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London Calling - Extramamma

London Calling

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Siamo stati cinque giorni a Londra. Nella mia vita precedente ho vissuto lì un po’ di anni, quindi per me tornarci è sempre molto coinvolgente e nostalgico. Proprio in questa città sono successe tante cose che hanno segnato una svolta nella mia vita. Ad esempio la prima baby-sitter: Anita aveva quattro mesi ed ero andata ospite da una amica che aveva già due bebè ed era una mamma piuttosto navigata rispetto a me. Mi convinse di chiamare una baby-sitter (amica della sua nanny) per un paio d’ore e andare a farmi una nuotata in piscina a Porchester Baths. Affidai Anita, che tranquilla e felice faceva “ghe-ghe”, a questa ragazza e tristissima uscii di casa con la borsa da nuoto. Feci lentamente il giro dell’isolato, circumnavigai la fermata della metropolitana e poi tornai subito a casa perchè allontanarmi troppo mi strappava il cuore. Altri tempi…ora con le bambine posso andare ovunque e infatti Londra un po’ l’avevamo già esplorata nei viaggi precedenti. Questa volta la prima tappa è stata il paradiso proibito di Hamleys, il gigantesco negozio di giocattoli su cinque piani di Regent Street. Un posto senza dubbio pericoloso, per il budget dei genitori. Per uscirne vivi abbiamo pensato di dare alle bambine un tetto massimo di spesa da gestire con i loro risparmi. Hanno entrambe una paghetta e quindi potevano eventualmente spendere e spandere. Emma ha il braccino molto corto quando si tratta di pagare di tasca propria e quindi ha comprato solo un boomerang da £3(in offerta). Anita è più prodiga ma si è lasciata tentare solo dalle carte dei Simpsons (£4.90). Così toccati e commossi da tanta parsimonia noi genitori abbiamo comprato, per loro, un sacco di cose superflue (come sempre). Anita è la compagna di viaggio ideale perchè non ha mai sete e non va mai in bagno, Emma al contrario ha fame, sete, mal di pancia, un taglio al dito, un prurito a una gamba, bruciore a un occhio e soprattutto è una globe-trotter delle toilette. Appena lasciato Hamleys dovevamo trovare assolutamente un bagno e così tra la folla di Oxford Circus abbiamo individuato Mamas and Papas, multistore per mamme in attesa, per approfittare dei servizi e bere un caffè. Il bar di questo negozio era popolato esclusivamente da mamme e neonati. Alcuni strillavano, altri erano attaccati al seno, una bebè molto vispa gattonava indisturbata verso l’uscita del locale perchè la mamma era troppo presa dalla conversazione. In Italia non esistono posti del genere. Che invidia. Da noi andarsi a bere un caffè, in relax, con amiche e pargolo al seguito è mission impossible.
Poi siamo andati a giocare con il boomerang a Green Park e abbiamo incontrato uno scoiattolo molto socievole che amava le patatine fritte e per averne una si lasciava anche fotografare. Cenetta indiana in un ristorante di Mayfair, consigliato per le famiglie dalla guida Time Out for Children, che dovrebbe offrire tutti i consigli su come vivere Londra con i bambini, ma ogni tanto prende un abbaglio. Infatti questo buonissimo ristorante era molto elegante ed esotico. Profumo di sandalo, luci soffuse, i tavoli apparecchiati con un trionfo di candele, bicchieri di cristallo, sottopiatti, fiori e ammennicoli vari, non certo a misura di bambino. Il cibo era speziato e molto elaborato. Emma ha mangiato solo il pane ma non ha rotto nulla, quindi a fine pasto eravamo anche contenti.

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