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Paura di volare - Extramamma

Paura di volare

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Alcuni giorni fa, in un volo di ritorno dalla Germania, Sant’ ha vissuto questa simpatica e virile esperienza.
L’aereo era piuttosto piccolo, un bimotore, e nel cielo c’era parecchia turbolenza.
C’erano i fulmini nel cielo, si sobbalzava di brutto, non hanno neanche dato da bere e nonostante ciò alcuni passeggeri hanno chiesto il fatidico “sacchetto” per vomitare.
A fianco di Sant’ era seduto un signore, un cinquantenne sconosciuto che quando il comandante ha dato l’ordine di rimanere seduti con le cinture allacciate e i tavolini chiusi, è diventato estremamente e pateticamente amichevole. Era abbronzato ma sbiancato come un lenzuolo.
A sorpresa, si è aggrappato al braccio di Sant’ che, piuttosto perplesso ha dovuto raccoglierne le confidenze:
“Per lavoro viaggio molto e sa come succede…si incontrano tante persone…tante donne”
“Scusi?”
Sant’ leggeva ma suo malgrado, vedendo l’ansia del suo vicino ha messo via la sua rivista.
L’areo faceva salti da montagne russe, la mano dell’uomo pallidissimo stringeva sempre più forte il braccio di Sant’ e la confessione inesorabile continuava:
“Sono sposato, amo mia moglie, ma sa…capita. E’ successo, con questa donna, abbiano avuto una storia…”
“????”
Se c’è una persona che preferisce parlare di gomme da neve piuttosto che di pettegolezzi questo è Sant’, ma il suo compagno di sedile era terrorizzato dai salti dell’aereo e voleva, a tutti costi, confessare i suoi peccati in un lungo, dettagliato, intimo e soprattutto liberatorio monologo.
Sempre aggrappato al braccio di Sant’ che ha anche cercato di liberarsi, ma l’adultero l’ha fermato:
“La prego, mi ascolti….è durata quasi un anno…non volevo ingannare mia moglie…non volevo. Mi crede?”
“Mmmmmm”
Sant’ in realtà pensava di chiamare lo stewart per chiedergli se magari poteva aiutare lui il peccatore pentito, ma non è stato necessario, perchè magicamente la turbolenza è cessata e così anche il “J’accuse” del fedifrago.
Ha mollato il braccio di Sant’ e in composto silenzio, con gli occhi chiusi, ha ascoltato la voce del comandante che annunciava l’imminente atterraggio.
Sant’ contento e sollevato ha potuto così dare un’ultima occhiata alla sua rivista.
Dopo pochi minuti sono atterrati sani e salvi. Hanno preso il bagaglio a mano dalle capelliere e avviandosi verso l’uscita, Sant’ ha salutato cortesemente l’adultero, questo invece l’ha ignorato, facendo finta di non averlo mai visto. Aveva salvato la pellaccia ed era molto probabilmente pentito di essersi pentito!

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24 Replies to “Paura di volare”

  1. non ho paroleeeeeeeeeeeee…. a me ha fatto una cosa simile una mia collega… mi ha morsicato e torturato per un viaggio aereo simile.. andavamo a Barcellona… io l’ho consolata e…. alla fine io ora ho paura di volare e lei il giorno dopo e’ andata in Thailandia……….. Caro Sant’ c’est la vie…
    patti sentiamoci domani probabilmente vado domani venerdi al cinema domenica compleanno del fratello e della cognataaaaaaaaaa

  2. Manolaaaaaaaaaaaa.. ti ricordero’ sempre x questo fattaccioooooooooooooo!!!

  3. A me + husband è capitato di volare con un piccolo bimotore, da Stoccolma a Tallin. Confesso di aver provato una certa apprensione al momento di salire sul velivolo che non era più grande di un pullmino 29 posti.
    Per fortuna non ci sono stati problemi, anzi, abbiamo pure ricevuto il pranzo, un panino ben imbottito, più dolcetto, più caffè…

    Riguardo al pentimento post-confessione, mi è successa una simil esperienza con la mamma di un ex alunna, che, dopo avermi raccontato in tono accorato una disavventura capitata alla figlia, da quella volta sembrava quasi evitarmi quando mi incontrava. Mah…

  4. Che malinconia… ma io uno così l’ho conosciuto. E lo ricordo ancora con disgusto

  5. Ciao Extra,

    Ma scusa la domanda.. tuo marito Sant’ va in giro vestito col clergyman ? I casi sono due .. o e’ un pastore protestante in incognito…. oppure ha la tipica faccia da prete che attira la occasionale confessione ex tempore .. con annessa estrema unzione quando capita.

