Ieri sera ho chiamato la babysitter poi sono uscita con lei e ho lasciato Sant’ a casa con le ragazze. O anche le ragazze a casa con Sant’. Comunque, siamo uscite e ci siamo divertite.
La nostra destinazione era la presentazione dell’ultimo libro di Alessandra Faiella, un manuale che insegna ad assere assertivi, a farsi rispettare e non farsi prevaricare. In questo simpatico mondo in cui tutti cercano di fregarci, imparare a reagire e interagire nel modo migliore in tutte le situazioni a rischio (praticamente sempre: dalla famiglia al lavoro passando per il parco giochi e il supermercato) non è cosa da poco.
C’è chi per non farsi mettere i piedi sulla testa dal prossimo reagisce con aggressività, chi invece diventa zerbino e chi si macera nei sensi di colpa.
Mentre l’assertivo invece è estremamente fico: risponde a tono, senza lasciare una scia d’odio, soprattutto senza pensare che avrebbe potuto fare meglio.
Non è affatto facile.
Nella presentazione, divertentissima perchè la Faiella è una comica (oltre che una veggente e infatti ha scritto anche questo libro in tempi non sospetti) e aveva come spalla una collega sono stati fatti parecchi esempi illuminanti e anche un test per misurare il grado di assertività.
Nel rispondere ho un po’ barato e sembravo quasi normale, ma so che propendo per il genere zerbino fuori casa e aggressivo nell’idillio della coppia.
Poi un altro mio problema è che tendo a fuggire invece di affrontare una situazione in cui dovrei dire “no” con assertività, cerco di sparire e non farmi trovare per eliminare i problema.
Insomma ho mooooolto da migliorare. E voi?
P.S. Per chi vive a Milano c’è anche un’altra notizia interessante: al Teatro la scala della Vita che si trova all’interno della Macedonio Melloni, c’è Crisi di riso, una rassegna di spettacoli comici che si tiene ogni due giovedì del mese fino alla fine di maggio. Questa iniziativa sostiene l’associazione onlus Il sipario dei bambini che aiuta i piccoli dell’ospedale.
Tanti anni fa ho partorito proprio in questo ospedale, ho avuto molta sfiga, sono stata ricoverata per tanto tempo. Ho rischiato di dover mettere Anita nella loro patologia neonatale, invece del classico gioiello quando c’è stato un happy ending, con neonata nata sana e abbastanza pacioccona, ho devoluto a questo reparto. (Anche se adesso quando mi fa arrabbiare mi chiedo se per caso non fosse stato meglio beccarmi un paio di orecchini!)
Comunque, questo flash-back un po’ patetico per sottolineare che questa iniziativa mi sta particolarmente a cuore.
E può darsi che quando andrò agli spettacoli invece di ridere mi verrà anche un po’ da piangere per la commozione.
Il libro lo voglio perché sono una professionista dei sensi di colpa che però non mi sono venuti per caso, mia mamma ci ha messo tanto impegno, quindi Extramamma occhio con le tue splendide bimbe che i sensi di colpa sono una tragedia.
Grazie per la segnalazione
Marina
caschi bene, infatti ci hanno letto alla presentazione anche un bell’esempio di conversazione killer mamma-figlia!
Sto attentissima con le ragazze, ma temo di aver probabilmente già fatto danni.
Anch’io avevo una mamma bravissima a farmi sentire in colpa, anzi in colpissima, quasi come un’assassina 🙁
mmmmm me sa che sono come te. e anche una che quando c’è da tirare fuori la grinta, ci metto un po’, se posso evitare evito, e comunque la prendo alla larga. e se è in gruppo è meglio!
diventando grande ho imparato con il tempo a tener duro sui miei spazi e soprattutto sulle miei idee, penso che il mio posto di lavoro sia stata una grande palestra. Sono passata dalla ragazza che se la guardavi diventava bordeaux a quella che ti piazza gli occhi addosso e non calo lo sguardo (magari divneto ancora rossa, ma non cedo)
Una volta ho conosciuto un tizio che aveva fatto un corso a Londra dal titolo “How to be assertive”. Volava diventare collaboratore della rivista. Gli ho detto che lo avrei richiamato…e non l’ho mai fatto :-))
io sono assetiva se non devo dire no! sennò stacco il telefono 🙂
Io adoro la Faiella. Ho il suo Dizionario italiano -lei, lui-italiano. Divertentissimo ma anche troppo vero…!!
Mi sa che comprerò pure questo, non lo conoscevo.
Io sto facendo i compiti..leggo il suo libro. Al momento non ho ancora avuto modo di testare la mia assertività, ma mi sento già una persona migliore!
Maria Chiara
forse abbiamo frainteso il proverbio “in amore vince chi fugge” utilizzando soprattutto la parte del darsi alla macchia 😀
dobbiamo migliorare!
Agrimonia
ci credo infatti avrei detto che sei assertiva!
Titti
scusa, ma qui il problema non mi sembra che lui fosse poco assertivo, ma tu che sei stata un po’ cattiva a non richiamarlo!
Supermamma
allora siamo uguali!
Bismama
non sapevo di questo libro/vocabolario, lo cercherò!
Margot
…e il mondo sarà tuo!
Grazie per il suggerimento di lettura. Io…ehm…mi sa che tendo ad essere più zerbina in casa che al lavoro (anche se c’è chi sostiene il contrario)!
Juliaset
è senz’altro meglio farsi valere, fuori che in casa 🙂
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