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Per strada - Extramamma

Per strada

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Oggi all’ora di pranzo ero in centro a Milano.
Sono passata davanti al quartier generale di una grande assicurazione dove sciamavano fuori a frotte molte persone. Fra queste tre donne, belle, vestite bene con sandali all’ultima moda. Hanno cominciato a camminare dietro di me. Una di loro diceva, a voce alta: “Fra due giorni finisce la scuola, vi rendete conto? Sono rovinata…”
“Oggi devono portare il gelato…e anche le bibite…come faccio? Non arriverò mai in tempo…fanno una festicciola per salutarsi… non so se ce la farò, che ansia…”
“Stai calma, chiedi a un’altra mamma di aspettarti dieci minuti sei se in ritardo”, cercava di consigliarle la collega 2.
“Quale altra mamma? Hanno tutte danza, ginnastica, basket…”
Mi sono girata con una gran voglia di dirle: “Non fare così, apri un blog”.
Ho cercato con complicità lo sguardo della madre sola e indifesa contro le bizzarrie del sistema scolastico e della società, ma lei era troppo arrabbiata per abboccare. Cosi, a malincuore, ho lasciato perdere.
“Non fare così, vedrai che qualcuna ti aiuta…”, incalzava, con altruismo, collega 2.
“E poi? Cosa mi serve? Fra due giorni finisce la scuola! Ma ti rendi conto? E’ una rovina…come si fa? Come fanno i genitori che lavorano? Come fanno?”, la voce si alzava sempre di più con toni acuti di disperazione.
“Finisce la scuola!”, ripeteva in un mantra lamentoso che avrebbe strappato il cuore anche alla Gelmini.
“Ma finisce per tutti e due?”, si inseriva la terza collega che, dalla pacatezza delle voce, sembrava una senza figli.
“Eh, no! Non per tutti e due. Sarebbe troppo facile, finisce solo per il maschio…Mia figlia venerdì non ci va, perchè la sua scuola è un seggio, lunedì neppure, martedì entra alle 10.30…ma come si fa?”
“Il campo estivo?”, collega 2 cercava di trovare una via d’uscita.
“Il campo estivo inizia il 15!”, con un lungo e penoso ululato di dolore la mamma lavoratrice si è infilata in un bar ed è sparita dal mio radar.

Ho attraversato la strada e oramai con le orecchie modello Palomar ho ascoltato ancora:
“Ma cosa me frega di ritrovare qualcuno con cui ho perso contatti vent’anni fa? Scusa, ma se ho perso i contatti ci sarà pure il suo bel motivo!”
Mi sono girata, pronta a complimentarmi con questo guru di saggezza, ma poi anche questa volta il buon senso ha prevalso e sono stata zitta.

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11 Replies to “Per strada”

  1. Secondo me dovevi dirglielo con un sorriso splendente: "apri un blog!" e poi potevi sparire lasciando il tuo alone di saggezza e di mistero!

  2. Lo so che ti dico sempre le stesse cose, ma scrivi proprio bene. Oddio, ho fatto la scoperta del secolo. Aggiungila alle frasi tipo 'non ci sono più le mezze stagioni' e siamo a posto 🙂

  3. ..oh si e sembra che questi mesi saranno lunghissimi per mamme ( ed anche papà ) lavoratori tanto che il famoso consiglio – e i centri estivi ?- è meglio non darlo per non sentire -…si ma cominciano fra un mese …!comunque tu diglielo di aprire un blog…

  4. @Mammachefatica
    hai ragione dovevo lasciare un bigliettto da visita (che non ho) con scritto "Extramamma Bond"!
    @Mammafelice
    valà sciocchina! (grazie!)
    @Caty
    adesso giro il premio 🙂

  5. hihihi

    secondo me dalle una settimana ce la ritroviamo sotto il nick "manonpotevoaprirloprimaunblog???"

  6. fantastico guardarsi intorno con la mente reattiva e creativa, sei troooopo forte! L'udito è ottimo, e… come va con la lettura del pensiero?
    ciao

  7. Vedo che anche tu come me ti interessi parecchio agli altri…
    io personalmente non mi faccio mai un affettato di cavoli miei…

    però che bello essere curiosi!

    🙂

    ps: anche secondo me dovevi dirglielo e sparire nella nebbia.

  8. Comunque, per questa cosa dei blog… ma sai che Nestore voleva farmi mettere l'indirizzo del blog sul passeggino? :))
    Mi devo inventare la targa di pannolenci ahhaaaa

  9. oggi finisce la scuola anche per me.
    ho già un inizio di gastrite.
    buona estate!!

  10. @Eppi
    il mondo degli altri è meravigliosamente intrigante, irresistibile!
    @Mammafelice
    Sai che la targa è una grande idea? Anche a punto croce…
    @MAQ
    Invece le maestre hanno quel senso di leggerezza…chissà una mamma insegnante cosa sente? Sta bene dalla vita in giù e ha un gran mal di testa. Zoppica da una gamba e corre con l'altra?
    Che sia iniziata così la schizzofrenia?

  11. nn ci voglio neanche pensare, ricordare quando i ragazzi erano bambini e la chiusura della scuola mi mandava in crisi.
    avrei voluto prendere x il collo quelle stronze che si lamentavano che li avrebbero avuti tra i piedi x 3 mesi: e io che devo andare a lavorare cosa dovrei fare?
    poi ho capito che ognuno vede il suo, inutile litigare x decidere chi è più sfortunata.
    cmq hai ragione, anche a me verrebbe da dirlo spesso, quando sento qualche donna che si lamenta, del marito dei figli del lavoro della suocera…apri un blog, ci sono donne in gamba con cui condividere!!!!
    e sai una cosa? anche a me piace ascoltare i discorsi delle altre, e anche io vorrei intervenire sempre e dire la mia!

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