“Mamma cosa è successo?”, mi chiede Anita appena tornata da scuola.
“Niente…”
“Perchè hai quella faccia?”
“E’ morto Potus”
“Oh, no! Mi dispiace, povero Potus!”
“Eh, si… purtroppo”
“Mamma non essere triste, ora sarà nel paradiso delle piante. Ha avuto una vita lunga e felice, piena di soddisfazioni”
Io e Potus eravamo insieme da 21 anni, l’avevo comprato in un chiosco all’angolo di piazzale Cuoco, appena ero arrivata a Milano. Per farmi compagnia ed essere en pendant con l’assurda moquette verde pisello del mio monolocale. Potus mi aveva seguito poi in tutti i traslochi. Potus era con me quando ho incontrato Sant’, Potus ha visto il matrimnio, la nascita delle bambine…è stato testimone degli avvenimenti più importanti della mia vita.
Potus aveva avuto 4 figli, due morti in culla, cioè subito dopo la nascita perchè ero andata in vacanza e mia cognata non li aveva annaffiati. Gli altri due invece erano sopravvissuti e ormai grandi.
Erano, fino a ieri, nella serra sul balcone di fianco a lui. Ho trovato morti anche loro.
Quest’inverno per le mie piante è stata una vera strage: oltre a Potus e prole, sono schiattati Ficus, il primo della serie, tre mesi fa. Ficus, aveva 5 anni, era di Emma che lo annaffiava, spolverava e l’anno scorso gli aveva anche regalato per Natale un pupazzetto di albero in panno lenci rosso e glielo aveva attaccato alle foglie.
Ficus quest’estate era sulla terrazza, stava bene. Poi verso l’autunno ha cominciato a perdere foglie inspiegabilmente.
L’ho portato in casa per passare l’inverno e dopo pochi mesi è morto. Emma era molto triste.
Poi è toccato a Dracena, 7 anni, stava bene era anche incinta di un Dracenino e invece in casa, un mese dopo Ficus se n’è andata anche lei. Poi è stato il turno di un’altra pianta che non aveva un nome, veniva semplicemente chiamata “quella di Anita” perchè 4 anni fa era stata un regalino di Natale preparato con le maestre.
Era una pianta grassa con dei fiorellini fucsia. A casa nostra stava benissimo era cresciuta e le avevo cambiato il vaso più volte. Anche lei trovata, ieri, cadavare nella serra.
Forse la suina ha risparmiato gli umani del pianeta e si è concentrata sulle mie piante.
Sono convinta che sia stata una pandemia. Potus aveva strane macchie grigie sulle foglie. E il suo primo figlio morto, da verde era diventato grigio. Amo le piante, non ho mai pensato di avere il pollice verde brillante, ma almeno verdino.
Negli anni ne ho ammazzate tante, inavvertitamente, ma non mi è mai capitata una cosa del genere.
Ora in casa gli unici superstiti sono due cactus, che hanno sempre condotto una vita piuttosto appartata e non si sono mai mischiati con gli altre piante e una dracena che è sempre stata degnata di meno attenzioni e tenuta in un angolo, ignorata da tutti. Non le avevamo dato un nome e nessuno in famiglia ha mai detto : “Questa è mia” e l’ha addottata.
Ora sta benissimo. Che sia lei l’assassina?
24 Replies to “Una strage”
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Mazza che strage… Immagino tu abbia controllato bene foglie e radici, alla ricerca di parassiti e/o muffe. A me era capitata la stessa cosa a Genova, qualche anno fa: avevo portato un ramo con un paio di foglie (ormai morte) al proprietario di un vivaio il quale, osservando il tutto con una lente, aveva capito la causa del problema: pidocchi (che io non avevo assolutamente notato).
Mi aveva dato cura e profilassi e almeno ero riuscita a salvare le superstiti.
Ciao e in bocca al lupo!
Non so come aiutarti a trovare l’omicida!A casa mia sono sempre io!Ti dico solo che sono riuscita a fare secca per ben due volte dell’edera!!!!baci
secondo me è il maggiordomo!!
Licenziatelo prima che faccia fuori le altre piante….
Io ad ogni primavera mi cimento in travasi e semine…e due mesi dopo ripongo i vasi con terriccio e pianta mumificata, dentro un mobile nel balcone..per poi riesumarli la primavera dopo
Mi consolo! Quest’anno è stato incredibile anche per me, credo di aver perso anche il mio, di pollice verdino… ma forse non è colpa nostra? Strage anche qui, ho dato la colpa alle condizioni di umidità, annaffiandole come sempre marciscono, meno di sempre muoiono di sete…. manco le ederine in bagno mi durano!! Ci ho rinunciato, magari riproverò quest’estate… speriamo non sia per qualcosa di peggio nell’aria ;-((
Addio a Potus, Ficus e tutti gli altri… ti sono vicina 😉
Non prenderla a male sai, sono realmente dispiaciuta per Potus e le Altre, e ti capisco – non sai che inverno tragico sia stato pure per le mie – però… come la racconti, è troppo uno spasso – tristissimo ma sto ridendo come una matta – scusa!
Cristina
secondo me hai ragione, è certamente lei!!!!!!
