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Sado-spiaggia - Extramamma

Sado-spiaggia

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Un altro raccontino delle nostre recenti vacanze al mare.

In spiaggia avevamo affittato i lettini e l’ombrellone in un bagno dominato da lei: la bagnina.
Una giovane donna molto carina, pochissimo abbronzata, sempre vestita di nero, con lunghi e bellissimi capelli corvini.
Occhi bistrati e qualche volta un cappello nero da cow-boy in paglia, tanto in stile St. Trop.
Lei era a capo di un gruppo di ragazzi che aprivano gli ombrelloni, spostavano i lettini, portavano le bibite, vendevano i gelati.
Appena arrivata ero contenta perchè ho pensato invece del solito bagnino-manzo abbronzatissimo e marpione vedevo finalmente la rivalsa femminile e femminista anche in spiaggia. Poi ho capito che invece purtroppo era una dittatura.
La donna capo per comandare non può ancora essere “normale”. Infatti lei era cattivissima.
Durissima sia con i suoi sottomessi ma non solo, perfida anche con il pubblico dei bagnanti. Che magari pallidi, ciccioni e seminudi le davano tanto sui nervi.
Non c’era bambinetto che potesse giocare a palla tra i lettini che non venisse redarguito, non c’era anziano che si potesse permettere una petanque nella striscia tra il bar e gli ombrelloni. Guai a correre, urlare, scavare una buca. Arrivava lei e con un sorriso da SS rimetteva tutti al loro posto.
E quelli della spiaggia libera a fianco se osavano oltrepassare il confine di un centimetro rischiavano di brutto.
Come minimo il sequestro della borsa frigo che si erano portati da casa.
Insomma in spiaggia apparentemente tutto filava liscio, ci si abbronzava tranquilli. Ma nessuno voleva immaginare cosa potesse celarsi nello sgabiozzo dove alla notte ero costuditi gli ombrelloni, forse i resti di qualche bagnanante dissedente e rumoroso.
Il nostro residence era proprio a due minuti dalla spiaggia, sulla stessa via: una sera mentre uscivamo a cena abbiamo incrociato la nostra bagnina che cambiata e docciata andava in paese a far danni. Profumatissima con un miniabito seconda pelle, accompagnata dal più carino dei suoi schiavi della spiaggia, barcollava su un sabot dal tacco 14 in metallo. Noi dietro, a una prudente distanza, eccitatissime per l’incontro imprevisto, ci davamo di gomito e ridacchiavamo. Abbiamo anche cercato di seguirla ma l’abbiamo persa quando è entrata nel primo bar.
(C’è stata troppo tempo e ci siamo scocciate di aspettarla appostate perchè avevamo fame). Forse è stato meglio così. Altrimenti avrei rischiato di non essere qui a raccontarlo.

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10 Replies to “Sado-spiaggia”

  1. Fare una buca???? Ma allora c’è del vero nella leggenda metropolitana che qualcuno ci raccontava sotto i nostri ben più anarchici ombrelloni, di bagni ed intere località dove è vietato fare buche e castelli?
    Ma dove andremo a finire….

    DaniVS

  2. beh grande la bagnina nazi!!! me la vedo che comanda a bacchetta e tu che ti nascondi dietro l’ombrellone. E dì la verità, quante volte ti ha cuccato a fare le buche???? mannagg’

  3. Agrimonia
    Penso che la spia potrebbe proprio essere il prossimo passo di carriera della nostra bella!
    Bismama
    Aveva troppo poche tette per essere baywatch!
    Dani
    Esistono, esistono davvero!
    Wwm
    Ne ho fatta qualcuna ma non mi sono fatta beccare eh eh!

  4. eheheh mi hai fatto ribaltare, mancava solo che fustigasse i vice-bagnini con gli spaghi che si usano per ancorar gli ombrelloni in caso di vento!
    Spero che la ricostruzione del soffitto caduto sia a buon punto, un bacione!

  5. Terribile la bagnina nazi… da noi non se ne vedono, ma c’è un bon ton da spiaggia che viene rispettato da tutti, o quasi: le buche si fanno, ma si chiudono una volta finito di giocare, per evitare che qualcuno si faccia male. I castelli invece si lasciano là e vengono rispettati anche da quelli in passeggiata, che li scansano per non distruggerli.
    Fortuna che io sono solo un’istruttrice di nuoto 😉 un po’ severa, ma faccio anche un sacco di complimentie di coccole ai miei piccoli allievi… le mamme sorridono felici dalla riva: vorrà pur dire qualcosa!

  6. Soleil
    forse li legava alla sera i suoi vice bagnini la nostra dominatrice!
    Monica
    ho dimenticato di raccontare del maestro di nuoto sulla nostra spiaggia: era un signore piuttosto anziano tutto “intabarrato” con la muta (l’acqua era calda come quella dei tropici ma così faceva più scena) poi aveva tipo 15.000 tavolette, “salsicce” e altri accessori fondamentali per nuotare. Prendeva 2 bambinetti alla volta e li faceva andare avanti e indietro trascinandoli come pesci morti.
    Però urlava cose come “batti i piedi, piega le gambe” e le mamme avevano un’ora di tempo libero e pagavano contente.
    Sono sicura, quindi, che sei vai tu in quella spiaggia fai i miliardi!!!

  7. A volte, quando l’acqua è freddina e ci devo stare dentro dalle 10 all’una, mi metto una di quelle magliettine da surf: mio marito mi sfotte, ma io sto calda al pancino e… fa anche un po’ di scena 😉
    Ho solo 3 tavolette e non le faccio usare quasi mai (scuola di pensiero diversa) invece i bimbi adorano tuffarsi sul fondo a recuperare i cerchi zavorrati! Ora scappo che forse ho un paio di allieve temerarie che si tufferanno nonostante la temperatura non sia delle migliori.

  8. Monica
    sì, sì mi sembri proprio di una migliore scuola di pensiero 🙂 buona nuotata!

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