Mio marito che lavora in un’azienda americana dove hanno il mito del team building, il lavoro in squadra, mi ha mostrato questo video incredibile dove un cucciolo di bufalo viene salvato da una sorte crudele, appunto, dallo spirito del team building. Nel parco di Kruger in Sud Africa una mandria di bufali, allertati da bufalo mamma e bufalo papà, risolve “brillantemente” una situazione ipercritica. Io, che sono più massaia che giocatrice in quadra, ho tifato per il bufalino ma ho subito pensato anche alla mozzarella. (Comprarla oppure no? E’ stato un mio recente dilemma al super, poi la fiducia ha prevalso e l’ho messa nel carrello). Quindi guardando il video con il fiato sospeso, ho rapidamente calcolato quanta mozzarella senza diosssina produrrebbe quella mandria. Oramai la contaminazione del consumismo mi ha completamente bacato il cervello. Per purificarmi devo vedere molti più video di animali, non solo quelli di Discovery Channel dove le simpatiche bestiole si accoppiano in continuazione e diventa anche imbarazzante spiegare alle bambine perchè scimmie & co. siano sempre così assatanate. Ho scoperto un nuovo portale (babelgum) dove si possono vedere una serie infinita di video istruttivi sulla natura e gli animali. Ma se il rapporto con gli animali deve essere più stretto c’è anche un’altra idea per cavarsela: adottare una pecora. Su questo sito un intraprendente pastore sardo offre la possibilità di adottare a distanza, per un anno, una pecora del suo gregge. Si sceglie il nome, si riceve la sua foto (dove in bella vista c’è il collare di cuoio personalizzato così non si rischia di mettere nell’albun di famiglia un altro ovino) e arriva a casa anche un manufatto creato con la lana dell’ adottata. Last but not least, si potrà avere anche un bel cesto con i prodotti caseari ricavati dal latte della bestiola.
addotta una pecora