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Il cognome dei pupazzi - Extramamma

Il cognome dei pupazzi

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Quand’ero bambina avevo letto che il 3 marzo in Giappone era la festa delle bambole. Quasi tutti gli anni però mi dimenticavo di festeggiare. Oggi invece mi sono ricordata e, considerato che oramai per me il tempo delle bambole è scaduto da una vita, dedicherò questo post ai pupazzi delle mie figlie.
Come nella nostra società, anche tra i pupazzi non c’è democrazia.
I pupazzi sono più o meno fighi-importanti-amati-insostituibili.
Per Anita il pupazzo n°1 è Ia, un coniglio rosa di pezza di 12 anni e 9 mesi che la mia primogenita ha incontrato quando aveva 3 mesi e da allora è stato amore. Ia era insostituibile e assolutamente necessario per dormire, Anita succhiava il dito e teneva Ia con l’altra mano. Ricordo uno di quei terribili inverni di tosse, bronchiti e broncospasmi quando Anita era piccola e sempre malata. La pediatra ci aveva spedito in Liguria (probabilmente prendeva la mezza dagli albergatori della zona) per un paio di settimane terapeutiche di aria iodata e pallido sole. Andavamo a Celle Ligure. A Voghera ci siamo accorti che Ia era stato dimenticato a casa. Non potevamo assolutamente proseguire, così siamo tornati indietro a prendere Ia, altrimenti mia figlia non avrebbe dormito non per la tosse, ma per la disperata assenza del suo amatissimo pupazzo.
L’importanza di Ia mi è stata chiara da subito. Ia seguiva Anita ovunque: in casa, ai giardinetti, in auto, a fare la spesa, spesso cadeva in terra e ovviamente il rosa pallido della sua pelle si tingeva di grigino o di marroncino, aveva spesso macchie di latte rappreso, qualche volta anche baffi di marmellata.
Puzzava. Doveva essere lavato. Ma poi doveva anche essere asciugato e questo significava magari una notte senza Ia. Di sicuro una notte di tormento. Dovevamo trovare un altro Ia, un clone, una controfigura, un doppio.
Ia era stato prodotto dalla Fisher Price, avevo cercato nel catalogo e…non era più in produzione. Sciagura!
Della stessa linea -Dolci Coccole- era rimasto sul mercato solo un inutile orsetto beige .
Allora avevo telefonato all’outlet più vicino per sapere se per caso ci fosse stato qualche vecchio Ia, avanzo di magazzino.
Con un’insperata botta di fortuna un ultimo Ia giaceva, dimenticato, nel discount ad Arona sul Lago Maggiore. L’abbiamo acquistato, lavato più volte, per scolorirlo come il primo Ia, e tenuto di scorta in un sacchetto in fondo all’armadio. Così quando Ia lercio andava in lavatrice, il secondo Ia subentrava profumato e senza germi serenamente, pacatamente e soprattutto clandestinamente.
Questo è ancora un segreto in famiglia che Sant’ e io porteremo nella tomba.
Forse perchè oramai ho il cervello in pappa, l’altra sera, mentre urlavo: “Ora basta, andate a lettoooo!”, mi sono ricordata improvvisamente che il cognome di Ia è appunto Dolcicoccole. Come certe persone si chiamano Bevilacqua, Spazzacampagna, ecc. anche Ia ha un cognome composto e si chiama Dolcicoccole.
Così ho gridato ad Anita: “Sai qual è il cognome di Ia? Dolcicoccole!”
Anita, che stava smanettando su FB, mi ha guardata con compassione.
Mia figlia dorme ancora con tutti i suoi pupazzi quindi non poteva fare troppo la sostenuta. Fingere che la mia non fosse una notizia bomba.
Così mi ha dato retta e abbiamo stabilito che oltre a Ia Dolcicoccole, nel suo letto ci sono la tartaruga Guga Manhattan, la scimmia Lolo Jellycat, l’Orsopanno Eden. (Il cognome degli altri è dato dalla loro etichetta)

Emma invece ama il ranocchio Sky, che veste con gli abiti che abbiamo comprato in Scozia, e per viaggiare usa la versione light Skyino. Sono cugini e di cognome fanno Noukie.

