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Scuola genitori: un nuovo appuntamento - Extramamma

Scuola genitori: un nuovo appuntamento

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Le punizioni corporali non servono a nulla, anzi sono deleterie. Lo so per esperienza, da ex bambina picchiata. Ne sono profondamente convinta e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Per questo vi segnalo un nuovo appuntamento della Scuola Genitori, di Daniele Novara, intitolato Punire non serve a nulla, in cui si spiega perchè la mortificazione, non è mai un mezzo educativo.
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L’appuntamento presso l’Auditorium Don Bosco, in via Melchiorre Gioia, a Milano e l’ingresso è gratuito.

Come antipasto vi lascio con alcune considerazioni di Daniele Novara sull’argomento:

C’è una convinzione dei genitori italiani che, è davvero dura a morire: parlo dell’idea che i bambini possano imparare qualcosa quando sono picchiati o umiliati.
Certo, ormai nessun genitore ammette più pubblicamente di essere a favore delle punizioni corporali, anzi. Eppure quando aumenta la confidenza c’è sempre qualcuno, nella maggiore o minore approvazione dei presenti, che se ne esce con: “Però quando ci vuole ci vuole: una bella sberla non gliela toglie nessuno e vedrai che dopo ci pensa due volte prima di rifarlo!”
Il problema è che ormai le ricerche scientifiche che smentiscono questa convinzione sono troppe e troppo dettagliate per poter nascondersi ancora dietro l’idea che, anche solo in qualche caso, la punizione fisica possa davvero funzionare. È piuttosto chiaro: quando i bambini sono picchiati o umiliati imparano sicuramente qualcosa, purtroppo però non quello che i genitori vorrebbero insegnare.
Prima di tutto, le punizioni fisiche, o comunque le punizioni degradanti, indeboliscono e minano il legame tra genitori e figli. Se un rapporto di fiducia reciproca è alla base di uno sviluppo sano, quando i genitori puniscono fisicamente o emotivamente i bambini, essi impareranno che i genitori non sempre li proteggono: questo produce difficoltà emotive, e spesso anche comportamentali.

Poi: le punizioni umilianti, fisiche o meno, compromettono lo sviluppo emotivo dei bambini. Quando un adulto, un genitore o qualcuno che esercita un ruolo educativo su un bambino, utilizza le punizioni, produce spesso l’effetto di minare l’autostima dei bambini. I bambini hanno bisogno di sentirsi accettati, accolti.
Inoltre, le punizioni fisiche possono generare sentimenti di rancore e ostilità nei confronti dei genitori che i bambini non riescono a esprimere direttamente generando sentimenti di rabbia e risentimento repressi. E si è verificato che questo genere di punizioni diventa un modello di risoluzione aggressiva delle situazioni conflittuali che il bambino cercherà poi di riprodurre nei propri rapporti di forza. I bambini che subiscono punizioni fisiche tendono a diventare più violenti, a essere coinvolti in episodi di bullismo e anche ad aggredire i futuri partner, mentre i bambini che subiscono punizioni umilianti hanno maggiore probabilità di mentire, rubare e ricorrere alla violenza.

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2 Replies to “Scuola genitori: un nuovo appuntamento”

  1. aiuto, non voglio leggere. si ma ho letto. sono anche io una ex bambina (ragazzina e anche giovane adulta) picchiata e anche umiliata. perché una volta si usava e non c’era da meravigliarsi. solo mia nonna paterna non voleva e si metteva in mezzo.
    e tutto questo non so se ha indebolito e minato il legame con i miei genitori (si, no, forse, con mio padre di sicuro, con mia padre odio/amore tutta la vita) di sicuro io riconosco le mie difficoltà emotive e spesso anche comportamentali infatti nel mio caso autostima non pervenuta. basta smetto sennò piango. mi sa che sono un caso da manuale. grazie per averne parlato.

    1. Mi dispiace di averti scombussolato! E mi dispiace che tu abbia subito queste prevaricazioni. Però è vero “ai nostri tempi” era considerato normale menare i figli per educarli.
      Adesso fortunatamente non è più così però qualche anno fa quando le mie figlie erano piccole e stavo in mezzo ai genitori, in situazioni varie, ho visto madri dare sberle senza motivo.
      E poi putroppo in giro si sente troppo spesso questa minaccia: “Smettila che poi le prendi!”, detto anche da madri giovanissime.

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