Oggi è la festa del papà e pare che solo a casa mia siamo impreparate. Secondo una statistica di Telefono Blu per questa ricorrenza 12 milioni di papà riceveranno un regalino, soprattutto da figlie femmine, per un totale di 100 milioni di euro di spesa (4% in più dello scorso anno, alla faccia della recessione). Fare un regalo al papà, uscendo dal sentiero del dolcetto, non entrando in quello dell’high-tech e driblando il dopo-barba, è impresa difficile. Quest’anno la cosa più originale che ho trovato è una t-shirt con stampato “papà dal…” per tirarsela ai giardinetti, in vendita su un sito americano.
C’è uno spettacolo teatrale “Le Dieu du Carnage” che è in cartellone contemporaneamnete, con grande successo, sia a Parigi che a Londra. L’autrice è Yasmine Reza, famossima drammaturga francese di origine iraniana, che l’anno
scorso ha anche firmato un libro biografia sull’ascesa di Sarkozy. Tra gli interpreti Isabelle Hupert a Parigi e Ralph Fiennes a Londra. Interessante la trama di questa piece, definita cinica e cattivissima: una coppia di genitori invita nel proprio salotto un altra coppia per discutere di un incidente. A scuola il figlio undicenne di una coppia ha fatto a botte con l’altro e gli ha rotto due incisivi. Invece di trovare un accordo ne succedono di tutti i colori e l’aggressività trionfa. Anche se il papà più lucido riesce a dire: “sono ragazzini e da sempre i ragazzini si picchiano durante la ricreazione. E’ una legge della vita”. Penso che questo spettacolo abbia molto successo oltre per il talento dei suoi interpreti per il realismo della situazione. Succede sempre che in caso di lite fra ragazzi, invece di minimizzare e comprendere, i rispettivi genitori diventino belve sanguinarie, cariche d’odio per la famiglia “nemica”. Spero che lo spettacolo arrivi in Italia e che vederlo faccia bene a tanti.
Sto leggendo un bellissimo e divertente romanzo. L’ultimo di Daniel Pennac che ultimamente aveva un po’ perduto lo smalto dei vecchi tempi ma ora ritorna alla grande, raccontando la storia autobiografica del suo disastroso curriculum scolastico. E’ stato un somaro a scuola: proveniva da una serena famiglia borghese e aveva tre fratelli maggiori scolari modello, ma era ottuso. Da grande poi si è redento diventando professore di liceo. Il romanzo regala una visione del mondo della scuola a 360°: davanti e dietro alla cattedra. Ci sono perle di saggezza adolescenziale, ma anche disgressioni psicopedagogiche e pagine esilaranti.