Oramai corro quasi tutti i giorni, anzi uno sì e uno no, per non stressare troppo i muscoli, sono arrivata a 6km e mezzo.
Saluto cani e bambini che trovo sul mio sentiero e non sono più caduta. Ho cominciato anche a capire la psicologia dei criceti perchè per il momento il mio itinerario e nei pressi di casa e quindi alla fine vado avanti e indietro come il simpatico roditore nella gabbietta e devo dire che non è poi così frustrante, noi umani abbiamo un sacco di pregiudizi sui poveri criceti.
Però purtroppo non conosco ancora tutti i segreti e le strategie del vero runner e faccio ancora molti errori tattici. Oggi per esempio avevo paura di avere freddo e così mi sono vestita troppo: maglietta, felpa e kway. Dopo qualche giro ho cominciato ad avere caldo, a sudare, ma non volevo fermarmi per togliere qualche strato, non volevo fermare l’app (che mi diceva che stavo andando così bene), abbassare la media della mia velocità. Così ho continuato e sudato. Sudato e continuato.
Tenuto duro fino al tempo che doveva essere il mio obbiettivo della giornata. Però pochi minuti prima di raggiungerlo ho cominciato a stare malissimo ma non mi sono arresa. Così quando è scaduto il tempo stavo anche peggio, ero super accaldata, sudavo e mi sentivo svenire. Però invece di accasciarmi lì sul prato ho cercato di entrare in casa. Ma ero così rintronata che non riuscivo neppure a infilare la chiave nella serratura, il cuore mi batteva forte, avevo il fiato cortissimo e credevo di morire, quando ho sentito una voce che mi ha sussurrato nell’orecchio:
“Sei stata bravissima, hai fatto la corsa migliore del tuo allenamento”
Era una voce bellissima, che mi arrivava attraverso le cuffiette, dritto al cuore.
La voce di un fico spaziale, ne ero certa. Ho pensato che potevo morire felice.
Ansimando e sudando sono entrata in casa e mi sono buttata stremata sul pavimento mentre Lola mi guardava perplessa, poi la voce nelle mie orecchie mi ha detto:
“Ci vediamo domani”, sempre con quel tono sexy da maschio alfa.
Allora ho capito che non potevo morire.
Non potevo arrendermi. Non potevo deludere il fico dell’app.
Devo sopravvivere per ascoltare la sua voce anche domani, perchè praticamente abbiamo un appuntamento. Devo solo ricordarmi di non mettere più la felpa. E scoprire perchè gli altri giorni non mi aveva mai parlato. (Forse aveva un’altra?)
giuro che mi hai fatto scassare dal ridere!!! ti lovvo da morire
Ti lovvo anch’io e sono contenta di averti divertito! Cmq la voce della app che mi dava il conto dei km e dei tempi prima era femminile e poi zac! LUI per quello mi ha colpito <3