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DonnexDonne: solo nella cattiva sorte? - Extramamma

DonnexDonne: solo nella cattiva sorte?

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Il progetto di questa giornata di riflessione sull’aggregazione al femminile e sul modo positivo delle donne di far squadra è stato lanciato alcune settimane fa e da allora pensando al post di oggi, ho cercato di ricordarmi di buoni esempi di team fra donne.
Purtroppo però nelle mie esperienze le prime due fotografie che mi sono venute alla mente sono stati quadretti negativi: il lavoro nelle redazioni di giornali femminili e la colleganza fra delegate e mamme della scuola. Situazioni quasi surreali in cui le donne non erano certo esempi di buona prassi al femminile. Allora ho riflettuto più a lungo e trovato invece buoni ricordi e soprattutto un filo rosso che lega la sorellanza.
Le donne fanno squadra al meglio quando sono in difficoltà: dalle cose più tragiche a quelle più triviali.
Quando in gravidanza ero all’ospedale perchè rischiavo di perdere mia figlia ero assieme ad altre disgraziate nella stessa situazione, ad alcune è andata anche male e il figlio non l’hanno mai avuto. Eravamo diverse per età, professione, colore della pelle, reddito. Ma facevamo squadra e ci sostenevamo a vicenda.
Un altro esempio molro più leggero: in palestra, alle lezioni di pilates, o gag o qualsiasi altra cosa. Il nemico è la cellulite, i cuscinetti, o la trippa. Tutte insieme a sudare e a farsi forza per riuscire a non sbranare con libidine tre bomboloni appena finita la lezione.
Oppure più importante: i diritti legati al congedo di maternità. Anche qui unite e abbastanza nella cacca. Allora siamo solidali. Ancora: la condivisione delle pene d’amore. Vale quasi la pena di viverle per poterle piangere con le amiche.
Potrei continuare la lista ma credo di aver reso l’idea.
Le donne assieme sono fortissime quando c’è da combattere, da alzare la testa sotto il peso di una sfiga.
Credo essenzialmente per due motivi: perchè da secoli siamo state sottomesse e perchè non abbiamo il blocco emotivo degli uomini che raramente si sfogano fra loro quando stanno male.
Spero che riusciremo prestissimo a ribaltare e proiettare questa nostra capacità e complicità anche nella buona sorte: a non scannarci più per decidere che regalo fare alle maestre, chi è la collega più fica, la mamma migliore o la blogger più seguita.

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9 Replies to “DonnexDonne: solo nella cattiva sorte?”

  1. Pensavo a questo argomento proprio qualche giorno fa e sono giunta alla stessa conclusione. Nelle scemenze capita più facilmente di essere rivali, ma quando ci sono cose importanti, e c’è in gioco una famiglia, un lavoro, una gravidanza, un amore grande, una malattia, allora ci stringiamo le une alle altre e sappiamo darci molta forza, forse perchè abbiamo meno paura di chiedere aiuto. Devo dire che non avevo pensato alla cellulite, ma la possiamo tranquillamente mettere nei nemici da sconfiggere!
    Biancaneve

  2. Pingback: #Donnexdonne, una favola moderna. Forse. | IfratelliKaramazov
  3. La mia esperienza è diversa, ma credo che sia figlia di una formazione molto poco canonica e sicuramente poco familiare e molto orizzontale. A scuola, le mie alunne sono sicuramente più pettegole dei maschi, e, se la loro presenza è positiva, forte, necessaria (una classe solo maschile può essere molto problematica), una classe a prevalenza femminile, semplicemente, è da suicidio. Da noia di pettegolezzo, melassa e fru fru. Però, viceversa, basta una sola bimba per fare una classe diversa (mentre un solo maschio in una classe femminile nulla più di fronte alla demenza imperante). A scuola ho buoni e cattivi rapporti con colleghe e colleghi, in modo paritario. E anche per quanto riguarda i rapporti al di là dell’essere colleghi, ho avuto esempi (pochi) in entrambi i sessi. Senza Viola l’altro mondo sarebbe molto meno divertente, ma non nel momento del bisogno, ma in quello delle risate. E sono stata consolata dalle mie pene amorose da amici come da amiche.
    Ma sicuramente (e forse questo spiega un po’ la mia esperienza), nella mia mia militanza femminista, io resto soprattutto una grande fan dell’individualismo liberale.

  4. Sottoscrivo, con obiettivo comune il cordone che si crea fra donne è quasi indistruttibile. Ma se l’obiettivo non c’è, o non è nobile o gratuito, allora siamo davvero iene. A scuola è così, vai col valzer della ragazzina più bella, la madre più figa, la maestra più brava e la prof. più simpa. Sono tutte cavolate. Ma se la direzione ci sfiora il contratto, siamo intoccabili, tutte schierate, tutte insieme. Questa sì, è la giusta causa (così come lo è sostenersi in ospedale, o per le pene d’amore).

  5. Biancaneve
    …adesso alla TV dicono addirittura che è una malattia per intortarci meglio! 🙂
    ‘povna
    ci sono anch’io per l’individualismo liberale ma dovevo svolgere un tema donnexdonne e non volevo parlarmi addosso quindi ho cercato di essere leggera e schematizzare un pochino :))
    Mammatorino
    sono contenta che la pensi come me!

  6. l’hai scritto anche nel libro “il post sulle sfighe casalinghe o quello con la febbre dei pupi son queli più commentati”

  7. Agrimonia
    che soddisfazione mi citi!
    Oppure volevi solo sottolineare che scrivo sempre le stesse cose???

  8. ma va’ là……Tu sei avanti, queste cose le avevi già scritte in tempi non sospetti in cui ancora nessuno si faceva queste domande

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