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Proibizionismo? - Extramamma

Proibizionismo?

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All’uscita dalla scuola.
“Quando andiamo a casa posso giocare alla Play?”, chiede un bambino, compagno di scuola di Emma, alla sua tata.
“Lo sai che la mamma non vuole”, risponde la tata.
“Ma è in casa?”
“Sì”, dice la tata tristemente.
“Ma poi esce?”, incalza speranzoso il bambino.
“Fra un’ora, penso”
“Allora dopo gioco e lei non lo saprà”, con un guizzo di gioia negli occhi.
“Vabbè”
“E mia sorella, dici che farà la spia?”, ancora qualche preoccupazione da sedare.
“Non lo so”
“Speriamo…ma posso sempre ricattarla, tanto è piccola”: ghigno mini-satanico.

Siamo tutti spiaccicati come sardine davanti al portone della scuola e non ho potuto fare a meno di ascoltare. E ho alcune considerazioni: la tata è moscia e non proprio fidatissima. La mamma in questione è una che ha sempre impedito quasi tutto dalla nascita al bambino in questione: niente zucchero, niente sale, tanti divieti a 360°: dai giochi al cibo.
Posso essere d’accordo sul mangiar sano: anche a me sarebbe piaciuto allevare le mie figlie a pane e tofu, in teoria, ma non ci ho mai nemmeno tentato. Cerco di limitare i danni, fortunatamente a una piace una certa schifezza e all’altra no e così nella media mi sento abbastanza soddisfatta. Soprattutto, ora che sono più grandi cerco di motivare certe scelte.
La Play Station a casa nostra non c’è, ma abbiamo la Wii, il computer, ecc.
Questa scenetta mi ha particolarmente colpito perchè ripropone l’atavico dilemma genitoriale: come bilanciare autorità e autorevolezza. Come riuscire a imporre regole, di cui i bambini hanno bisogno, senza svaccare nel despotismo più bieco e farsi odiare, crescendo figli che appena possono cercano di fregarti (con baby sitter più o meno conniventi)?
I manuali sull’argomento piovono, dal lontano “I no che aiutano a crescere”, al più recente “Adulti senza riserva” che sto finendo di leggere in questi giorni, pesante come un esame universitario ma molto interessante.
E’ focalizzato sugli adolescenti, che non sono altro che il prodotto di tutto ciò che si è fatto vivere ai figli dalla nascita. In questo manuale infatti ci sono molti flash back che riportano i più comuni errori che si fanno con i bambini piccoli.
I nostri figli immagazzinano tutto, ogni errore viene calcolato e registrato, pronto a esserci riproposto con gli interessi. Il leit motiv di questo saggio è, appunto, la condanna ai danni fatti dal permissivismo post sessantottino, ai genitori amici, a quelli che non mettono divieti per paura di deludere e di non essere più amati. Ma per i ragazzi, soprattutto i più grandi, avere carta bianca, può essere anche comodo, ma equivale a non essere amati e sentirsi invisibili. E allora forse anche giocare alla Play non dà più quella gran soddisfazione.
La risposta a questo dilemma non l’ho ancora trovata, sono stata allevata da “non correre perchè sudi” quindi un certo permissivismo mi ha sempre attizzato. Ora che sono io a dover dare le regole, cerco di fare del mio meglio ma non sono neanche così sicura di riuscirci e voi cosa ne pensate?

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25 Replies to “Proibizionismo?”

  1. Penso che non è facile. Ho un passato da figlia e da sorella (che strano è?) Cerco di replicare quello che con il tempo mi è servito e di evitare quello che detestavo e detesto. Non sono rigida con i miei figli ma non gi permetto nemmeno tutto, di solito seguo il mio istinto adattandomi al carattere del bambino… e libri ben scritti possono essere un ottimo aiuto o fonte di consigli.