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15 Replies to “Il cognome dei pupazzi”

  1. Ciao Extra!!!
    Ho fatto la solita overdose di post… per ricaricarmi un pò dall’ennesima settimana da urlo!
    🙂 Faccio un resumé? Ma si!!!

    Emma, sei bellissima!!! Bella scelta, occhiali strafighi! Sai, ho preso le mie lastre settimana scorsa! Sigh… Scoliosi!!! Adesso andrò dall’ortopedico, chissà se dovrò portare il busto e fare la ginnastica. Ahimé, credo di essere vecchietta per correre ai ripari!

    Allora oggi devo fare la torta al fido Teddy???
    Caspita, il trucco del gemello è fantastico. Non ci avevo pensato!

    Sogni Obama?! Per caso Extra, in Green Life c’era anche una certa pianticella di nome Marja??? 🙂

    Infine, sono d’accordo… Sbuffare in palestra evita le stragi di famiglia! Qualche volte le pulizie di casa mi fanno lo stesso effetto… e lo shopping compulsivo in classifica è messo piuttosto bene!

    Extra…Trussardi ci sta aspettando!

  2. Brava, è lo hina matsuri! 🙂 E’ detta anche festa delle bambole per via di un’antica tradizione, ma in realtà nel Giappone d’oggi è il giorno in cui si festeggiano le bambine di casa, quindi… auguri a Emma e Anita, oggi era la loro festa!

  3. Il mio pupazzo preferito era un ENORME orso bianco, di nome Lalli.
    Stessi problemi di cui sopra ogni volta che doveva essere lavato. Ce l’ho ancora!
    E ho anche il secondo pupazzo in classifica, una bella scimmia che ho ben pensato di chiamare Pippa (tra gli sghignazzi dei parenti…). Ho anche questa, e il Topolo mostra di apprezzarli entrambi.
    Bacioni alle bimbe

  4. @Maria Cristina
    Come si chiama il tuo gatto di cognome?
    @NU
    mi dispiace che anche tu abbia la scoliosi come Emma. magari vieni con noi alla ginnastica correttiva…ne parliamo da Trussardi 🙂
    @Tanaka
    sono onorata della tua spiegazione, pensa l’avevo letto veramente da piccola avrò avuto 8-9 anni e la cosa mi aveva colpito. Però non ero neppure sicura che fosse vera. Grazie della conferma!
    @Maddalena
    sì, il pupazzo Pippa è molto divertente LOL
    Saluti al vecchi Lalli!

  5. La mia bambina aveva Pluto versione 60 cm che devo ammettere era diventato il cane di famiglia. Poi un giorno al parco lo ha lasciato gironzolare un po’ e ce lo hanno portato via, rapito. Ancora oggi ogni tanto è nei nostri pensieri…povera Elena ci ha messo tanto a superare il lutto e noi non abbiamo potuto fare altro che starle vicino! 🙁
    Non ha mai voluto il sostituto e noi non siamo stati bravi come te a trovare il clone. (poi è iniziato il periodo della “voce”, come Giovanna D’Arco)
    🙁

  6. Per me un bimbo con il pupazzo come compagno di dormite è tenerissimo….forse perchè anche Prince ha ancora il suo orsetto ancxhe se gira con il cappuccio della felpa ed ascolta il rock quando entra nel letto torna cucciolo! anche noi abbiamo smepre viaggiato con orsetto (che è solo l’ulitmo in ordine di apparizione) e saranno solo tre anni che non porta più il suo amico….però….l’ha voluto nelle foto che abbiamo fatto in casa nel giorno del battesimo di Bimba

  7. Qui, in casa di maschi, i pupazzi non hanno attecchito più di tanto. Ma, il mio figlio secondo, per alcuni anni, per addormentarsi voleva una mia maglia bianca e morbida (un finto mohair, che gli avevo ‘ceduto’…) di cui stringeva fra le dita un lembo, sfregolandolo, mentre beveva un biberon di latte tiepido.
    Al grido di battaglia ‘Mamma, il birom! E la maia!’.

    Però, che trovata, il doppio del pupazzo Ia!!

