allora non mi ha più visto. Era estate e ho passato il giorno dopo a farmi la ceretta: volevo sentire male per annientare il dolore, soprattutto psicologico, che mi aveva provocato il suo pugno. Poi, a forza di sradicare peli superflui, avevo le gambe liscissime ed ero fortunatamente di nuovo single. E libera da ulteriori ed eventuali angherie.
Purtroppo la violenza non è necessariamente fisica, ci sono anche forme più subdole di sopraffazione come le umiliazioni verbali, come quelle battuttine che spesso alcuni maschi fanno per far sentire le loro compagne piccole e inadeguate, anche quelle nascono dall’insicurezza di chi si permette di farle. Sono comportamenti ancora più endemici perchè vengono sdoganati come scherzi, a cui abituarsi senza offendersi.
Invece bisogna esigere rispetto sempre e comunque e non abbassare mai il livello di guardia.
Per dare il mio contributo alla giornata contro la violenza, sabato prossimo, il primo dicembre, sarò alla Mediateca di S.Lazzaro a discutere di educazione di genere, forse l’unico strumento che esiste per uscire a ristabilire il rispetto fra i sessi.
3 Replies to “Giornata contro la violenza alle donne”
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la violenza è da condannare in primis, tutte queste donne uccise perchè non vogliono continuare un rapporto “amoroso”? è davvero assurdo, stiamo diventando peggio delle bestie, l’arroganza di certi uomini che si sentono padroni della donna va oltre certi stereopiti.
Il volere tutto, l’avere tutto e di più fa credere che siamo merce da gestire a piacimento.
Voglio anche spendere una piccola parola anche su gli uomini vittime di donne, non arrivano ad ucciderli, ma psicologicamente per alcuni non è una vita facile ed il più delle volte non parlano perchè vengono derisi.
La differenza sostanziale secondo me è che una donna “violenta” ha una base psicologica disturbata, un uomo si sente in dovere di sopraffare in quanto si sente superiore
Interessante il tuo commento: in effetti delle donne violente verso i loro compagni si parla molto meno ed è altrettanto vero che un uomo è senz’altro molto inibito a parlarne se è vittima…
(però le mogli rompiballe non rientrano in questa categoria vero?!???!)
no la categoria moglie rompiballe è a parte….ed il più delle volte giustificata 😆