  2. tocchi un nervo scoperto, ho in questi giorni in corso una discussione ( chiamiamola col suo nome, stiamo litigando da pazzi) con mia figlia.
    eh si che credevo di aver seminato bene, se ho fatto errori li ho fatti col piccolo.
    sono molto depressa se devo dire la verità e mi sa che cerco questo libro, vediamo se mi aiuta.
    in momenti di smarrimento cerco sempre le risposte nei libri, speriamo di trovarle anche questa volta

  3. Il divieto ha peso se è veramente motivato e per breve tempo. Anch'io uso la ps come spada di damocle pronto a colpirlo.
    L'anno scorso per ben tre volte si è visto arrivare lo stop (noi controllavamo i salvataggi pur avendola in stanza non la toccava)alla fine dopo il reiterare dell'imputazione lo stop è stato di un paio di mesi fino alla fine della scuola, ma non ha proferito parola perchè conscio di aver avuto la possibilità di rimediare e non l'ha fatto

    Non mi piace chi usa lo sport come merce di scambio, lo sport è uno svago ed è sano perchè vive in socialità, quale beneficio ne trarrebbe a starsene a casa a rimuginare sul mancato allenamento?
    Quindi alla fine sono per il proibire, ma dopo seri e perpetrati motivi.

    Senza dubbio una tata così sarebbe da cambiare

  4. I miei figli sono ancora piccoli piccoli, quindi (forse) sono ancora in tempo per non fare certi errori che mi porterò dietro per tutta la vita. Ne farò altri, probabilmente.
    Intanto, a casa mia non ci sono tanti divieti, ma quelli che ci sono sono ferrei. Sono divieti legati più a motivi di sicurezza che ad altro. Per il resto, vado di prevenzione: non compro cose che non voglio vedere in mano ai miei figli (ma non ho nemmeno problemi a concederle, se si tratta di una volta ogni tanto), non guardo programmi TV tanto per avere la TV accesa, se loro vogliono fare qualcosa che non mi piace propongo un'attività alternativa.
    Mi dirai: sono piccoli, è facile. Vedremo con gli anni. Quello che vorrei riuscire a fare è evitare di ammantare di fascino ciò che è proibito o evitato, e dare più valore e rilievo a ciò che invece mi piace.

  5. Sono cresciuta con una mamma che credevo amica, o almeno così diceva, e come a volte accade nelle amicizie ne sono stata tradita, quindi ho scelto di fare la mamma per le mie figlie. Questo significa che non ho paura a dire no, che gioco con loro, ma cerco di insegnare le regole del gioco.
    Sono ancora piccole e farò errori, ma non le tradirò mai, di questo ne sono certa e spero che questo basti perchè crescano con la consapevolezza di essere amate.

  6. Penso che, in un certo senso, stiamo per partire con il tema del mese di ottobre proprio su questo argomento… E che stavo per iniziare a scrivere un post sull'autonomia e la cultura della sicurezza… In generale penso che i divieti vadano spiegati, anche da piccolissimi: "no, perchè.." e mai "no e basta" o "no perchè lo dico io". Certe volte mi sento anche soddisfatta di me sul punto… (ma solo certe volte…).
    Considerala un'anticipazione per riflettere su un post da blogstorming 😉

  7. Il comportamento del compagno di scuola di Emma è tipico di chi viene educato un po' rigidamente. Succedeva lo stesso con le figlie di una mia "teutonica" amica che, tra le altre regole, controllava con il misurino il tempo davanti alla tivu, con il risultato che, appena ne avevano la possibilità, le due fanciulle si piazzavano di fronte allo schermo e non le schiodava nessuno.
    Io, invece, ripensando all'esperienza con i miei figli, devo dire di essere stata mediamente permissiva.
    E perché sono sempre stata considerata "ribelle"(pover'uomo, mio padre, che se avesse poi visto i nipoti…), soffrendo assai l'autorità e perché mio marito ha goduto di grande libertà, il nostro atteggiamento verso i figli è stato piuttosto liberale.
    Certo, ci sono stati dei "no", ma non eccessivi…
    Sono cresciuti "bene" i miei figli? Oddio, non rientrano nella categoria "figli ideali" e ogni tanto mi sento un po' un fallimento come madre, a differenza di mio marito che di dubbi non se ne pone..
    Quello che ho imparato è che, nel crescere i figli ci vogliono equilibrio, buon senso e un pizzico di fortuna…

