Meryl Streep mi piace molto, l’ho scoperta tardi, nel senso che mi sono appassionata al suo talento solo negli ultimi anni e mi sono riproposta già da tempo di vedere i suoi primi film, come La scelta di Sophie che, ai tempi, mi ero persa. Quindi quando ho sentito parlare di questo film mi sono organizzata per vederlo.
La storia è quella di una coppia di lunga data, dopo 31 anni di matrimonio Meryl Streep e suo marito, interpretato da Tommy Lee Jones (qui per niente fico come appariva invece in Men in black), un ragioniere un po’ frustrato che trovava sollievo e serenità nella routine. Quel monotono e ripetitivo tran-tran domestico che, quasi sempre, uccide lentamente complicità e passione fra i coniugi. Ma regala anche tranquillità perchè non prevede cambiamenti.
Sono andata a vedere il film con Sant’ e avevamo litigato già sulla strada verso il cinema (segno del destino? O effetto collaterale della scelta della pellicola?). Così entrati in sala, immusonita, mi sono seduta sulla poltroncina, tutta obliqua e rigida, per evitare di non sfiorare, neppure con il gomito, Sant’. In questa posizione ero molto vicina a una simpatica e chiacchierona coppia di signore di mezza età che commentava ad alta voce ogni scena, con buon senso tutto al femminile.
Nel film Meryl era infelice perchè il marito non la faceva più sentire amata, desiderata, quando lei gli parlava sembrava non ascoltarla, ecc, ecc. Lui invece, con la simpatica sensibilità maschile, stava bene e quando lei si lamentava pensa che fosse solo una questione di malumore. Magari anche provocato da cause ormonali.
E le signore di fianco a me, gliene hanno dette di tutti i colori!
Meryl peró non voleva rassegnarsi e decideva di tentare il tutto per tutto per scuotere il marito e salvare il matrimonio. Ovviamente reagendo all’americana: all’insaputa di lui aveva prenotato un settimana di terapia di coppia, addirittura fuori città. Il marito prima ha imprecato e si è ribellato all’idea, ma poi ha acconsentito. Cosí i due sono andati a farsi analizzare dallo strizzacervelli matrimoniale.
E qui la pellicola diventava più maliziosa perchè si analizzavano soprattutto i problemi sessuali. Anche le fantasie, alla faccia delle 50 sfumature!
Le mie vicine di posto erano in un brodo di giuggiole, eccitatissime, non stavano mai zitte.
Quando poi sembrava che tra Meryl e Tommy Lee stava per succedere qualcosa di veramente hot, hanno urlato: “Questo capita solo nei film!”
Adesso che vi ho incuriosito, mi fermo qui con la trama: non vorrei rovinarvi la visione.
A me il film è piaciuto, tanto che quando siamo usciti dal cinema ho fatto anche la pace con Sant’!
11 Replies to “Movie time: Il matrimonio che vorrei”
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anche a me Meryl piace molto – ma la scelta di Sophie oddio no, credo sia peggio del peggior film del terrore – e questo deve essere un film davvero carino, vedrò di convincere la mia metà che però, come hai capito, non è portato per le cose romantiche 😉
Davvero? E’ così drammatico La scelta di Sophie? Forse devo ripensare il mio proposito…
L’ho visto alcune settimane fa con il gentile consorte e devo dire che ci siamo divertiti molto, anche se lui non ha colto in pieno quanto gli assomigliasse il protagonista ^_^ è davvero un film gradevole, forse anche grazie alla bravura dei due protagonisti.
La sessualità nelle coppie di una certa età è molto spesso un tabù, un argomento da evitare accuratamente, dopo anni di convivenza è facile che si dimentichino i piccoli affettuosi gesti che fanno sentire il desiderio-amore dell’uno verso l’altro. Sono invece molto importanti oserei dire vitali. Dimenticarsene è un peccato grave, un errore da penna rossa!
Sei saggia e la penso anch’io come te. Dopo tanti anni di matrimonio, chi non si manda al diavolo prima, considera l’altro come qualcosa di scontato e non fa più alcun sforzo per essere un compagno piacevole ed empatico!
Ciao Patrizia, non so se ti ricordi di me, sono Francesca del food blog http://nelcuoredeisapori.blogspot.it/ e tempo fa ho vinto una copia del tuo ebook Love.com grazie a un tuo candy. L’ho letto e volevo scriverti qualcosa a riguardo ma non trovo una tua mail alla quale poterti contattare. Ricordo che l’avevo ma adesso non la trovo più. In attesa, ti abbraccio, Francesca
cara Francesca, è stato bello risentirti!
ahahah siete due sagome tu e Sant’……chhissà vedervi immusonire.
Certo che tu sei sempre fortunata negli incontri di vicini di poltrona, sei sicura di divertirti lo stesso
Era domenica pomeriggio e oltre a quelle sedute a fianco a me, la sala pullulava di signore di mezza età all’arembaggio 🙂
Mi hai incuriosita, ma sono sicura che senza le tue medesime vicine di poltrona non sarà altrettanto divertente 😉
Hai ragione a dubitare, la loro compagnia è stato un plus non indifferente!