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Una Karenina annacquata - Extramamma

Una Karenina annacquata

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Con le migliori intenzioni e il cuore traboccante di romanticismo, sono andata a vedere Anna Karenina, il kolossal tratto dal famoso romanzo di Tolstoj e nonostante il cast stellare, la ricchezza dell’ambientazione, dei costumi (premiati anche con l’Oscar) l’ho trovato molto patinato e poco appassionante.
L’amore travolgente fra Anna e il Conte Vronsky, in questo film, era coinvolgente come un servizio di moda su Vogue.
Non mi ha trasmesso nessuna emozione, se non un leggero fastidio pensando al costo stratosferico di tanto sfarzo.
Anna è interpretata da Keira Knightley, bellissima, con gli occhi infuocati ma con il collo e il mento sempre troppo tesi in qualsiasi scena di passione ed emozione.
Lui, l’oggetto del desiderio, il mitico conte Vronsky, è stata una grande delusione perchè più che un russo dal sangue caliente sembrava un extra dei Village People.
Grande errore di casting!

(direi quello biondo con il caschetto)

E per lui Anna lasciava il marito che era interpretato da Jude Law. Ok, era invecchiato e imbruttito ma sotto il cerone rimaneva sempre lui! Nessuna donna, neanche la più decerebrata, lascerebbe Jude Law per uno dei Village People!
Poi il doppiaggio lasciava molto a desiderare. In una scena in cui Jude-Karenin sgrida la moglie perchè alle corse dei cavalli si era troppo appassionata per le sorti di Vronsky, facendo scandalo davanti a tutti, lei sconvolta e arrabbiata, risponde: “Ma cosa dici? Ma non capisci?” e ha l’accento uguale uguale, con un pizzico di romanesco, alle voci femminili di Willowoosh e allora ho riso parecchio.

Una delle poche cose eccitanti del film è stata l’apparizione di Michelle Dockery, Lady Mary in Downton Abbey. Diceva solo due battute ma sono stata contenta di vederla.
Mentre il crescendo di passione e tormento di Anna, durante le due ore e dieci minuti di film, invece di commuovere è diventato sempre più simile a un capriccioso isterismo.
Alla fine quando si è lanciata sotto il treno, devo ammettere, è stata quasi una liberazione.

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11 Replies to “Una Karenina annacquata”

  1. evvai, altro film da cassare. ma se devo essere sincerissima mi fa piacere che tu sia andata a vederlo perché ci ha potuto scrivere questa rece che mi ha fatto sbellicare dal ridere, specie la fine. comunque avevo visto il triler e devo ammetere che anche io mi ero assai stupita per la scelta di Karenin. immagino che questi qua non abbiano mai letto Anna Karenina e che avendo in mente solo il box office abbiano pensato “dai si questo va bene”.
    ahhhhhhhhhhhh, che tristessssssa. considerando che per me AK è una lettura annuale – acc è da un po’ non lo leggo, devo riprenderlo – e che non dico che lo so a memoria, ma quasi. credo che il miglior film sia ancora quello con la Garbo nel ruolo del titolo e comunque Keira a me non era piaciuta neanche come Elizabeth Bennet, no, troppo nervosetta e contemporanea.

    1. 😀 Condivido pienamente con te il dubbio sul fatto che gli addetti al casting abbiano letto il libro!

  2. Ah ah ah ah… quasi quasi andrei a vederlo perchè durante la proiezione mi tornerebbero in mente i tuoi commenti e così riderei di gusto!!!!

    1. Nell’insieme è un film confezionato bene, nel senso che hanno non hanno certo badato a spese nel realizzarlo, però, davvero non appassiona e considerato il classico che rappresenta la passione e il coinvolgimento per gli spettatori erano condizioni essenziali!!!
      Cmq contenta dia verti divertito 🙂

  3. ehehe qualsiasi riduzione di Anna Karenina io abbia visto sono stata sempre contenta quando arrivava il momento treno.
    Vronsky è insipido sono d’accordo, Keira mentoinfuori Knightley è tutta collo e deve avere avuto per il film una policy strettissima sulle scene di nudo perchè per quanto svestita era sempre vestitissima. Io però l’ho visto in lingua che è parecchio meglio è mi è piaciuta tanto l’idea del teatro come spazio da sfondare continuamente per la messa in scena. E sì, i vestiti

    1. Grazie del commento e invidio il tuo aver visto il film in inglese!
      D’accordo anche sulla pudicizia (per contratto) di Keira e hai ragione, (ho dimenticato di scriverlo perchè mi sono fatta prendere dalla cattiveria) la trovata dell’ambientazione a teatro era geniale!

  4. aahahahah idem come rose, adesso lo vado a vedere solo x vederlo attraverso i tuoi occhi

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