    Per Emily: non crucciarti! Ogni genitore vive, prima o poi, qualche momento simile a quello che stai vivendo oggi.
    E' normale entrare, almeno ogni tanto, in conflitto, anche con il migliore dei figli. Sarebbe preoccupante il contrario…

  8. noi siamo sul proibizionistico devo ammettere… ma solo su certe cose, tipicamente cibo e TV, anche io sono stata allevata col non correre perche' sudi quindi da quel lato non voglio ripetere lo stesso errore. Casino si puo' fare, anche disordine per casa che tanto pure mamma e papa' non e' che siano ordinati. Poi siamo anche sul no perche' non sul no perche' lo dico io. Cosi' la TV si vede solo quando tutti insieme la vediamo. E se non la vediamo, e' perche' si gioca tutti insieme. E il concetto del "5 a day" e del "junk food" e' stato digerito bene mi pare. Un'altra cosa che cerchiamo di evitare e' il ricatto o la promessa, (fa' cosi' perche' poi… o perche' senno'…). E la disonesta'. Vedremo…

    @cautelosa: "a differenza di mio marito che di dubbi non se ne pone", ma lo sai che anche qui e' lo stesso? Sara' un'altra maledizione da mamma?

  9. Per me il difficile non è decidere cosa negare e cosa concedere, ma come insegnare ai figli a scegliere nel modo migliore. Io ho due bimbi relativamente piccoli (7 e 4)e a questa età i sì e i no sono abbastanza facili, spesso basati sulla sicurezza e la salute. Non voglio tarparli con troppi no e neanche viziarli con troppi sì. Quello che cerco invece di fare è dargli dei valori, dei parametri con i quali loro stessi possano scegliere. A questa età più che dire no alla Play Station, cerco di fargli apprezzare giochi e letture alternative e loro neanche sanno che esiste la PS. Ora sono con me tutto il giorno, ma quando cresceranno e usciranno da soli spero che avranno gli strumenti per fare le scelte migliori.

  10. Grazie dei commenti che sono preziosi per chiarirmi le idee.
    Renata
    è vero bisogna modulare gli insegnamenti anche sulla personalità del bambino.
    Emily
    mi dispiace che sia un momentaccio, il libro è un po' pesante ma lui è bravissimo, lo leggo a pezzi per non farmi fumare il cervello ma per me vale la pena.
    Agrimonia
    è vero il divieto deve essere motivato e breve. Anche un pedagogista che si chiama Frabboni e insegna all'università di Bo la pensa come te: punire togliendo dei diritti (come il movimento) ai bambini è demenziale.
    Lanterna
    ciao, non è vero che da piccoli è più facile, da piccoli si pantano i semi e si fa la rotta quindi è ugualmente difficile, sono d'accordo sulle altre considerazioni che condivido e ho "vissuto" anche a casa mia.

  11. Orma
    mi dispiace per l'esperieza con tua madre, anch'io non ne ho avuto una buona-di madre e di esperienza-perciò so quanto dolore è legato a ciò. La tentazione dell'amicizia è grande, almeno da parte mia in questo momento con la mia primogenita, ma cerco di limitarmi per non fare danni.
    Silvia
    se blogstorming deve essere che blogstormig sia! Me lo dirai tu se va bene questo o devo approfondire, mi è venuta in mente sul tema un'esperienza più da piccoli, magari la scrivo domani.
    Cautelosa
    tu i bambini li conosci e hai fatto la diagnosi giusta sugli uomini che si mettono meno in discussione sono pure d'accordo.
    Supermambanana
    noi non siamo mai andati da McDonald e neanche l'hanno mai chiesto. A Emma piacciono le lenticchie e questo mi fa piacere però, come dici tu, visto che junk e trash sono dominanti per proporre alternative sane sia per los tomaco che per la mente i genitori devono sbattersi, giocare assieme, cucinare invece di prendere ciò che è già pronto, ecc. Però seminando bene da piccoli poi si ingrana e a dieci anni è più facile.
    matilde, grazie del commento e felice di conoscerti. anch'io ho il timore che quando l'autonomia sarà maggiore saranno ovviamente "contaminate" da ciò che ho cercato di evitare per tanti anni, però forse se come dici tu, risuciamo a dare delle spiegazioni e dei valori e non solo dei divieti questo servirà ad aiutarli a scegliere se non il meglio le cose non troppo negative!

