In coda alla cassa del supermercato.
C’è un battibecco fra la signora davanti a me e quella davanti a lei, per il posizionamento del “separatore di spesa”. La prima tizia rischia di pagare un litro di latte in più e diventa un po’ cattiva.
Il resto della fila è dalla parte della seconda tizia e quindi la signora litigiosa, dopo aver lanciato un paio di occhiate ostili, mette tutto nel sacchetto e se ne va sbuffando. Tutti fanno un sospiro di sollievo, tra l’altro era anche cessa.
Quando tocca a me a pagare la cassiera propone un bel biglietto della lotteria.
“Ha tre possibilità di vincere”
“Sì, tre su un miliardo!”, le rispondo con un sorriso, perchè da quando la signora cattiva è andata via siamo tutti più sereni.
Infatti anche gli altri in fila sono d’accordo con me: sorridono e annuiscono.
“Comunque grazie”, continuo, “ma sono a posto. Ieri sera ho giocato al lotto”
“Ah!”, fa la cassiera con sguardo interessato.”Dovrei farlo anch’io”
“Eh, sì. Saprò stasera se sarò milionaria, ho sognato i numeri”, non posso fare a meno di vantarmi.
“Davvero?”
“Li ho sognati anche vent’anni fa e ho vinto”, oggi ho proprio voglia di tirarmela.
La cassiera mi scruta con occhi diversi.
Sono lusingata. Allora cedo: “Se vuole glieli dico”
Lei smette di passare i prodotti della ragazza in coda dietro di me. Si blocca fra uno yogurth e una confezione di banane. Tira fuori il rotolo della carta dalla cassa, ne strappa un pezzetto e prende una biro, guardandomi speranzosa. Aspetta il dettato.
Intanto la fila di persone che deve pagare si è allungata.
Perciò dico: “Guardi che magari però queste persone si arrabbiano…”
“No, no, mi dia i numeri…”
Una signora da dietro fa la ola: “Ce li giochiamo tutti!”
Così snocciolo i numeri.
“Su che ruota?”
“Tutte”
La cassiera fa un’espressione perplessa:
“Milano”
“Meglio”, sorride. “Devono essere giocati tre volte”
“Certo”, confermo con aria da esperta.
E’ finalmente arrivato il momento di mettere nel portafoglio la tessera del Carrefour e andarmene.
Tutti quelli della fila mi salutanocon un bel sorriso carico di ottimismo.
“Ci vediamo ai Caraibi!”
Sì, perchè, come dicono al telegiornale, la ripresa c’è. Il PIL cresce.
Però intanto affidiamoci alla fortuna!