.. io negli anni mi sono convertita alle piante grasse! danno una soddisfazione… incredibile. Coriacee, toste e pronte a sopravvivere a tutto! 🙂
per gli anni passati di lutto che ho vissuto.. ti sono molto vicina…
oh povero Potus. Il freddo assassino di quest’inverno ha fatto molte vittime, io evito di uscire sul balcone perchè temo di trovare tutte le mie piante che si son sciolte col disgelo 🙁
Sentite condoglianze a tutta la famiglia. Io non ne ho quasi più così non rischio…
Lascia perdere:((
Anche io sono in gramaglie per la morte del mioc actus gigante, ammazzato dalla neve che ha preso (l’ho dimenticato fuori durante il trasloco!).
sono rammaricata x il lutto…ma porca miseria, si puo’ ridere così leggendo il tuo post?
Anche il mio ficus ha rischiato. Ma è bastato spostarlo in una posizione più favorevole alla luce perchè tornasse come nuovo, guardato con invidia da tutti quelli che vengono in casa mia (dev’essere effettivamente stato un anno difficile dal punto di vista della flora urbana).
Non sta bene il mandarino cinese, fuori sul balcone con delle foglie sospettosamente gialle.
mai sentito di un pianticidio come questo!
Mi sa che ti sei portata in casa una Dracena E-Marginata che essendo notoriamente gelosa e vendicativa, avrà messo in atto il suo diabolico piano per eliminare la sua nobile sorellastra Drachena, con annessa prole (sai, per evitare future vendette… non si sa mai), togliendo di mezzo i suoi prodi moschettieri Ficus, Potus ed Aramis (ops, l’ulitmo non c’entra).
Direi che a questo punto il nome più adatto alla pianta sarebbe Dranchena “Richelieu”. Che ne dici?
PS: una telecamera nascosta che vigili sulla pianta, io la metterei…
Io ci ho (quasi) rinunciato. Il cuore non mi avrebbe retto a furia di prendermi dispiacere per la morte delle piante come succede anche a te. E quindi cerco di non coltivarne più: stop, niente passione, niente tentativi.
E’ che io mi ci affeziono, e poi mi prendo molto dispiacere. Ecco, per esempio in questi giorni… no, non lo voglio dire per scaramanzia, ché poi finisce male. Ma era una bella notizia.
Ti faccio le mie sincere (e non sarcastiche) condoglianze perché comprendo perfettamente lo stato d’animo: recentemente mi è morta una CALATHEA VEITCHIANA bellissima che aveva le foglie che si aprivano e chiudevano mattina e sera. Un colpo dal quale ancora non mi sono ripresa. Basta che se no piango.
Ma no che non è lei! Lei finalmente sta bene perché spera che qualcuno si decida, essendo rimasta sola, ad adottarla. O perlomeno a darle un nome. Anche un piccolo soprannome andrebbe bene.
I colpevoli sono i due cactus, ovviamente.
Ho letto un bellissimo libro in cui c’erano degli uomini cactus, e ti assicuro che erano davvero crudeli.
@Maddalena
penso che tu abbia ragione: ho ancora un cadavere da rimuovere…prendo qualche foglia e lo porterò anch’io dal vivaista, dove avevo comprato il concime, per un autopsia!
@Annalisa
e l’edera sarebbe pressochè immortale, vero? 🙂
@Miks
acc! Non ci aveo pensato, peccato che abbiamo licenziato il maggiordono la settimana scorsa…sai la crisi!
@Mammalisa
è vero le annffi marciscono…non le annaffi muoiono di sete…un po’ se la cercano :-))
Grazie Calzino 🙂
@Cristina
sono contenta che ti abbia preso bene la tragedia 😉
@Maria Chiara
quindi tu dici che i miei sospetti sono fondati…
@Suzie D
anch’o penso che le grasse siano meglio, però nei primi anni di matrimonio avevo ucciso anche un paio di loro, ma ero giovane…irresponsabile!
@Traspalena
mi dispiace anche per te, quest’inverno è stato proprio letale!
@Titti
perchè sembra poco, ma anche per le piante ci vuole tempo… accidenti!
@M di Ms
ti sono vicina, e condivido 🙂
@Daniela
bisogna trovare anche il alto comico delle situzioni tragiche 😉
@Papà della Bassa
mandarino cinese? Ma allora vuoi proprio umiliarmi…
@Superdaddy
ipotesi interessante e senz’altro realistica: vado ad applicare subito la telecamera!
@Ondaluna
anche tu sei sensibile! Una storia tremenda anche la tua. Dai, speriamo almeno nella primavera 🙂
@LGO
cactus-killer? C’era anche una canzone forse? O era psycho killer? 😀
una cosa così mi era successa solo con quattro piante di gerani…tutte con un ragnetto…adesso ho solo una violetta che non riesco ancora a capire come faccia a sopravvivere!
io ho il pollice decisamente nero! mi è sempre morto tutto, anche i cactus. L’anno scorso per i miei 40 mio fratello ha osato regalarmi un magnifico ficus. E’ rimasto da mia mamma, perchè non avevamo spazio. Ora, dopo il trasloco, continua a dirmi di andare a prenderlo, ma io so che se lo faccio lo condanno a morte certa … prima o poi però dovrò …
Momsinthecity
capisco benissimo la tua paura! Adesso però inizia la primavera (era anche ora!) e dobbiamo avere fiducia… mettilo alla luce, innaffialo poco e prega!
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