  12. non penso che i nostri figli saranno la somma dei nostri errori!

  13. Regole sì, ci sono in questa casa: crediamo siano regole sostenibili, date per avere in risposta comportamenti che riteniamo rispettosi. Errori ce ne saranno stati senz'altro e i manuali non ti danno aiuti concreti, al massimo e giustamente ti aiutano a capire. Secondo me è buono anche il mix: tra me e la profe è abbastanza uno scambiarsi funzioni e ruoli nel dare le regole e (cercare di) farle rispettare. All'inizio abbiamo fatto fatica con due caratteri diametralmente opposti, uno ansioso e uno rilassato, ma poi abbiamo preso le misure.
    Insomma più che proibizionismo, a noi basterebbe una sana riduzione del danno. Ah, il povero sessantotto ormai morto e sepolto con ignominia…

  14. ti porto una piccola testimonianza di regole ridicole, a mio avviso. il compagno di classe del mio grande ha tutti i giorni per merenda tassativamente o una carota, o un mandarino! deve mangiare sano.
    tutti i giorni i frutti finiscono in qualche cestino mimetizzati in altra immondizia, e il povero affamato fa la questua in giro a turno ai compagni che gli cedono parte delle loro merendine.

    non so, anche io avevo tante teorie in testa prima di diventare mamma, adesso cerco di fare equilibrismi pazzeschi tra le mie teorie e la relatà quotidiana…

  15. Da noi si cerca una via di mezzo tra tante cose, gia' siamo fuori dagli schemi perche' la nostra vita di famiglia e' un interpolazione tra gli usi italiani e quelli francesi.
    Non siamo genitori amici, ne' particolarmente autoritari, ma soprattutto non siamo perfetti.

    Mi sento in sintonia con coloro che dicono che i rifiuti vanno motivati, noi cerchiamo di essere onesti con i nostri figli,e di spiegare loro le nostre scelte.

    E soprattutto, il proibizionismo pedante, dalla mia scarsa esperienza, crea figli che fanno tutto quello che normalmente non possono fare senza freni, appena i genitori si voltano…
    Ciao!

  16. Io gli proibisco di mangiare per casa. Io so che appena girerò l'angolo faranno fuori una pentola di pasta al sugo sul tappeto della sala, magari con gli amici senza essersi tolti le scarpe ma ho la sensazione che come trasgressione non sia poi così pericolosa! Al massimo farò lavare il tappeto! Io sono madre, non amica, e faccio anche una grande fatica perchè mi misuro quotidianamente con le mie fragilità.

  17. Una mamma per amica? Funziona solo nei telefilm americani!
    Amiche ce ne son tante, di mamma una sola…

  18. post e commenti interessanti…specie per me che sto vivendo un periodo terribile di assoluta ribellione con mio figlio 10enne…non sappiamo ancora se è una fase della crescita o se sta metabolizzando la separazione con due anni e mezzo (tanto è che io e suo padre on viviamo più insieme) di ritardo. parlo al plurale perchè ho chiesto aiuto ad una psicologa ed ho coinvolto nel "monitoraggio" quotidiano gli allenatori di nuoto e la maestra…faccio una gran fatica e a volte mi sento addosso il peso del fallimento e una grande responsabilità su eventuali suoi problemi futuri…
    sul padre non posso contare. è presente, per carità, lo vede tutti i giorni, ha un ottimo rapporto con lui e accettabile con me…ma non è mai stato un genitore. si è sempre posto come un fratello maggiore, un amico, un cugino, uno zio, un nonno…ma di certo non come padre…lo ha sempre viziato, mai rimproverato e concesso quasi tutto…sono sempre state dicussioni…quando io rimproveravo il bambino e il bambino si ribellava ai rimproveri o continuava col capriccio, lui interveniva dicendo "smettetela voi due" come si dice a due fratelli che bisticciano…io mi arrabbiavo e così iniziava la discussione tra di noi perdendo di vista il problema capriccio-educazione-eventiale punizione etc…adesso poi è ancora peggio…io ci metto una settimana a stabilire una regola e a farla rispettare, parlando (non dico mai è così perchè si, ma spiego sempre i motivi della regola o del divieto) lui (il padre) 10 minuti a distruggerla…io un passo avanti lui 10 indietro…
    ho passato n periodo di grande sconforto…ne sto venendo fuori anche perchè se mi faccio vedere debole addio…ma è dura…
    scusate tutte per lo sfogo e scuse particolari alla padrona del blog che ha ospitato un commento che è un post!
    un abbraccio, tiz

