Ieri sera alle 19.45 squilla il telefonino: era Anita.
“Mamma, qui tutto bene. Adesso andiamo in discoteca…”
Baby dance? Qualcosa di più peccaminoso? Sodoma e Gomorra? Inizia alle 20?
Non ho fatto una piega. Sono diventata bravina.
“Bene tesoro, divertiti” e ho messo giù.
Ieri sono stata contattata per fare da cavia a un saggio sull’ambivalenza dell’amore materno. Non scherzo. Ci sarà un libro in cui si analizzerà il dark side del cuore di mamma. Della serie: ami i pargoli ma a volte pensi che gliela faresti pagare. O che rompono un sacco.
Pare che storicamente questa ambivalenza fosse tollerata nel Medioevo e nel Rinascimento poi a metà dell’ottocento la mamma doveva essere a tutti i costi angelicata e poteva farsi girare le balle solo in privato. Interessante no? Non vedo l’ora di essere intervistata, peccato sarà solo fra qualche mese. Ma si cercano altre mamme disposte a vuotare il sacco. Se qualcuna fosse interessata faccio da PR.
E adesso lancio un sondaggio, (visto che va così di moda) fare blogging fa ingrassare?
Mi spiego meglio: chi ha un’urgenza di scrivere un post, dedica troppo tempo a questo e salta la palestra? O al contrario, si fa così prendere che dimentica i morsi della fame?
O ancora, il lato B sta troppe ore fermo davanti al video e tende a straripare?
il mio lato B straripa indipendentemente dal blog :((
bella la storia dell’amore materno, allora vorresti dire che le nostre antenate erano autorizzate a dire: ‘che palle sti figli!’ e per colpa del romanticismo e compagnia bella adesso dobbiamo sempre avere il sorriso ebete sulle labbra quando parliamo dei nostri pargoli?
bella fregatura!
Sembrerebbe che sia proprio così, cara Itmom, sull’amore materno intendo…ai tempi di Lucrezia Borgia le mamme pare fossero meno omologate…
Finalmente libere dai sensi di colpa. Ma poi perchè ce li facciamo venire? Alla fine i nostri figli ci piacciono? Magari noi adoriamo i film d’azione e loro vogliono solo guardare storie romentiche (il contrario era troppo scontato!). Il marito ce lo siamo scelti così come gli amici. Ma i figli ci devono andare bene così come vengono su (al di là della nostra educazione)e non è umanamente pensabile che ci piacciano 24 ore al giorno. L’istinto (indotto?) materno ce li fa sopportare più di quanto faremmo con un collega, ma nascondere inciampi e cedimenti è da fuori di testa. Io mi offro volontaria per il sondaggio!
Un abbraccio
Molte giornaliste hanno scritto su questo tema. Una, quella che preferisc, è la De gregorio.
Pare che l’amore materno sia una palla micidiale per inchiodare la donna in casa con i bambini con tutte le incombenze del caso. una mossa maschilista per assegnarle il “lavoro sporco” . Tra i lavori sporchi, in seconda posizione, prendersi cura degli anziani: sia che si tratti della mamma che della suocera, simpatica o antipatica che sia.
Ci si stupisce e ci urla allo scandalo quando si sente in tv che la nostra vicina di casa, sola con il figlio e leggermente “disturbata” abbia tentato di infilare il pupo in lavatrice. C’è chi si scandalizza quando si tenta di giustificare una madre sola che compie gesti insulsi. Ma prima che succeda un danno irreparabile nessuno si preoccupa di aiutarla. E con questo mi collego al punto b. Davanti al computer si ingrassa, sì. col computer si socializza e spesso ci si crea un mondo alternativo. In rete poi si è spesso felici e aperte a confronti, poi si apre la porta di casa e non si riesce più a riconoscere nemmeno il vicino di casa.
Grazie dei commenti: sembra che siamo tutte d’accordo per mostrarci vere e anche un po’incattivite se è il caso. sui B sides aspetto ancora qualche testimonianza ;-))
Vorrei aggiungere una cosa (ieri sera ero troppo rintronata per ricordarmelo): confondere la vita vera con quella on-line è un rischio che esiste. C’è una mamma della scuola di Emma che via mail era un bijoux, anche troppo. Non ci conoscevamo, così una mattina davanti a scuola l’ho abbordata sorridendo presentandomi e lei mi ha liquidato con un brutale: “guarda adesso ho fretta…” sottondintendendo “vedi di andare a…” Quindi è vero, riscopriamo anche i nostri vicini di casa!
Il lato B è notissimo, solo che adesso le mamme wonderwoman si devono far venire i complessi di colpa perché visualizzano sberloni con giro a 180 con arresto contro il muro per resistere alla tentazione di tritare il pargolo.
Però consoliamoci, in quei tempi lì i padri si violentavano pure allegramente i figli maschi e femmine, cosa vuoi che gli facesse il lato B di mammà? Bruscolini.
Bella, l’evoluzione della specie.