  8. oddioooooooo quanti ricordi!!!
    mia figlia invece aveva bubu, un lercissimo orsacchiotto rosa, senza un occhio, orrendo e nn riuscivamo a trovare un clone xkè veniva da un discount molto lontano da qui, regalo di una mia amica.
    mio figlio invece aveva la classica copertina di linus, e stavolta, mi ero fatta furba, avevo tneuto la lana e così ne ho fatta un’altra. sono finite a brandelli tutte e due….

  9. la mia bambina, 4 anni tra 1 mese, ha DODO con sè dall’età di 3 mesi. L’altro giorno mi ha detto: “Sai, mamma… quando mi sposo, a Dodo gli faccio portare le fedi!”. E io che mi illudevo di liberarmene verso le elementari….

    Complimenti per il tuo blog, è eccezionale e costituisce la mia quotidiana lettura liberatoria, da un anno a questa parte.

  10. @Mannu
    Mi dispiace tanto per Pluto desparecido, anche Ia una volta al parco era stato rapito da un cane che credeva di giocare a rubabandiera! Ma poi l’abbiamo ripreso…vorrei saperne di più, quando avrai tempo, sulle “voci”…
    @Agrimonia
    anche Anita è come Prince, tanto grane che torna bebè quando va a letto!
    Cmq la storia del supporto psicologico del pupazzo del cuore nelle foto di battesimo della sorellina è emblematica 🙂
    @Cautelosa
    bellissimo lo slang del tuo ex-baby-bimbo!
    @Emily
    la copertina è un altro classico dell’oggetto transizionale e pure copertina 2!
    @Maria Elena
    Dodo-paggio con le fedi è esilarante! Grazie, grazie dei complimenti, mi lusinghi!!!!

  11. Qui regna supremo Orsacchietto un peluches della linea Deluxe della Trudi su cui l’ erede ha pensato bene di sbavarci sopra a due anni davanti alla commessa!
    Io pero’ non avrei mai potuto prendere un clone dell’orsetto. A parte che costa una cifra, ma non sarei mai riuscita a tenere in un armadio il gemello sfigato che si prende le coccole solo quando l’originale e’ in lavatrice! Sembra ” the Island “

  12. Gloria
    Pupazzo fortunato griffato non clonato e senza competitor!
    Comunque ormai Leonardo è grande e se Orsachietto Trudi va a farsi un giro all’acquapark nella lavatrice non si turba :-))

  13. Santa sciugatrice!!!

    Noi non abbiamo pupazzi preferiti, con i primi due non ho voluto dare nessuna abitudine…sono una mamma scordarella, e non potevo permettermi di avere un pupazzo a cui badare…
    e non riesco ancora a capire cosa mi sia saltato in mente quando alla pulcina ho messo nel suo lettino una copertina pensando “così le tiene compagnia”
    ….probabilmente quel giorno avevo bevuto O_o

    è da 21 mesi che ci portiamo ovunque una copertina, che la pulcina chiama affettuosamente “TA”.
    La coperta non è come un piccolo pupazzo, lei tiene in mano sempre e solo un angolino (che è persino buccato e sfilacciato) quindi l’angolo opposto diagonalmente struscia sempre in terra….mezza coperta struscia sempre in terra, quando mi accorgo che la coperta è lurida (di solito lo è dopo una settimana) la lavo…o almeno, cerco di farlo…di nascosto, col programma da 32 minuti della lavatrice e poi subito nell’asciugatrice per 30 minuti…
    appena esce dall’asciugatrice la restituisco alla proprietaria che la guarda con occhi luccicanti e la abbraccia stile carrambata.
    TA non ha un cognome, non ha nemmeno un etichetta… TA è TA e basta 🙂

  14. Miks
    L’avevi schivata la prima volta ma poi ci sei caduta anche tu…hai ragione l’asciugarice è un toccasana, ai tempi del coniglio Ia non la possedevamo ancora ora infatti che l’abbiamo è tutta un’altra vita. Avevo tentato di riparmiare e avevo comprato un secondo coniglio invece dell’elettrodomestico 🙂
    La storia della copertina TA è bellissima, non avrà un cognome, ma che bel nome!!! Mi ricorda IA (questi nomi sono frutto delle prime lallazioni)

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