  19. x CAUTE lo so che è normale ma queste cose le dice la testa, il cuore invece vorrebbe che ci fosse sempre la stessa armonia!

    ok Extra lo prendo lo stesso, vedremo se riesco a leggerlo, magari a piccolle dosi

  20. Supermamma
    assolutamente no! ci evolviamo in meglio!
    Desian
    complimenti per la nuova "iconcina". E' interessante avere un parere di babbo, visto che noi mamme, io in particolare, ci sentiamo spesso detentrici del sapere educativo. E'anche interessante quello che dici sulla mediazione fra i caratteri dei genitori. Infatti le regole, giuste e vivibili sono proprio il prodotto di questo mix. Se è una collisione, come spesso succede, si inizia subito con il piede sbagliato.
    Itmom
    hai azzeccato in pieno con il tuo aneddoto: anche il protagonista della mia storiella è così. Gli equilibrismi sono un sforzo comune.
    Mammaoggilavora
    Fico! 😉 Invidio molto questo connubio francese, ho la fissa del francese e un insana ammirazione per le canzoni di Carlà (come ho scritto più volte prendendomi un sacco di insulti). Scherzi a parte, deve essere interessante e difficile riuscire a equilibrare anche usi, costumi, vissuti diversi.
    Mannu
    si meglio il sugo che la vodka!!! Baci
    Diamante
    mi hai fatto ridere nella tua sintetica saggezza!
    Tiziana
    non ti preoccupare per lo spazio, era un po' che non ti vedevo, quindi hai una spazio forfettario al mese per i commenti e se te lo giochi tutto in un giorno va bene :-))))
    Mi dispiace per i tuoi problemi ma mi sembra che tu abbia imboccato la strada giusta per capire meglio tuo figlio. Un abbraccio!

  21. L’argomento è tosto, spinoso, sabbioso e fumoso! 🙂
    Credo che non passi giorno (dal momento in cui vengono al mondo i nostri figli e forse finanche prima!) che questi dubbi educativi non ci assillino mente e cuore. La mediazione continua è tra la nostra razionalità e la nostra affettività, tra l’essere l’adulto di oggi e il bambino di ieri, tra le nostre debolezze e le nostre certezze. Come sempre, ciò che illumina il sentiero è la luce dell’equilibrio. E non sempre questa splende nel nostro cielo!
    Sono cresciuta con il detto: “mazze e panelle fanno figli bell”, traduzione popolare di un autoritarismo duro e stupido. Ho sempre pensato che l’autorevolezza (e non solo con i figli) sia la via più giusta per ottenere rispetto e insegnarlo; che l’esempio arrivi molto più velocemente che un’imposizione e che un dialogo di mediazione sia sempre una via da tentare. I no non devono essere assurdi e non devono venire dalle nostre ansie e paure; devono essere spiegati e motivati. Quando si vieta,si può proporre qualche bella alternativa tra cui scegliere… infine, si a qualche punizione. Non crudele, né stupida… (proibire lo sport… assurdo, non l’avevo sentita!) e commisurata all’età.
    In ogni caso, bisogna lavorare su noi stessi: e trovo che sia la parte più impegnativa e faticosa del fare i genitori…