    Quello che non capisco e’ quel pirla che dopo aver confessato le corna, il peculato, le tangenti e tutto il resto in aereo credendo di essere in punto di morte… poi fa finta di niente .. e senza neanche tener conto della rottura di palle che ha causato al vicino .. non lo saluta neanche.

    Boh….

  6. Lisa
    interessante che tu abbia avuto un’esperienza analoga!
    Cautelosa
    infatti è piuttosto comune che quando si confessi una cosa scabrosa poi ci si vergogni e allora invece di usare questa consapevolezza per migliorare (tocchiamo il fondo e poi rimbalziamo su!) la gente tende a “rimuovere” i testimoni scomodi!
    Destinazione estero- Tao mamma
    e non era nenache un aereo di Stato! Perchè lì certo non ci si pente 🙂
    ‘povna
    hai ragione: dal punto di vista sentimental-narrativo manca la conclusione!

  7. Delphine
    ma non era lo stesso, come si dice a Milano, pirla???
    Worldwidemom
    infatti Sant’ era basito!
    Ex tredicenne maschio
    Sant’ è il nome non la professione…penso che per quel signore per esternare andasse bene chiunque, magari anche Vallanzasca 🙂
    Trilly
    a volte la realtà è peggio della fantasia 😀

  8. se riuscita a farmi ridere di gusto…immagino la faccia di Sant’…io ho fatto il volo Bologna-Luxor con una persona che mi stringeva la mano…sono atterratache la mano era cianotica

  9. Zia Cris
    sono contenta che ti sia divertita, a volte l’aereo fa brutti scherzi, forse sarebbe meglio se prendessero un bel sonnifero, così collassano nel sonno e via 🙂

  10. Pensa se fosse stato il nostro presidente del consiglio a confessare….che scoop!

    p.s.Nel viaggio verso le Maldive un tizio si sente male “pressione, vomito ecc.ecc.” la coppia molto milanese lui sborone, lei invece carina ed affabile ce la ritroviamo al tavolo per i tre giorni lui molto pieno di sè quando poi parlando ha saputo che noi eravamo “gli sfigati” seduti dietro di lui quando stava male è diventato molto più umile

  11. Lo avevo capito ovviamente che si chiamava Sant’ … un po come Sante Licheri per intenderci .. ma il punto fondamentale non era il nome nella circostanza specifica del viaggio con connessione incorporata.

    Ma la faccia.

    Si vede che tuo marito ha la classica faccia da prete .. che la gente si sente invogliata a confessarsi e prendere la comunione…

    Comunque fossi stato al posto suo .. come minimo non gli avrei dato l’assoluzione.. tie’ .. cosi impara .. a non salutare

  12. a me succede sempre senza nemmeno le turbolenze…ma xkè certa gente deve ammorbarti con i suoi casi pietosi? come se le confidenze facessero sempre piacere….
    mi hai fatto proprio ridere extra, immagino la faccia di tuo marito…ma all’aeroporto c’era la moglie amorevole che aspettava???

    1. Grazie! E’ ispirato al concetto di quaderno ordinato: sto sgridando tutti i giorni mia figlia piccola che ha dei quaderni osceni e quindi per coerenza cerco di dare il buon esempio 🙂

  13. Povero Sant’
    Io ho fatto il viaggio di ritorno da Bangkok seduta a fianco di un tizio terrorizzato. Quando siamo decollati mi si è aggrappato al braccio e mi ha detto allarmato “ma non dormirai mica??” e io “sì (dopo 2 notti di bagordi stavo già dormendo in piedi al check-in)” e lui “ma non è possibile io sono agitatissimo, non potrei mai dormire” e io “beh, dormirò io per entrambi” ed ho chiuso gli occhi… avevo vent’anni ed ero insensibile 😉 forse (FORSE) se mi capitasse adesso spenderei qualche parola di consolazione.
    Leggendo dell’avventura di Sant’ magari mi son persa un succulento racconto stile telenovela sui suoi tradimenti!

  14. Infatti avrai perso senz’altro una storia da romanzo, mannaggia!!!! 🙂

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