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New York (seconda puntata) - Extramamma

New York (seconda puntata)

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Shopping

Le svendite sono iniziate il 26 dicembre alle 5 del mattino. No, non siamo andati. Con il dollaro basso, l’euro la faceva da padrone e in giro per New York c’erano moltissimi connazionali. La stragrande maggioranza era sulla Quinta Strada in fila davanti ad Abercrombie & Fitch (perchè non tutti sono fortunati come noi milanesi ad avercelo anche a casa).

Anita era piuttosto interessata allo shopping mentre la povera Emma (bravissima per tutto il viaggio) veniva sballottata da un megastore all’altro senza protestare troppo. L’unica cosa che la interessava era andare da F.A.O Schwarz che è il negozio di giocattoli più famoso a New York. Ed è stata una delusione, infatti è molto meglio Hamleys  a Londra (più bello e grande  il palazzo e più originali i giochi).

Il reparto più interessante da F.A.O Schwarz era quello dei dolci, dove c’era la barretta di cioccolata di Willy Wonka, quella de La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl.  Poi a me è piaciuto anche l’angolo del calzino spaiato (avranno copiato l’idea a Panz?) dove vendevano coloratissime “paia” di calzini a tre e ciabatte simili ma non uguali. Ho comprato un paio di ciabatte (perchè le avevo dimenticate a casa) e mentre acquistavo è passata una signora che ha commentato sarcastica e saggia:

“Calzini spaiati? Me li spaio da sola, non ho certo bisogno di comprarli!”

Il darkside dello shopping era la ressa che mi innervosiva e faceva venire i sensi di colpa etici. Tipo: che schifo tutto questo consumismo/vergognamoci! Per purificarmi dovevo almeno darmi una patina di cultura ed entrare in una libreria. Il lato bello delle svendite newyorkesi è che anche i libri sono scontati al 40-50%.

In un impeto di pattriotismo ho portato tutti alla libreria Rizzoli che è un luogo meraviglioso pieno di volumi e vuoto di turisti. Abbiamo guardato, sfogliato, annusato l’odore meraviglioso dei libri. Il negozio è su più piani: io ed Emma siamo salite al secondo dove c’erano molti volumi fotografici, libri d’arte e di fotografia. Insieme ci siamo messe a guardarne uno di Michelle Obama: bellissime immagini, dalla campagna elettorale ai giorni nostri. Finito con Michelle, estasiata da tanta cultura/eleganza/attualità/politica, sono passata alla scaffale successivo, appena dietro l’angolo per scovare altre chicche. Invece mi sono trovata faccia a faccia con questo enorme “accessorio genitale maschile”, in primissimo piano, larger than life, che troneggiava sulla copertina di un libro di foto in bianco e nero, probabilmente di Robert Mapplethorpe o di un suo epigono. So che a New York l’ambiente gay è spumeggiante e assolutamente creativo, ma aspetto ancora qualche anno per illustrarne le meraviglie alle mie figlie.

“Ragazze andiamo!”, ho gridato come se il locale stesse prendendo fuoco.

“Mamma aspetta, ci sono i libri sui graffiti!”, ha cercato di fermarmi Anita.

“No, no! Scendiamo di sotto, che è più bello!”, ho insistito parandomi davanti al volume Xrated.

E così abbiamo chiuso anche con la cultura.

Il negozio più meraviglioso che abbiamo visto invece è stato un bugigattolo pieno di timbri, di tutte le specie e le dimensioni immaginabili che si trova sempre nel Village,  in Caia’s zone.

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10 Replies to “New York (seconda puntata)”

  1. Da qualche parte anni fa c’era anche un negozio dove svendevano corredi di navi di lusso e altre robe, in cui mi ero comprata un fantastico set di piattini da tazzina, senza le tazzine e perciò assolutamente inutile, che ancora devo conservare da qualche parte. Volevo anche qualche asciugamano, ma nello zaino non mi entrava più nulla :-))
    Per fortuna, non mi ricordo più dov’è. Purtroppo, col mio fantastico senso dell’orientamento sarei anche capace di ritrovarlo 🙁

    Buon anno!!!

  2. ma che belli i calzini a tre, io li avrei comprati 🙂
    a Londra, nel negozio di giocattoli, ci ho perso mio figlio che a un certo punto è schizzato via togliendomi un paio di lustri di vita ( aveva 8 anni)

  3. bellissimi, questi post! pensa che a NewYork ci sono stata con LaPulce nella pancia … mi stai facendo venire una botta di nostalgia ….

    BUON ANNO, comunque!!
    a presto SIlvietta

  4. grazie per le dritte, ma credo che non sarà una meta molto ambita dai miei componenti di fam…

    come sempre sei fantastica!!
    bacioni!!

  5. nooo!!!! voglio andare al negozio del calzino spaiato!!!! ecco perché non hai risposto al mio sms: eri a new york! che bello.
    un giorno di questi ti tel che c’ho proprio voglia di sentirti
    abbracci
    panz

  6. Ciao,
    io a NY ci sono stata in viaggio di nozze 13 e più anni fa e nel negozio F.A.O Schwarz ci ho passato un sacco di tempo…come una bimba!

    Che belli i tuoi racconti, continua ancora !

    ps. Sono la stessa autrice de Il Gabbiano – Ti aspetto anche su questo nuovo sito.blog. Ciao.

  7. Ciao Patti buon anno! mi sei mancata la mia vacanza e’ stata praticamente uguale alla tua solo a Londra invece che N.Y. e quindi mi sono beccata Hamleys per l’ennesima volta….. siamo partiti con un ritardo di “3 giorni” causa neve… ma per lo meno a Londra non faceva cosi’ freddo…… per il resto London Eye ..rotta (tanto x cambiare) alla Natural History c’e’ stata una evacuazione con tanto di vigili del fuoco ma x fortuna noi avevamo finito il ns. giro….la casa di fianco alla mia e’ letteralmente bruciato al suolo mentre noi osservavamo dalla finestra……….ma per il resto tutto bene…..! Buon 2010 TESOROOOOO!

  8. Noi da Abercrombie ci siamo andati ma…a Milano. Acquistata una bellissima camicia a quadretti stile boscaiolo che non si può lavare perché intrisa dall’omonimo profumo della maison. Bei tempi quando compravo da Benetton e andava sempre tutto bene!

  9. LGO
    stupenda la storia dei piattini spaiati :-))) peccato non averlo saputo prima, anch’io sono specialista nello shopping delle tavanate!
    Maria Cristina
    è vero i calzini erano stupendi…e invece chissà che angoscia da Hamelys!
    Silvietta
    beh allora ci tornerai quando LaPulce sarà in grado di farsi almeno un piccolo hamburger!
    Alle
    in effetti per gli Usa bisogna amare il genere!
    Amalia
    Grazie e buon anno!
    Panz
    sentiamoci quanto prima!!!
    Emily
    anche Anita voleva andare al Rock Caffè in Times Square abbiamo provato ma c’era troppa coda e troppa ressa, era il 30 dicembre! E così sarà per la prossima volta, ma non le devo dire di tua figlia, altrimenti mi si arrabbia 🙂 oppure viene in vacanza con voi…quasi quasi….
    Lisa
    anche tu mi sei mancata, sono contenta che siate state bene, tantissimi auguri. Sono ancora totalmente rimbabita con il jetleg e la notte non dormo, però spero di rimettermi presto!
    Titti
    è vero, il profumo è estremamente fico e anche il boscaiolo!!!

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