  22. ti dico solo quello che mi ha detto mia figlia grande quando le ho proposto di portare a casa, se voleva, alcuni amici per trascorrere una serata:- mamma i miei amici non vogliono venire perchè hanno paura di te, non si sentono a loro agio, non possono fare quello che vogliono!-
    Bene ho detto, non mi interessa essere simpatica ai tuoi amici, io sono TUA MADRE non una vostra amica!!! salutameli tutti bye bye

  23. che dire io sono quella che proibisce di piu' tra le varie mamme in circolazione, pero' mi piace anche concedere, e punire se é il caso!!
    insomma bisogna giostrarsi e non é sempre facile, ma ci proviamo!!

  24. a me viene da dire che come genitori siamo davvero soli, certo è facile dire che i genitori quando il "gioco si fa duro" sono soli, ma credo che questa solitudine sia culturale e attraversi un pò tutti.
    io vedo un certo gioco al massacro, per fortuna in declino, che ha seguito la grande ubriacatura della psicologia, in cui ogni cosa che facevano i genitori era sbagliata, analizzita e patologizzata. (fino agli estremi di patologie mentali imputare solo alla famiglia).
    ma intanto la famiglia ha perso la rete, si è sciolta nella vita di città, e le mamme più fortunate (??) si cercano qui in rete per parlarne…

    intanto i modelli culturali e sociali non aiutano a crescere i figli, e a spingerli verso un futuro incerto e spesso enfatizzato nella sua incertezza.
    e noi che tentiamo di crescerli siamo attraversati da questa incertezze, sul senso delle regole. insomma mi sento che l'educare (in genere e le mie figlie nello specifico) sia reso più difficile in una epoca che è fragile, insicura e piena di modelli mutevoli e contraddittori, certo non c'è più la fame, o la sete ma una grande paura si: le malattie, le crisi economica, l'incertezza del clima, la paura dell'alterità etc etc etc

    certo con le mie figlie mi prendo begli spazi di rigidità su cosa fare o meno, persino già con la piccola (15 mesi) che preannuncia un futuro da terremoto.
    so che i limiti fanno da muro di gomma contro cui scagliarsi (senza ancora farsi male), esercitarsi, sperimentare dove possono e dove non possono …
    (ma non sempre è bello o divertente fare il muro, eh…!!) perchè se lo facessero fuori questo esercizio scoprirebbero che mondo è ben più duro.
    si esercitano a casa, finchè non saranno pronte (lo spero) a ciò che il mondo le metterà loro a disposizione.

    in ogni caso a quota 46 anni comincio a rivalutare quasi tutti i no dei miei genitori, che allora mi sembravano "cazzate", e scopro invece come siano stati essenziali…

    ovviamente la rigidità su certe cose non mi vieta grandi trasposrti, tenerezze, coccole, rassicurazioni, trasgressioni in altri momenti, sennò non sarei figlia di un epoca che vede i genitori molto più vicini ai figli.

    scusate la lunghezza…

  25. Sono proprio contenta dia vere tutti queti commenti così condivisibili e profondi. Prometto: scriverò meno cxxxxate. (anche se ho appena scritto rock'n roll oooops!)
    @Nu
    sì dopo le sberle delle vecchie generazioni, il permisssivismo, adesso siamo molto più in balia di noi stessi e della nostra intelligenza che può essere un bene ma anche un male :-O
    purtroppo come sottolinei tu le nostre ansie e paure troppo spesso ci fanno da manuale educativo
    @Natalia
    concordo con la risposta che hai dato a tua figlia, devi esserne orgogliosa!
    @Alle
    punire e motivare è sempre più duro che concedere, lo so!
    @Monica
    speravo in un tuo commento su questo tema, considerato il tuo lavoro…sono d'accordo nella tua descrizione dei genitori senza rete, e anche sulla paura- quasi alla bush-con cui ci vogliono sedare.
    …anche su una certa rigidità che non precluda la fisicità e le coccole (una mamma come una cicca Blast: un po' rigidina fuori ma che si scioglie dentro?) 😀

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