“…oggi ho messo le scarpine nuove al mio bimbo di tre anni, quelle belle con scritto made in Italy anche se sono state fatte in Cina. Quelle che dopo un po’ che le porti dalla suola sviluppano il cromo esavalente, perchè sono state fatte con materiale scadente e una conciatura non a regola d’arte. Il cromo esavalente è quella sostanza che a contatto con la pelle può causare eczemi e magari anche degenerare in forme tumorali. Il cromo esavalente, quello contro cui si è battuta anche Erin Brockovich, sulla sua storia hanno fatto anche un film con Julia Roberts, che si è anche aggiudicata un Oscar.
Al mio piccolo invece per farlo giocare gli ho dato il suo pupazzo preferito, quello con i ftalati. Poi aveva fame e allora un bel biberon di plastica prodotto con il bisfenolo A, quell’ addittivo del policarbonato che quando si scalda (mica posso dargli il latte freddo, che gli viene una congestione!) emana sostanze tossiche. Il latte artificiale poteva essere arricchito con la melamina ma non ne sono sicura.
Al bimbo grande per pranzo, visto che eravamo in giro, gli ho preso un toast in un bar, con la sottiletta importata da Ceuta, quella con l’escremento di topo”
Non sono impazzita ho solo messo assieme alcuni tasselli del puzzle che ci arriva quotidianamente dalla lettura dei quotidiani: sofisticazioni e avvelenamenti per tutti. Soprattuto per i bambini che sono i più indifesi. Proviamo a denunciare quello che non ci piace a foodwatch un’associazione tedesca che si prefigge di smascherare le pubblicità ingannevole e le truffe alimentari.
ciao!!
ho letto e sono rimasta sconvolta!!!
io abito in marocco, forse mi hai già letto nei commenti da itmom , e ci passo regolarmente da Ceuta, e la conosco piuttosto bene, e mi chiedo , ma dove andremo a finire? dove é la moralità, le cose fatte per benino? io sono abituato ad aggirare gli ostacoli e fare sempre molta attenzione, ma cavoli questa é veramente grossa!! ma come si fà a difendersi, veramente?
qui, lo so, non si puo’ fare nulla, ma in Europa, cavoli!!!
scusa..!!
Ciao, sono lusingata di essere letta da così lontano!:-)) Ho citato Ceuta (dove sono anche stata molto tempo fa9 solo perchè nell’articolo direpubblica che ho likato, dicevano che i container di formaggio da riciclare partono anche da lì, ma se hai letto sono coinvolti molti altri porti, come Odessa, Algeciras e città insospettabili come Ginevra. E’ una truffa grossa e purtroppo una delle tante. Non so cosa possiamo fare a parte boicottare quando sentiamo puzza di “bruciato” e denunciare se esiste la possibilità, per quello ho parlato di foodwatch. Cmq è angosciante che i consumatori e sopratutto i bambini vengono così presi di mira in nome del profitto!
Ciao Patrizia,
ancora ho una dipendenza quasi plateale per quel topo di mia figlia e non riesco a pensare che mi rompe. Semmai, quando ce la mette tutta per farlo, glielo dico in faccia e troviamo una soluzione pratica immediata. 🙂
Avendo avuto un difficilissimo rapporto con mia madre, fatto di litigi, ripicche, vendette, cattiverie e altre carinerie di questo tipo, non voglio bissare per nulla al mondo.
Sul lato B, che dire? Sono a dieta da quando ho il blog.
O forse un po’ dopo, effettivamente, ma la frase regge bene anche senza “da quando ho il blog”. Insomma, è tutto dire. 😉
Ma! ma! ma! Te l’ho lasciato qui il commento?
Perdono.
@Rossana, don’t worry. Avevo comunque compreso che era rivolto all’altro post. Contenta di conoscerti :-))
ti ho trovato!
ignora la mail visto che è tutto a posto.
le truffe alimentari mi sconvolgono, xkè sono subdole e nascoste, cerco di sapere cosa mangio, ma è sempre piùdifficile. e invece sarà sempre più facile adulterare il cibo, nel nome del dio danaro che sembre essere l’unico scopo della maggior parte del mondo.
coraggio!